Ma sto anche portando il mio IMAK della Soyuz
Pensavo stesse parlando della versione russa del laptop con la mela
È un’idea che ha per un secondo attraversato anche me.
caspita se è dentro al suo percorso
buon viaggio se ci leggi
1,5 kg di effetti personali, immagino beni voluttuari, chissà che cosa si porterà dietro samantha… ma dovrà essere davvero poco. Un peluche? Un libro? Un paio di pantofole? Ach muoio dalla curiosità di saperlo
Bon Voyage Samantha, scrivici qualche cartolina :))
Accidenti… i Romulani!
Per le cartoline deve affrettarsi, pare che le Poste le vogliano abolire.
Credo che lei adesso cominci veramente a sentire che stà per partire, sul serio.
Go, Samatha. Go!
Sì, è solo materiale che ha valore puramente personale e non serve alla missione. In alcune interviste Samantha ha parlato di cosa porterà: prevalentemente ricordi e oggetti di parenti e amici. In genere si tratta di oggetti piccoli e leggeri come anelli, foto, portachiavi ecc.
Durante l’intervista a “Che tempo che fa” con Fazio, Samantha ha accennato al fatto che porterà sulla ISS cinquecento librettini, tutti uguali, da regalare poi al suo rientro a Terra… sempre che questi poi rientrino!
Nell’articolo si fa riferimento al kit con le medicine personali (IMAK) necessarie nel caso in cui la Soyuz attracchi in due giorni. Questo Kit lo portano con se anche durante la fase di rietro nel caso in cui non dovessero arrivare i soccorsi in tempo e quindi necessario per quei giorni che passeranno nella steppa?
Beh credo che il “kit di primo soccorso” di cui sono dotate le Soyuz sia più capace e consistente di questo. D’altra parte quest’ultimo, essendo parte degli equipaggiamenti di bordo, non credo faccia parte del conteggio destinato agli astronauti ma faccia già parte della configurazione e peso operativo basico della capsula.
CHe voi sappiate nell’IMAK ci sono anche capsule di cianuro in caso di eventi drammatici? Così avevo sentito tempo fa.
Stra-bufala! Come giustamente disse a suo tempo Jim Lovell quando glielo chiesero riguardo all’incidente di Apollo 13: “Se ti vuoi suicidare basta che apri una delle valvoline di aereazione della capsula e in 30 secondi muori senza nemmeno rendertene conto.”
EDIT P.S.
La morte per cianuro non è indolore, anzi, La morte per cianuro è paragonabile alla morte per curaro, blocca i centri respiratori e muori soffocato tra atroci spasmi e voglia di respirare che non può essere realizzata in quanto i muscoli respiratori sono bloccati dal veleno. Brutta, brutta morte …
Vittorio, hai dei link che spieghino l’esatto contenuto di questo kit? Non credo che uno muoia in 30 secondi se depressurizza la capsula, anzi, credo che sia atroce.
Oppure usano la pistola in dotazione alla Soyuz
Link al contenuto del kit no, però mi ricordo di aver letto (e visto) l’intervista a Jim Lovell che escludeva categoricamente la dotazione di pillole al cianuro o di altro genere.
Riguardo alla morte aprendo le valvole di sfiato delle capsule, la cosa è molto semplice: prima di renderti conto che non hai nulla da respirare ti “addormenti” di botto per mancanza di ossigeno, tutto qui. Il cervello per preservarsi tende in caso di mancanza di ossigeno nel sangue a mettersi a riposo automaticamente, preservando tutte le funzioni vitali di base (respirazione e battito cardiaco) ma spegnendo tutto il resto.
Ecco Vittorio vedi, ho una cultura spaziale da fantascienza.
Una pistola sulla soyuz? La mia mascella é caduta.
E a che serve mai? Se uno spara non finisce male tutto l’equipaggio?!
Ah, forse quando atterrano nelle steppe, per difendersi?
Una pistola è nelle dotazioni di sopravvivenza della Soyuz. Ne parla estesamente Jim Oberg nell’articolo Russia has the corner on guns in space.
Mah, io non sono molto d’accordo con le conclusioni dell’articolo, non possiamo ragionare a proposito degli astronauti sulla ISS come ragioniamo su noi stessi e sulla popolazione “normale”.
Stiamo parlando di persone che sono state addestrate per anni (e per quelli che prima erano piloti, per tutta la vita) ad essere sempre calmi e razionali in qualunque momento. Persone addestrate a scappare verso il modulo russo senza respirare in caso di perdita di ammoniaca, per poi spogliarsi completamente, indossare una maschera e svolgere una serie di operazioni ad occhi chiusi senza andare in panico, persone che con il casco della tuta pieno d’acqua durante un’EVA riescono a mantenere la calma e a ritornare verso l’airlock. Secondo me non è neanche concepibile che una persona con questo addestramento perda la calma per un diverbio, vada dentro la Soyuz, prenda la pistola, torni nella stazione e spari a un altro membro dell’equipaggio…
Sergio, fondamentalmente sono d’accordo con te, però non dimentichiamoci che anche tra gli astronauti è successo il caso “Lisa Nowak”. Ok, è qualcosa di eccezionale, ma è qualcosa che può succedere. Per contro come giustamente ha detto da Fazio Samantha Cristoforetti loro si conoscono tutti, sanno quali sono pregi e difetti e cercano sempre di mediare ed andare d’accordo.
Credo che comunque, salvo atteggiamenti suicidi (intendendo che non gli interessa nulla di cosa gli succederebbe), nessuno userebbe una pistola sulla ISS, le pareti non reggerebbero all’urto della pallottola e si aprirebbe un buco. Inoltre credo che secondo il Terzo Principio della Dinamica senza che l’astronauta si agganci da qualche parte nel momento in cui sparerà sarà prepotentemente spinto all’indietro, andando pure lui a sbattere in maniera abbastanza violenta contro una parete della ISS.
non c’è addestrameto che tenga l’animo umano avrà sempre una parte irrazionale e incontrollata ,ciò per mille motivi
fa sorridere che gli americani che hanno armi ovunque in questo caso ne siano sprovvisti
È qualcosa che è successo a terra, dove c’era in gioco solo la vita dei 3 e non l’intera ISS e la visione che l’umanità ha dell’esplorazione dello spazio. Non credo che Lisa Nowak avrebbe fatto niente del genere durante una missione…
Non voglio assolutamente contraddire questa visione che hai degli astronauti, ed anche io sono convinto che il 99.99% di loro non userebbero mai la pistola se non per sparare ad un lupo siberiano in caso di rientro in zona non voluta. Però per il mio mestiere mi sono accorto che l’animo umano è vario, e anche le persone che hanno di solito il sangue freddo più incredibile (stile robot) possono in casi eccezionali cadere in drammi interni che ne cambiano il modo di comportarsi portando ad avere episodi caratteriali anche di maniera diametralmente opposta.