Un post veloce per illustrare come la prima coppia di pannelli, verrà messa in attesa della EVA per l’installazione. (Attualmente non preventivata almeno fino a dopo la EVA-72. Imho se ne occuperà la crew-2)
Il set arriverà a bordo della CRS-22.
Alla stessa maniera di Bishop, verrà estratto dal trunk grazie al Canadarm2.
Da lì, subito parcheggiato sul POA (Payload ORU Accomodation, un punto di aggancio sul carrello MBS del truss, usato per carichi esterni temporanei di medio termine)
Sono presenti due grapple fixture. Quello che vedete alla destra è un GF (grapple fixture) e serve solo come aggancio per il trasporto tramite il Canadarm2. Quello di fronte e un PDGF (power & data grapple fixture) e serve a fornire una linea dati ed energia (anche per il funzionamento dei riscaldatori) mentre è agganciato al POA.
Un laterale ed una vista della sola base per il trasporto, senza pannelli.
Il POA è l’asso nella manica da tirare fuori, quando ci sono dei carichi che hanno bisogno di energia per i sitemi/riscaldatore, e che devono poi essere a “breve” installati nei vari punti (anche più esterni) della ISS.
Lo spazio tra lo shell della Dragon e il carico sarà occupato dalla struttura di integrazione del carico. Ho preso come riferimento la distanza tra il bordo del trunk ed il PDGF che si è visto durante l’unloading di Bishop, adattando poi “a spanne”, ma quello che conta in questa immagine è mostrare le dimensioni relative.
Prima occhiata alla EVA d’installazione (a specchio quella successiva).
Inizio con uscita dall’airlock e poi diretti sulla fine del segmento P4.
Parecchi passaggi per la rimozione dei pannelli dai loro supporti, e a sistemare la pedana APFR sul Canadarm, pronto in posizione ad accogliere Pesquet EV1.
Da lì agguanta il primo set di pannelli e parte a bordo del Canadarm2 presso il pannello 2B,
Kimbrough si sposta sul Truss e comincia a fare delle installazioni mentre attende in posizione l’arrivo di EV1.
Il pannello 2B sarà puntato verso la terra per tutta la durata della EVA.
Una volta installato, gli astronauti assisteranno al completo dispiegamento del pannello. 6 minuti per lo srototamento.
Alla domanda “quale parte della EVA ti dà qualche preoccupazione” risponde che ci sono ovviamente diversi punti che potrebbero compromettere la perfetta riuscita della EVA, a partire dalla grossa quantità di bulloni che bisognerà svitare (per smontare il primo pannello dal trasportatore) e avvitare poi per l’installazione.
Ma per lui, l’aspetto più critico è forse il rispetto del timing della coreografia.
Le connessioni finali (che verranno fatte appena dopo il dispiegamento del nuovo pannello) avverranno durante la fase in cui la ISS si troverà all’ombra della Terra. Se dovessero far tardi nelle fasi precedenti, bisognerebbe aspettare altri 45 minuti extra prima di portare a termine il cablaggio.
Ed i connettori ultimamente sono stati in generale delle spine nel fianco