Missione Dragonfly

Certifica un razzo vettore al trasporto di materiale nucleare.

Categoria 3 è la base per avere la certificazione per il lancio di materiale nucleare, ma non basta. Ad esempio il Falcon 9 è certificato Cat 3, ma ad ora solo l’ Atlas V dovrebbe essere certificato per il lancio di materiale nucleare (almeno pubblicamente), che una certificazione aggiuntiva.

Ho trovato una fonte finalmente (o meglio due)!

A quanto ho capito, Dragonfly rientra in classe di payload A (secondo file) e per questo sarà necessario un razzo di categoria 3 (primo file).

Il lancio di materiale nucleare invece può avvenire benissimo in classe B, come specificato tra gli esempi del secondo file (MER, class B, avevano plutonio negli RHU). Insomma, la categoria 3 è una conseguenza indiretta del carico nucleare, un RTG porta la complessità del payload a classe A e per questo poi serve una categoria 3.

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Signori, preparate le valige per un luungo viaggio. Nel 2026 si vola su Titano.
https://www.nasa.gov/press-release/nasas-dragonfly-will-fly-around-titan-looking-for-origins-signs-of-life

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Come ci aveva già anticipato il nostro buon @Luca:

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@Lupin Riprendo qui il discorso dal post Impatto del COVID-19 sulle attività spaziali - #201 di Vespiacic in quanto è una discussione tecnica sull’orbita e non più sul COVID.

La missione è stata posticipata di un anno, dal 2026 al 2027, ma lo spostamento non ha nessun effetto sulla traiettoria. In realtà l’effetto di uno spostamento si è già avuto in passato, quando era stata posticipata al 2026 e si era perso il passaggio di Giove per un flyby comodo comodo.

Per arrivare senza delta V esagerati e senza propulsione elettrica occorre immettersi in un’orbita eliocentrica di periodo circa 2 anni e sfruttare una fionda gravitazionale al passaggio della Terra. Con la partenza al 2026 la missione avrebbe richiesto poco più di 7 anni e mezzo per arrivare (tra 7,53 e 7,62 anni), quindi partendo a giugno 2026 sarebbe arrivata a dicembre 2033 o al massimo gennaio 2034, mentre con la partenza a giugno 2027 il viaggio dura circa 8 anni (tra 7,97 e 8,02), quindi arrivo a giugno 2035.

Insomma non si perde molto. Ecco la tabella riassuntiva generata da questo tool.

Name Earth Departure Destination Arrival Duration Injection C3 (km2/s2) Injection ΔV (km/s) Post- Injection ΔV (km/s) Total ΔV (km/s) Route
Saturn Jun-01-2026 Jan-14-2034 7.62 yrs 29.9 4.51 2.16 6.67 EES
Saturn Jun-20-2027 Jun-26-2035 8.02 yrs 29.9 4.51 2.21 6.72 EES
Saturn Jun-01-2026 Dec-29-2033 7.58 yrs 29.9 4.51 2.21 6.72 EES
Saturn Jun-20-2027 Jun-10-2035 7.97 yrs 29.9 4.51 2.25 6.77 EES
Saturn Jun-01-2026 Dec-13-2033 7.53 yrs 29.9 4.51 2.26 6.77 EES

Ed ecco come appare l’orbita tipica (sempre generata con lo stesso tool, basta cliccare sui pallini colorati o su view):

EDIT: la prima parte della traiettoria può essere complicata ulteriormente, sostituendola con un flyby di Venere e successivamente della Terra, riducendo il delta V totale ma non il tempo di volo.

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Si stanno facendo alcuni test sulle dune sabbiose dei deserti della Terra, per raccogliere dati che serviranno a indirizzare lo sviluppo del progetto Dragonfly.

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Non è la stessa Conferenza di Zibi Turtle sulla missione Dragonfly di cui sopra ma è in lingua italiana, è di soli due mesi fa ed è pur sempre con la principal investigator:

image
1°22’37’’

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Un test di volo a Terra, è un modello adattato per questo pianeta.

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Nuovo articolo di Simone Montrasio pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Grazie per l’articolo! Ma… retrorazzi? Dovrebbe atterrare grazie alle sue eliche, a meno che non abbiano cambiato idea

Preparando l’articolo, in uno dei molti documenti che mi sono letto, avevo trovato una frase che specificava che Dragonfly solo nel primo atterraggio avrebbe utilizzato dei retrorazzi.
Oggi però non ho più ritrovato il passaggio e quindi ho appena corretto l’articolo.
In realtà però sul sito della Johns Hopkins University APL, c’è questo articolo del 2018 in cui parlano addirittura di airbags:

Grazie della segnalazione

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Nel PDF che hai postato parlano degli airbag del Titan Explorer del 2007, una proposta della NASA il cui studio è stato utile per Dragonfly. Linko la documentazione, visto che l’ho trovata, dove sono visibili i sopracitati airbag (molto interessante cmq):

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A dicembre era uscita una news sui test per il rotore di Dragonfly presso il Langley.

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Qualche descrizione degli strumenti di Dragonfly per capire la chimica del suolo:

ma volevo solo cogliere l’occasione per condividere il lavoro di questi due scienziati, che hanno esposto al recente LPSC2023, che hanno messo su un sito tutte le proprietà, chimice e fisiche, conosciute dei composti base di Titano, col riferimento alla pubblicazione scientifica per ogni valore riportato:
https://titanmaterials.sites.ucsc.edu/

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La missione potrebbe essere un’altra vittima di Mars Sample Return, con un posticipo causato dai tagli.

ci sono preoccupazioni da parte dei creditori su un possibile taglio del finanziamento del 20% nell’anno precedente

Incrociamo le dita: secondo me questa missione porterebbe una ventata di entusiasmo riaccendendo l’interesse per l’esplorazione spaziale. Immagini ottiche di laghi e fiumi alieni sarebbero di ispirazione come lo sono state le prime immagini ravvicinate dei giganti gassosi agli albori dell’esplorazione robotica del sistema solare.

Lungo i torrenti d’altri mondi nascono fiori che non so… (Fabrizio de André)

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Intanto un modellino gira nei cieli del JPL
https://twitter.com/radjanirad/status/1724800989079941409?t=E2Kjr-r74806lO_Zfk6mOA&s=19

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Che disastro…
Sembra ritardata di 1 anno ma persistono crepe.
L’articolo è esaustivo

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