La Cina, così come molte altre nazioni, hanno vari costruttori privati di razzi; il principale è CASC, un’azienda privata ma di stato, che ha sviluppato diverse varianti di vettori di lancio, denominate tutte Lunga Marcia con un numero e opzionalmente qualche lettera aggiuntiva. Il numero non indica più alcuna progressione, come si potrebbe erroneamente intendere, anche se dall’inizio fino al 2010 più o meno indicava l’ordine cronologico di sviluppo della famiglia di razzi. Spoiler: non esiste un Lunga Marcia 10.
Il nome dei lanciatori, che in italiano chiamiamo Lunga Marcia, è spesso usato in inglese anche dagli stessi cinesi, Long March, come si vede nella scritta verticale che hanno alcuni, abbreviato spesso in LM. In cinese si chiamano 长征 , traslitterato “Chang Zheng”, per questo si vede anche spesso la sigla CZ.
Il volo inaugurale è avvenuto nel 1970 con un Lunga Marcia 1. Da allora ci sono stati tanti altri vettori, evoluti in potenza, versatilità, efficienza e costi. Il CZ-1 è già in pensione da anni.
[Il più piccolo lanciatore cinese, CZ-6, credit Wikipedia.]
Partendo dal più piccolo, il CZ-6 ha 3 stadi e il primo stadio ha un unico motore YF-100 a RP-1 e LOX. Ha debuttato nel 2015 e ad oggi ha solo 3 voli all’attivo. È un razzo molto nuovo, progettato per coprire i piccoli lanci in SSO. Ha un payload massimo di soli 500 kg, una via di mezzo tra l’Electron e il Vega.
Simile in stazza c’è il CZ-11, 4 stadi a propellente solido. Ha fatto il suo debutto anche lui nel 2015, la sua peculiarità principale è che può essere lanciato anche da una base di lancio mobile sul mare, in tal caso viene denominato CZ-11H. La capacità massima è di 700 kg in LEO e 350 in SSO.
Salendo di capacità, troviamo lo storico CZ-2C. Ha debuttato nel 1982, ed è ancora in servizio. Viene usato principalmente per LEO e SSO, il payload massimo è di 2,5 tonnellate e proprio su questo modello è in fase di test un sistema di rientro controllato del primo stadio per centrare meglio la zona di rientro designata. Ha due stadi, di cui il primo ha 4 motori YF-21C con propellenti a temperatura ambiente, tetrossido di azoto e dimetilidrazina, N2O4/UDMH, facili da gestire ma abbastanza tossici.
Con 4,2 t di payload in LEO troviamo il CZ-4B, un razzo a 3 stadi di cui il primo ha 4 motori “sporchi” YF-21C uguali al CZ-2C. Il vettore riceve altre denominazioni al variare del terzo stadio: si chiama CZ-4C la variante con terzo stadio riaccendibile più volte CZ-2D la variante senza terzo stadio del tutto. È in attività da circa 20 anni, dal 1999.
[Una simulazione di come rientrerà il primo stadio del CZ-8.]
Il CZ-8 è ancora in fase di sviluppo, ma potremmo vedere presto il debutto. Si tratta di un razzo molto simile al Falcon 9, ed è progettato per avere il primo stadio riutilizzabile. Avrà 4 booster laterali, anch’essi riutilizzabili, che atterreranno attaccati al primo stadio. Il carico previsto è di 7,5 t in LEO.
Passando ai lanciatori medi con 8,5 t in LEO troviamo il CZ-2F. Il primo stadio è quello del 2C ma in più ha 4 booster laterali che ne aumentano la capacità. È human-rated, è stato usato per tutte le missioni con equipaggio, il rifornimento della Tiangong e il misterioso spazioplano riutilizzabile di cui si è parlato qualche giorno fa. Anche questo è in servizio dal 1999.
Di capacità simile c’è il CZ-3A, non so se ancora in esercizio o ritirato. È una versione impoverita del 3B (vedi sotto), con 3 stadi e per il primo stadio i soliti 4 motori YF-21C dei razzi del secolo scorso. Ha fatto il primo volo nel 1994 e l’ultimo (per ora) nel 2018. È stato usato principalmente per la seconda e terza generazione di BeiDou, MEO e GTO.
In piena attività per le orbite geostazionarie c’è il CZ-3B/E, con 11,5 t in LEO e 5,5 in GTO (2 in GEO). Ha debuttato nel 1996 come variante CZ-3B, poi con dei miglioramenti generici è stato denominato CZ-3B/E. Ha 3 stadi, il primo stadio ha i soliti 4 YF-21C e 4 booster laterali. La variante senza booster è l’impoverita CZ-3A (vedi sopra). È il razzo di cui si ricorda l’incidente più grave (nella versione 3B), con dei morti in un villaggio vicino alla rampa di lancio a causa di un malfunzionamento alla partenza durante la missione Intelsat 708.
[La tipica fiamma rossastra dei motori a N2O4/UDMH.]
Di nuova concezione il CZ-7 ha una capacità nominale massima in LEO nella sua versione più potente di 13,5 t. Il razzo è nuovo, del 2016, parte dalla nuova base di Wenchang a basse latitudini, che ne aumenta la capacità di carico, e ha un motore più moderno per il suo primo stadio, due YF-100 a RP-1 e LOX. Verrà usato per la costruzione della nuova stazione spaziale. Ha 2 stadi e può usare 0, 2 o 4 booster laterali. Esiste una variante con un terzo stadio, CZ-7A, che però ha fatto una sola missione ed è fallita.
Il lanciatore pesante della famiglia è il CZ-5, con volo inaugurale nel 2016 ma ridisegnato dopo un fallimento nel 2017 e ritornato in esercizio a fine dicembre 2019. Verrà usato per le missioni nello spazio profondo, ha lanciato una sonda per Marte a luglio e lancerà Chang’e 5 per la Luna a novembre. Usa per il primo stadio due motori YF-77 a idrogeno e ossigeno criogenici, coadiuvato da 4 booster laterali. Ha due stadi, ma c’è anche una versione a un solo stadio, CZ-5B, usata una volta sola per ora per un test in LEO. Ha una capacità teorica massima di 25 tonnellate in LEO.
E per finire, fra dieci anni vedremo, se tutto va bene, il CZ-9, un lanciatore superpesante da 140 tonnellate in LEO, più potente di SLS, per capirci, qualcosa di paragonabile a Starship di SpaceX.
Tutti i razzi partono principalmente da 3 basi nell’entroterra, Jiuquan, Taiyuan e Xichang. La base di Wechang è relativamente nuova e ancora poco usata, ma si prevede che in futuro il suo utilizzo aumenterà. È stato effettuato un solo volo dalla base mobile di lancio in mare.