Mars 2020 Rover Perseverance - Mission Log

Dalle foto più recenti che Persevenrance ha inviato, sembra che non ci siano più frammenti di roccia e che il tubo sia completamente vuoto.

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Perseverance è pronto per riprendere la sua attività.

E’ riuscito a scrollarsi di dosso (letteralmente) i frammenti di roccia che si erano staccati durante l’ultimo carotaggio.

Per far questo, oltre a quanto già visto sopra, ha addirittura cercato delle rocce dalle pendenze giuste, per scuotere l’intero rover e far cadere gli ultimi ciottoli.

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Per non smentire il nome che porta, Perseverance ha effettuato con successo il terzo carotaggio della roccia denominata Issole.

Il campione di roccia è al sicuro, sigillato nella provetta (quindi ora Perseverance ha due campioni di Issole).

Ma perché Perseverance era così desideroso di raccogliere campioni su quella roccia?

La risposta ce la da Erin Gibbons, che fa parte del team scientifico di Perseverance. Nei suoi tweet spiega che questa roccia si trova nel margine che delinea due diversi gruppi rocciosi. (In geologia queste zone vengono chiamate contatti.)

L’identificazione e la comprensione della relazione tra rocce adiacenti è importante per determinare l’età relativa di quelle rocce e il modo in cui si sono formate.

Inoltre il team ritiene che Issole possa rappresentare alcune delle rocce più antiche del cratere, e quindi essere un punto di partenza fondamentale per comprendere come si è formato tutto il resto.

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Purtroppo si ripete due volte la stessa foto, ma i
messaggi non sono gli stessi.

Perseverance ci fa sapere che si è diretto verso il prossimo obiettivo, e nel far questo ha segnato due record consecutivi di percorrenza giornaliera: 243.3 metri, subito migliorato in 245.76 metri.

Vandi Verma, Chief Engineer of Robotic Operations per Mars 2020, ci riferisce che questa “corsa” di Perseverance verso il prossimo obiettivo ha prodotto risultati che hanno entusiasmato i conducenti del rover su Marte a scambiarsi statistiche e analisi di ogni piccolo dettaglio nella telemetria del rover.

Ciò significa che il sistema di navigazione di Perseverance, dotato fra le varie cose anche di intelligenza artificiale, sta funzionando molto bene e ha margini di miglioramento per consentire un più efficiente sfruttamento delle risorse.

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Ingenuity è ancora bloccato per condizioni meteo sfavorevoli, in particolare del vento, ma non solo.

Un’altra sfida oltre al problema della pressione sempre più bassa lo attende: quella della polvere nell’atmosfera.

Con la transizione di Marte verso l’autunno, è previsto un aumento della quantità di polvere nell’atmosfera a livello globale; questo periodo dell’anno è chiamato infatti la “stagione polverosa”. La polvere, oltre a creare nuove problematiche per il volo, riduce anche la potenza dei pannelli solari di cui è dotato.

Ma mentre Ingenuity si prepara a sempre nuove sfide, arriva nel frattempo dal pianeta Terra un premio importante.

Il team del Mars Ingenuity Helicopter, capitanato da MiMi Aung, ha vinto il Michael Collins Trophy nella categoria “risultati attuali” (l’altra categoria è “alla carriera” ed è stato aggiudicato a Wally Funk.)

"Siamo entusiasti di poter premiare entrambi per i loro incredibili risultati”, ha affermato il direttore Chris Browne.

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JPL aggiunge un dato statistico:

Perseverance, percorrendo 245.76 metri in un solo sol, oltre a migliorare il proprio record, ha superato anche quello di qualsiasi rover maziano.

Fin’ora infatti questo record era ancora detenuto da Opportunity e ha resistito per 17 anni.

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questi i record dei vari rover

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Grazie @gp1nick.

Quindi i personal best sono:

Perseverance 245 metri
Opportunity 228 metri
Curiosity 144 metri
Spirit 114 metri

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quindi potrebbe essere che i vari problemi alle ruote di curiosity hanno precluso eventuali long-run… infatti i primi cedimenti si verificarono al solo 411, quindi molto vicino al sol 385 del record

volo numero 19 e primo del 2022 per Ingenuity, dopo un po’ di ritardi dovuti a giornate troppo polverose

l’elicottero marziano ha volato per 99,98 secondi e per una distanza di circa 62 metri

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Durante il volo numero 19, Ingenuity è decollato (per la prima volta) da una zona sabbiosa, alla quale si è aggiunta la polvere dei giorni precedenti.
In pratica aveva le zampe un poco affogate nella sabbia/polvere.

Qui alcune immagini della NAVCAM durante il decollo, dove si vede l’impronta di Ingenuity lasciata sul suolo.

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Provo a fare un resoconto della missione, dall’atterraggio di Perseverance su Marte ad oggi, in versione il più possibile riassunta, come si addice ad un forum, basandomi anche sull’apporto dei recenti tweet di Erin Gibbons (appartenete al team scientifico di Perserverance), che ha un approccio un po’ più diretto rispetto al blog della NASA.

La missione primaria di Perseverance è cercare segni di vita passata. La zona di massimo interesse è quindi il delta di un antico fiume, che è stato individuato nelle immagini fornite dagli orbiter. Inutile dilungarsi oltremodo sul perché le zone dei delta sono interessanti. Basta ricordare che lì il flusso della acque rallenta e deposita molti detriti. Queste zone diventano quindi dei veri e propri cimiteri microbici in cui gli organismi restano magnificamente conservati perché sono stati sepolti molto rapidamente e nulla li ha più contaminati.

E’ stata scelta quindi una zona sicura per l’atterraggio a 2 km di distanza dal delta, per poi raggiungelo. Vicino al punto in cui si è posato Persevarance, però si nota quasi subito che c’è un’area (chiamata Séítah, in particolare la parte a sud) nella quale la geometria degli strati rocciosi rivela che è molto antica. E’ vero che Séítah non è distante, ma si trova nella direzione opposta al delta. A questo punto non resta che valutare se procedere verso queste rocce che la fortuna ha fatto trovare abbastanza vicino al punto di atterraggio (permettendo quindi al rover di poterle osservare con i suoi strumenti ottici) o dirigersi verso l’obiettivo principale.

Nel frattempo Ingenuity ha completato con successo la sua missione primaria come dimostratore tecnologico. Si decide quindi di usare il drone per sorvolare la zona e scattare foto, cercando di valutare se davvero vale la pena intraprendere questo viaggio. Se il responso dovesse essere che non vale la pena visitare Sud Séítah, vorrà dire che Ingenuity avrà fatto risparmiare settimane a Perseverance, ma la risposta è che davvero la zona pare di grande interesse scientifico. Si decide quindi di inviare Perseverance a Séítah.

Senza ancora le analisi dei campioni riportati sulla Terra, dopo i primi carotaggi, si hanno subito riscontri positivi da Perseverance. L’analisi più ravvicinata di alcune rocce le fa ritenere fra le più antiche, ed inoltre viene riconosciuta la presenza di un minerale chiamato olivina, che di solito si trova in profondità nel sottosuolo.

In altre parole, con questi carotaggi, si potranno studiare rocce particolarmente antiche, come se fossero state estratte in profondità dalle viscere di Marte.

Adesso Perseverance sta tornando indietro (con soddisfazione), per raggiungere il delta, ovvero l’obiettivo principale della missione. Lungo il ritorno potrebbe effettuare qualche altro carotaggio di rocce, alcune delle quali già individuate come obiettivi. Unico piccolo inghippo è che la zona è cosparsa oltre che di rocce, anche di aree sabbiose, che Perseverance sta assolutamente evitanto, facendo quindi un giro molto largo ma più sicuro.

Alcune immagini:
-Nella prima, il punto di atterraggio e la zona denominata Seitah
-Nella seconda, il percorso (in giallo) da effettuare per raggiungere Three Forks, che sarà l’accesso da cui arrampicarsi nella zona del delta. In azzurro il punto di atterraggio.

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Si ha un’idea del perché queste rocce siano in superficie in quest’area?

Altra cosa, Ingenuity può essere utilizzato per trovare una strada migliore per Perseverance, aiutandolo così ad evitare le varie zone sabbiose? Non ho letto niente a proposito di un uso di Ingenuity in questo frangente

L’uso di un drone come piattaforma di osservazione aerea in ausilio alla navigazione di un rover è proprio una delle ragioni principali per cui è stata sviluppato un veicolo come Ingenuity.

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Erosione. In realtà i rover servono proprio ad andare a cercare posti dove le rocce più antiche sono in qualche modo affiorate, visto che non possono scavare in profondità. È una cosa che in generale fanno anche i geologi sulla Terra. Ti consiglio il video linkato in questo articolo: https://www.astronautinews.it/2020/07/i-rover-di-marte/#libro

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Ingenuity ha già fatto questo, per sintetizzare non l’ho riportato sopra, ma in varie occasioni nel blog NASA, e qnche qui, si è accennato al fatto che il team di Perseverance ha utilizzato le foto di Ingenuity per pianificare il percorso del rover.

Come esempio più rappresentativo riporto il commento piuttosto entusiasta in un tweet di Vandi Verma:

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ot: vi immaginate un piccolo drone come Ingenuity che pulisce i pannelli di rover “economici” come i MER? :heart_eyes: :heart_eyes:

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AVVISO: OT e ridiscussioni di potenziali tecniche di pulizia dei pannelli fotovoltaici, in assenza di motivi tecnici sostanziali, sono fortemente scoraggiate e saranno moderate.

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Gli ingegneri del JPL hanno allestito un’area di prova per esercitarsi nella perforazione di rocce friabili, utilizzando un duplicato del trapano per il carotaggio.

Si vuole capire perché quel primo campione, soprannominato “Roubion”, durante il carotaggio si è trasformato in polvere. Il team aveva condotto ampie campagne di test su dozzine di tipi di roccia prima del lancio, ma non era stata vista nessuna reazione come quella accaduta con Roubion.

Il motivo di tanto interesse per questi nuovi test, risiede nel fatto che si ritiene che Roubion sia risultata così friabile a causa di una lunga interazione con l’acqua. Rocce di questo tipo non si possono quindi scartare senza rimpianti; sono troppo preziose per gli scienziati di Perseverance, in quanto l’acqua è una delle chiavi della vita, almeno sulla Terra.

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Il 18 febbraio è la ricorrenza di un anno di Perseverance e Ingenuity su Marte.

Il tweet di NASA dice che in questa settimana si faranno parecchi festeggiamenti, elencandoli nel link.

Oltre a questi potrebbe esserci un altro evento, non rivelato: un incontro fra Perseverance e Ingenuity, il quale praticamente è sul percorso di ritorno del rover, a una distanza che -è stata calcolata- dovrebbe essere attualmente di circa 187 metri.

Difficile che si tratti di una coincidenza, forse sarà piuttosto l’occasione per un selfie insieme! (e sarebbe anche l’occasione per effettuare alcune foto “tecniche” sullo stato di usura di Ingenuity. )

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