Nelle prime ore di oggi è avvenuto con successo il lancio del vettore Atlas V avente come carico utile lo spazioplano sperimentale X-37B: questo lancio, gestito da ULA per conto dell’aeronautica militare USA che sta continuando il progetto, ha lo scopo di creare capacità di lancio di modesti payloads - alcune centinaia di kg - per l’USAF e di atterrare su una pista opportunamente allestita.
L’Atlas V con un fairing di 5 metri di diametro, in configurazione 501, senza boosters di accelerazione e con un solo upper stage Centaur, ha provveduto alla corretta messa in orbita dello spazioplano operando il primo volo della versione 501 ed il primo volo del fairing di maggiori dimensioni a partire da 4 anni a questa parte.
X37-B, chiamato anche Orbital Test Vehicle, ha una piccola cargo bay come lo Space Shuttle, sebbene le dimensioni dei due spazioplani non siano minimamente confrontabili, in quanto l’esemplare costruito da Boeing per conto di NASA ed ora passato ad USAF è lungo solo 8 metri ed ha una apertura alare di 4.6 metri, circa un quarto dell’orbiter STS ed una massa di 4990 kg. L’ORV è dotato di un propulsore per il controllo orbitale ed è dotato di pannelli solari per la generazione della potenza, mentre i payloads all’interno e le attività orbitali sono classificate e quindi non sono state rese note.
Il tempo di permanenza in orbita è potenzialmente molto alto, fino a 270 giorni, grazie ai pannelli solari che assicurano una potenza virtualmente infinita, a differenza dello space shuttle, e dal propulsore per le correzioni orbitali. La missione è comunque entrata in un blackout informativo programmato a partire dai primi minuti dopo il lancio, avvenuto dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida.
Certo che adeguatamente ricondizionato, logicamente più che ricondizionato bisognerebbe riprogettarlo dall’inizio, questo sarebbe una buona scialuppa di salvataggio per la ISS. Viste le dimensioni contenute, sarebbe comunque idoneo, se opportunamente riprogettato e adattato, ad ospitare i sei astronauti residenti sulla ISS.
Mi chiedevo se da un prototipo come l’X37-B che ha delle dimensioni ben precise si può ottenere un secondo prototipo più grande e quanto le dimensioni maggiorate possono influenzare sui calcoli di aerodinamicità legate al primo prototipo. Cioè si può ottenere un secondo prototipo perfettamente funzionante, dal punto di vista aerodinamico, se si decide a posteriori di ingrandire di un fattore 1,5x le sue dimensioni o devo ricalcolare completamente l’effetto dell’atmosfera sulla sua struttura?
Ipotizzo: se si trattasse di un semplice riscalamento no, ma se ingrandisco un mezzo è perchè voglio adibirlo ad altri usi e quindi vado a modificare la distribuzione interna dei pesi quindi il suo comportamento in volo…
Notizie assolutamente NON UFFICIALI e nemmeno attualmente confermate, trapelate con twitter, parlano di perdita di contatto con l’X-37B da parte dell’USAF.
Aspettiamo nelle prossime ore.
EDIT: probabilmente c’è stata un’incomprensione sembra che il velivolo del DoD perso sia il Falcon HTV-2a lanciato oggi e non l’OTV. Aspettiamo conferme.