La flotta di SpaceX

è affondato un booster dopo un’anomalia ad un motore recentemente, magari sono interessati a recuperarlo.
Però onestamente dubito sia questo.

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Ms.Tree ha perso anche le ultime due braccia ed è vicina a Ms.Chief, che subirà lo stesso destino. Non so se sia il preludio di un abbandono delle navi come fairing catchers in favore di GO Navigator e GO Searcher. Se fosse così, potrebbe essere perchè SpaceX ha trovato un modo per far rivolare i fairing nonostante il contatto con l’acqua (o comunque ha giudicato le corrosioni facilimente sistemabili e quindi non impattando troppo il refurbishment) e valutando così l’uso delle due GO Sister come superfluo. Ho fatto questo ragionamento perchè l’upgrade di solito non aveva coinvolto le braccia, al massimo le reti, e la situazione sta andando avanti da settimane, anche se in passato avevano perso qualche missione per aggiornamenti vari.

Solo il tempo ce lo dirà

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Concordo, lo sforzo potrebbe non valere la pena.

Probabilmente il numero di clienti che richiedono ogive nuove e sterili é ridotto e più o meno sufficiente a coprire le ogive perse per danneggiamenti ed usura durante le missioni starlink

Esatto, potrebbe essere. Le operazioni di recupero, comunque, andranno avanti con GO Searcher e GO Navigator, probabilmente. Credo che se i costi delle navi, del refurbishment e del personale peroperare queste navi sia sostenibile, SpaceX avrà tutto l’interesse per farlo.

Terminano ufficialmente le operazioni di Ms.Tree e Ms.Chief. Ora si avranno solo wet recovery, cioè recupero dall’acqua.

https://twitter.com/flcnhvy/status/1379556840393093129?s=20

https://twitter.com/elonmusk/status/1379744947453054981?s=20

In merito a ASOG invece, Musk ci dice che il suo arrivo è “soon” (anche se era “soon” qualche anno fa).
https://twitter.com/elonmusk/status/1379745815678230529?s=20

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Se ricordo bene all’epoca lo spostamento di JRTI dal Pacifico all’Atlantico l’ha resa non necessaria.

Ora l’aumento dei lanci a quanto pare ha fatto tornare il tema di attualita’.

Mi chiedo se sara’ identica alle altre o, come vageggiato a suo tempo, in grado di supportare doppi atterraggi dei booster FH o magari qualcosa di ancora piu’ grande… anche se quel tweet lascia intendere che serve per aumentare i volumi, non per fare cose nuove…

Deimos.

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Con Ms.Tree già tornata a casa, dove era stata costruita, Ms.Chief ha salutato Port Canaveral per l’ultima volta.

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Ma queste navi le possiedono loro (SpaceX) o sono a noleggio/leasing?

Dovrebbero essere state in leasing, forse solo le chiatte sono di proprietà.

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Scott Manley ci ha dedicato una puntata, oggi.

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Ecco un video che mostra un test di recupero effettuato da Shelia Bordelon poco al largo da Cape.

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Abbiamo alcune immagini satellitari di ASOG. È più stretta di OCISLY e JRTI perchè non è ancora stata dotata delle due “ali” laterali, che se ricordate erano state smontate da JRTI per permettere il passaggio nel canale di Panama durante il viaggio dalla costa ovest a quella est.

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Ieri era il secondo compimese di Shelia. Fra poco se ne andrà:( GO Searcher e probabilmente GO Navigator saranno riconfigurati per raccogliere anche i fairing, oltre che le navi.

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GO Searcher in versione (temporanea) fairing catcher.

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Octagrabber di ASOG. Ma quanto non rendono le dimensioni le foto che vediamo solitamente? :exploding_head:

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Sorvolo di Deimos effettuato il 27 maggio.

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Con l’ultima missione (Starlink 28) si è avuto il quarantesimo riutilizzo in generale di un’ogiva. Il lavoro delle navi di appoggio ha quindi permesso, anche se con un metodo che pare solo ora collaudato, di risparmiare circa 120 milioni di dollari, assumendo un costo per semiogiva di 3 milioni l’una.

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Sorvolo di Deimos del 3 giugno.

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Nel giro di 20 giorni sono state installate le “ali” e pare che ASOG sia finalmente pronta a debuttare. Nell’articolo di seguito si possono vedere le foto che ritraggono la chiatta quasi completata e pronta ad arrivare al porto.

A sostegno di questa tesi sono le rapide e quasi frettolose operazioni di sbarco di B1067, appena rientrato da CRS-22. Il viaggio verso la costa ovest, da dove partiranno gli Starlink in orbita polare, richiede almeno 3 settimane, e SpaceX non ha proprio voglia di perdere tempo.

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