Materiali e tecniche costruttive per rampe di lancio resistenti

A me la cosa che ha impressionato maggiormente è che la nube di polvere e detriti ha conservato una grande energia anche a molte centinaia di metri dalla torre. Dopo pochi secondi la polvere era già ad oltre 1 CHILOMETRO di distanza. Questo non me lo sarei mai aspettato visto il tipo di torre di lancio. Come scrivevo in chat a mio avviso questi eventi lasceranno strascichi importanti sulle autorizzazioni future, consideriamo anche che spazio per costruire una fossa per gli esausti non ce n’è, quella torre non ha fondamenta su pali che possano supportare uno scavo sotto il pad. Forse ci starà una soluzione di minimo ripiego anche per non andare 50 metri sotto il livello del mare e trovarsi la flame trench perennemente da svuotare

Questo, a mio avviso, è senz’altro l’aspetto ambientale più importate e quello meno atteso (praticamente da tutti).

Per quanto riguarda il flame trench vicino al mare, ovvero nella sabbia, è tecnicamente possibile ed in vari modi (e stavolta parlo da architetto).
E’ possibile sempre, in primis, fare una fondazioni su micropali:

Oppure si può utilizzare una tecnica di “jet grouting”:

Infine c’è sempre la possibilità di congelare il terreno:

Tenete presente che gli olandesi, per ovvi motivi, sono autentici maestri nel realizzare scavi e fondazioni in ambienti sabbiosi con presenza di acqua più o meno salmastra.

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Sì conosco queste tecniche ma qui si parla di scavare una trincea sotto una torre di 130 metri costruita su uno zatterone…
Riguardando, cercavo di capire dove fosse l’auto di NSF bombardata e mi sembra corrispondere alla spiaggetta a sinistra del sito di lancio. È a 400 metri dal pad e arrivavano pietroni a centinaia di km/h. Quelli con traiettoria più altra probabilmente hanno superato il km di volo…Starbase non è al sicuro in queste condizioni

Aggiungo che cercando info trovo che le fondazioni non sono state fatte sul terreno naturale ma su uno strato di terreno di riporto proprio per problemi di portanza del naturale che come in molte aree di laguna non ha delle grandi caratteristiche.

Ho scorporato questi post dal Topic Starship Integrated Flight Test in quanto OT lassopra, ma interessanti come side story.

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La domanda che anche @Mark_Watney poneva nella chat è, pur con le dovute proporzioni rispetto alla potenza erogata, cosa succederà in termini di proietti e frammenti quando una Starship Ship dovesse decollare (o atterrare se per questo) da terreni non preparati sulla Luna o su Marte.

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Come risposto già in chat, per Marte non è stata proposta alcuna soluzione.
Mentre per la Luna il discorso è diverso, come sappiamo quando la NASA ha dato a SpaceX il contratto per lo HLS ha richiesto una serie di modifiche per rendere una Starship “standard” (se così si può dire) in una Lunar Starship.

La modifica forse più importante è stata l’aggiunta di una “corona” di thrusters alla base della sezione pressurizzata, prima dei serbatoi criogenici. In maniera tale da mantenere “alto” (almeno una trentina di metri) il getto dei motori durante le delicate fasi di allunaggio e decollo dalla Luna. Considerando anche le caratteristiche della superficie lunare e della sua pervasiva polvere (cosa risaputa sin dai tempi delle missioni Apollo).

Questa strategia dovrebbe consentire l’allunaggio senza trattamenti preventivi.

La seguente immagine (ad opera del grandissimo Tony Bela) illustra proprio i motori in azione:

Partendo da un disegno di LunarCaveman si può osservare come sarebbe (almeno in teoria) possibile realizzare almeno quattro deviatori di fiamma al disotto dello OLM anche così com’è ora:

Musk l’ha ribadito più volte: BN7 e SS24 erano obsoleti.
Forse anche il design della rampa di lancio.
Piuttosto che smantellarli, vuoi mettere lo spettacolo del lancio?
O per meglio dire
Fail Fast, Succed Fastest

Questo è vero, S29/B9 tanto per dirne una avranno attuatori elettrici al posto di quelli idraulici (risparmio di peso e minor complicazione).

Questo non l’ho visto da nessuna parte.

Il costruendo sistema di diluvio è un evoluzione della rampa, no?

Beh più che un’evoluzione (nel senso di smontare e ricostruire in maniera diversa) qui sarebbe più corretto parlare di un “upgrade” no?

Deviano dove?
Intorno alla rampa c’è di tutto, la zona deve essere sgombra e compatta, se lasci la terra sollevi sassi e zolle di terreno, i pad di lancio hanno superfici cementate con estensione considerevole.

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Esatto, per creare le rampe bisogna necessariamente risistemare in maniera diversa almeno l’area immediatamente prospiciente il sito di lancio.

Ormai è tardi, ma un pad sopraelevato come quello di SLS non andrebb bene?

Ad essere sinceri il concetto di immediatamente con una energia di questo tipo raggiunge dimensioni da campi da calcio XD A me preoccupa di più il fatto che non puoi fare un sistema di scarico a 90 gradi, ti torna contro tutta la pressione, devi raccordarlo con un raggio nemmeno piccolo guardando le rampe esistenti. Ammesso e non concesso che si possa fare, proprio almeno almeno 20 metri di scavo per fare il “cucchiaio” mi sembrano necessari

Io onestamente pensavo più ad una cinquantina di metri di scavo…

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Noi discutiamo di Boca Chica, ma invece a Cape Canaveral cosa stanno facendo? Continuano a costruire o è tutto in stand by in attesa di dati? Mi pare che il design della torre di lancio sia una copia di quella di Boca Chica, ma non ricordo di aver visto dettagli del pad

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Sì ci sta tutto, ma sei a mare e con le vibrazioni del lancio quanti metri di spessore dovrà avere per reggere la pressione? Diventa una curiosità ingegneristica top. Immaginarmi una trincea lunga 3-400 metri e fonda 50 sotto al pad…mamma mia diventa un monumento da visitare quanto dismetteranno il sito

Tieni presente che 50 metri non sono poi tanti se pensi che, analizzando le immagini, la fiamma dei Raptor superava in lunghezza tutto Starship/Booster, cioè stiamo parlando di una fiammata di circa 200 metri!!

Ovviamente non si possono fare 200 ma nemmeno 100 metri di scavo…

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Aggiungo due elementi:

  1. Facendo una ricerca sul nostro forum con i termini “flame trench danni” escono risultati storici interessanti.
  2. (Ri)scopro ora che esiste un tipo di calcestruzzo, il Fondu Fyre, nato apposta per questo tipo di applicazioni (documenti interessanti anche nelle Referenze dell’articolo Wikipedia)
  3. Negli anni 60 si lavorava già sodo al problema. 19660020619.pdf (5,2 MB) - fonte https://ntrs.nasa.gov/citations/19660020619
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