In che senso?
Immagino non letterale, ma non capisco cosa intendano.
Si parla di circa 20 anni di vita operativa.
Prima del lancio, Keith Parrish, JWST’s commissioning manager, aveva affermato che la missione avrebbe potuto raggiungere i 20 anni di durata del carburante, se il razzo Ariane 5 avesse dato a Webb una spinta perfetta. Questo è esattamente ciò che ha fatto Ariane 5.
Mike Menzel, NASA’s Webb mission systems engineer, ha fatto una importante dichiarazione sulla durata del carburante JWST:
“In parole povere, sono circa 20 anni”.
È la prima volta che il team Webb ha confermato che la missione potrebbe raggiungere il doppio della stima prudente pre-lancio.
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All’incirca. Finché non allineano gli specchi principali, ognuno rifletterà in un punto diverso del secondario per cui l’oggetto ripreso comparirà più volte nell’immagine finale
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Esatto, dicevano “ogni specchio vorrà fare la prima donna”, voleva spiegare il fatto che non sarà allineato con gli altri, quindi usciranno immagini brutte.
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Più che altro immagini multiple. Ogni specchio metterà a fuoco su un punto diverso del piano focale. Ogni specchio deve essere messo a fuoco di suo (curvatura), e poi allineato con gli altri in posizione sui tre assi e in orientamento (sei gradi di libertà). Immagino che portino gli specchi uno ad uno ad avere l’immagine al centro del piano focale, poi memorizzino il setting, lo spostino e passino al successivo; alla fine si riuniscono tutti e con il sensore di fronte d’onda si ottimizza. Non mi vengono in mente tanti altri metodi per focalizzare 18 diversi specchi… come ho già detto, di sicuro ci lavorano su da quindici o vent’anni, ci saranno migliaia di prove e simulazioni, e i migliori esperti mondiali di ottica al lavoro; è comunque un’impresa epica!
Sono poi previste delle sessioni di rifocheggiatura durante il funzionamento. La struttura è ben grande, e presumo che qualche micron di deformazione del traliccio di CFRP e dei supporti (il PMBA, Primary Mirror Backplane Assembly e l’SMSS, Secondary Mirror Support Structure) dopo mesi di “stagionatura” a 40 K sia possibile, anche se le prove in termovuoto hanno dato risultati migliori del previsto.
Non sono processi veloci, si parla tre mesi di messa a punto: “Bringing the mirrors from their initial deployed positions into fine alignment requires a long series of small iterative adjustments that makes use of several different variations of wavefront sensing and control. This process will begin about 40 days after launch and is expected to take about three months to complete.”
Trovate molti dettagli in https://jwst-docs.stsci.edu/jwst-observatory-hardware/jwst-telescope
e in https://jwst-docs.stsci.edu/jwst-observatory-hardware/jwst-wavefront-sensing-and-control dove si legge che il processo sarà necessariamente iterativo, fino a raggiungere le prestazioni richieste.
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Qualche giorno fa un utente chiedeva se la superfice degli specchi potesse essere rovinata da micrometeoriti o polvere cosmica, e risposi di no, che non è un problema rilevante.
Ieri ho lavato la lastra frontale del mio Maksutov-Newton, che avendo fatto molte notti di osservazione era sporchina. Uno sporco del genere in pratica non ha nessuna influenza sulla qualità ottica dello strumento.
dopo la cura
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Perciò ogni esagono ha uno o più motori per la calibrazione fine? Immagino sia partito già parzialmente calibrato giusto?
ogni esagono ha motori (immagino sei) che lo possono spostare e orientare sui tre assi. Immagino siano partiti con un certo orientamento, ma gli scossoni del lancio e l’inevitabile imprecisione delle parti mobili non giovano certo alla collimazione delle ottiche! Questa dev’essere fatta entro una frazione piccola di micron.
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Il vantaggio del Webb è che nell’infrarosso la precisione della collimazione ha margini più ampi che nel visibile e nell’ultravioletto (cioè l’errore può essere maggiore nell’infrarosso).
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Ancora il JWST. Questa è la sua traccia durante venti minuti, nella notte del 5 gennaio. La magnitudine varia, probabilmente per un cambio di assetto che ha provocato una differente riflessione da parte dello scudo solare, che qui doveva essere ormai completamente aperto.
Da Rivalta, MN190, ASI2600MC, PI, 24x60s
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Mi sembra di capire che per ogni specchio ci sono 7 attuatori ma non lavorano separatamente su traslazione, orientamento e curvatura. Spingono su punti distanti dello specchio per deformarlo e spostarlo fino a farlo fittare con la parabola complessiva voluta.
EDIT: Quello centrale è diverso dagli altri. Spinge il centro facendo leva tramite dei traversini su punti vicini al bordo dello specchio. Qundi questo attuatore agisce (almeno più degli altri) sulla curvatura.
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scusate, ma non potevo non mostrarvelo… non lo trovate anche voi splendido e nerdissimo? 
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D’altronde grandi telescopi a specchi segmentati ne esistono gia’, e avranno fornito le basi tecnologiche e d’uso utili al Webb.
https://it.wikitrev.com/wiki/Segmented_mirror#Telescopes_using_segmented_mirrors
Ps: ma penso lo sappiate gia’:
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Ecco, grazie per averlo ricordato. Si tende a dimenticare… ma l’idea fu sua!
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Per approfondire:
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Vedo e rilancio. 
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Concordo, nello specchio primario del mio Dobson c’è il doppio di quella polvere eppure non ho notato cali di qualità.
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Diamo un’occhiata ai mirror JWST.
Oltre al familiare grande specchio principale, JWST contiene altri 3 specchi: uno specchio secondario montato all’estremità della struttura del treppiede, uno specchio terziario e uno specchio di guida fine. La figura seguente mostra il percorso della luce IR attraverso gli specchi.
https://twitter.com/akaschs/status/1479517899375235078?t=s-ZXmHZKhhgwLg6Rz-DwXQ&s=19
Il thread del tweet è davvero carino, con alcune info tipo questa
https://twitter.com/akaschs/status/1479523817269645328?t=BsTx59BGaqJS5F4PoPA2VA&s=19
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