Il 17 agosto 2018 inizierà la Approch Phase. OSIRIS-REx fotograferà l’asteroide 101955 Bennu con lo strumento PolyCam da una distanza di circa 2.000.000 Km ed inizieranno le Science Operation.
Da quel punto in poi, mano a mano che la sonda si avvicinerà all’asteroide, apprenderemo qualcosa di nuovo su Bennu. Il 3 dicembre 2018, OSIRIS-REx arriverà a destinazione.
Qui il link all’articolo di AstronautiNews: OSIRIS-REx sorvola la Terra diretta verso l’asteroide Bennu
STRUMENTI
Il sistema di fotocamere della sonda, OSIRIS-REx Camera Suite (OCAMS), si compone di tre strumenti principali:
-
PolyCam - fotocamera associata ad un telescopio di 8 pollici di diametro; sarà utilizzata per l’acquisizione delle immagini nella fase di avvicinamento all’asteroide e, successivamente, per quelle ad alta risoluzione della superficie
-
MapCam - sviluppata allo scopo di individuare eventuali satelliti presenti o fenomeni di sgasamento (outgasing) dalla superficie
-
SamCam - riprenderà in modo continuo il recupero del campione dalla superficie dell’asteroide
Il 17 agosto sarà PoliCam a fotografare Bennu, qui una scheda che mostra alcuni dettagli dello strumento (credit: University of Arizona): https://www.asteroidmission.org/?attachment_id=692#main
Gli altri strumenti a bordo della sonda sono:
- OSIRIS-REx Laser Altimeter (OLA) è un altimetro laser e sarà utilizzato per ottenere una mappa topografica completa della superficie dell’asteroide
- OSIRIS-REx Visible and IR Spectrometer (OVIRS) è uno spettrometro operante nelle lunghezze d’onda del visibile e dell’infrarosso
- OSIRIS-REx Thermal Emission Spectrometer (OTES) è un secondo spettrometro, operante nelle lunghezze d’onda dell’infrarosso termico
- Regolith X-ray Imaging Spectrometer (REXIS) è uno spettrometro operante nei raggi X
- Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism (TAGSAM) è il sistema di raccolta del campione dalla superficie dell’asteroide
TAGSAM comprende una fotocamera utilizzata per il checkout del SRC (OSIRIS-REx Sample Return Capsule). Questa immagine scattata il 2 marzo 2017, mostra un punto scuro non presente nella foto della capsula scattata dopo il lancio nel 2016.
Analisi successive hanno appurato che il punto scuro presenta una rientranza dal diametro di circa 2 mm e che potrebbe essere stato causato da una particella che ha colpito la capsula durante il volo.
OBIETTIVI SCIENTIFICI
Un obiettivo della missione è quello quello di acquisire quelle informazioni sulla forma dell’asteroide e sull’accelerazione cui è soggetto per l’effetto YORP (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_YORP), necessarie a determinare con maggiore accuratezza le probabilità d’impatto con la Terra (che non eccedono collettivamente lo 0,071% per gli otto potenziali impatti con la Terra che avverranno tra il 2169 ed il 2199.
Gli altri obiettivi della missione sono:
-
Recuperare un campione incontaminato di regolite carbonacea in una quantità sufficiente a permettere successive analisi dei suoi costituenti, della loro distribuzione e della sua storia.
-
Mappare le proprietà globali, chimiche e mineralogiche di un asteroide carbonaceo primordiale per caratterizzare la sua storia geologica e dinamica e fornire un contesto per il campione recuperato
-
Documentare la distribuzione, la morfologia, la geochimica e le proprietà spettrali della regolite al sito in cui sarà prelevato il campione a scale progressivamente inferiori, fino a quelle millimetriche
-
Fornire degli utili elementi di confronto per le osservazioni da terra e valutare la loro capacità di caratterizzazione della popolazione di asteroidi carbonacei del sistema solare
Il ritorno dei campioni è presvisto per il 2023, dopo 505 giorni trascorsi in orbita attorno all’asteroide.
Fonti:
Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/OSIRIS-REx#Strumentazione_scientifica)
https://www.nasa.gov/osiris-rex