Per chi si intende di motori: possibile un auto elettrica a turbina?

L’impianto tipico da 3kW costa sui 18’000 euro e con l’incentivo statale (che dura 20 anni) rientrano in 10 anni, quindi nei successivi 10 anni è tutto di guadagnato (ovviamente in Sicilia saranno 8 anni e in Trentino potranno essere 11-12) sempre oltre al risparmio della bolletta.
E’ il meccanismo che non viene spiegato bene ed il secondo contatore serve per misurare tutta la produzione dell’impianto, perché viene pagata per intero, prima del proprio consumo…
Per chi non ha i soldi ci sono dei finanziamenti bancari che permettono di installare l’impianto a costo zero e le rate vengono pagate direttamente dall’incentivo statale. Ovviamente con questo metodo ci vuole più tempo (dai 15 ai 18 anni) ma si ha il vantaggio di non tirare fuori il soldo. Si comincia subito a risparmiare la bolletta e la si risparmia per almeno 40 anni (che è la vita minima prevista per un impianto di ultima generazione).

Allo Stato conviene pagare l’energia a 40 centesimi al kWh piuttosto di costruire e mantenere delle centrali elettriche.

A volte penso che ragionando di motori ad idrogeno o elettrici si perdano di vista obiettivi molto più concreti che magari avremmo potuto realizzare già da molto tempo.
Siamo andati sulla luna,è possibile che non riusciamo a relaizzare motori a benzina con consumi ridottissimi ed emissioni ancor più ridotte?
Per esempio,lanciare un “progetto Apollo” per costruire un auto che con un litro di benzina fa cento chilometri,ed inquina pochissimo,non sarebbe una lodevole iniziativa?

Purtroppo le leggi della fisica non sono d’accordo…

infatti. e la fisica è una scienza esatta.
i motori a pistoni a moto alternato che montano tutte le automobili hanno un rendimento basso che è pari a circa il 15/20%, ovvero dall’ energia ottenuta da 1 litro di benzina quella che fa muovere le ruote è solo del 15/20%.

Genericamente la potenza effettiva o potenza meccanica di un motore è la potenza disponibile sull’albero motore tolte tutte le dispersioni. Una delle sue formule è la potenza “per via termica” esprimibile con la formula:

Dove le variabili della formula rappresentano:

ρa è la densità dell’aria
V è la cilindrata
K * è la tonalità termica
λ è l’indice d’aria (maggiore di uno per miscele magre, inferiore per miscele grasse)
λv a volte anche detto ηv è il coefficiente di riempimento. Nei motori sovralimentati è maggiore di uno.
ηcc è il rendimento in camera di combustione
ηth è il rendimento ideale
ηi è il rendimento indicato
ηm è il rendimento meccanico
n è il numero di giri al secondo dell’albero motore
τ è il numero di tempi del motore (quattro, due)

Il motore Wankel, invece, causa alcuni problemi di costruzione, non è mai stato sviluppato a fondo eppure presenterebbe numerosi vantaggi rispetto ai vari tipi di motore alternativo a combustione interna grazie alla sua particolare struttura:

  1. Minor numero di parti e semplicità di progetto;
  2. Minore rumorosità e vibrazioni;
  3. Elevata leggerezza dovuta alle dimensioni ridotte ed elevato rapporto
  4. potenza/massa;
  5. Minori emissioni inquinanti (ossidi di azoto) dovuti alla minore temperatura media dei gas;
  6. Maggiore potenza a parità di cilindrata rispetto ad un motore a pistoni alternati;

Il motore rotativo ha un’incredibile semplicità di progettazione derivante dal suo dettaglio più importante: la presenza di solo due parti in movimento, il rotore e l’albero motore. È inoltre notevole l’assenza di masse in moto alterno (che sui motori alternativi sono bielle, pistoni e spinotti) e quindi l’assenza di forze di inerzia del secondo ordine che risultano altrimenti difficili da bilanciare; infatti queste possono essere bilanciate da opportune masse, poste in rotazione ad una velocità doppia rispetto a quella dell’albero motore. L’assenza di queste forze di inerzia nonché di una massa volanica (sostituita dal rotore stesso) consente a questo tipo di motore di avere forti accelerazioni e valori di potenza specifica più elevati rispetto ai motori alternativi grazie alla possibilità di raggiungere regimi di rotazione maggiori.

Il motore Wankel è costruttivamente molto più leggero e compatto dei normali propulsori a pistoni alternati e possiede solo due parti mobili, possiede poi cicli di aspirazione e di scarico più vantaggiosi dal momento che i fluidi hanno più tempo per entrare o uscire e quindi ha minori perdite di carico. Anche il Wankel può essere dotato di sistemi di sovralimentazione mediante turbina o compressore volumetrico. Il miglior sfruttamento della combustione durante l’espansione fornisce a parità di cilindrata una maggior potenza rispetto a un motore a moto alternato, questo perché durante l’espansione l’albero ruota di 270° anziché di 180°.

La Mazda RX-8 monta questo tipo di propulsore:

Nessun motore a scoppio potrà mai discostarsi di molto da questi rendimenti, le leggi della termodinamica parlano chiaro, anche spremendo tutto il massimo spremibile oltre qualche punto percentuale ancora non si potrà salire… questi sono limiti del ciclo termodinamico del motore a scoppio o si cambia motore o l’efficienza per quel tipo di funzionamento non potrà salire di più… concordo con Monzi… il motore a ciclo Otto o Diesel in poche parole “è tutto qui” non ci si può aspettare di più…

Quindi si può solo lavorare sui “carburanti”?
Realisticamente ,che tipo di automobile vi immaginate tra sessant’anni?

Celle a combustibile e motori elettrici (con idrogeno prodotto da elettricità prodotta da centrali a fusione nucleare).

Ti quoto!
(E lo spero!)

Il motore Wankel a pistone rotante ha un rendimento del 35/40%

http://www.ingegnerando.it/technology/wankel/pregi_difetti.html

Io me lo sono fatto spiegare bene da chi li installa e cerca di farsi capire in quanto lo Stato non ha spiegato mai bene in cosa consiste veramente questo “incentivo”.
Lui me l’ha spiegata in maniera molto più professionale ma io vi riporto qui il concreto.
Infatti non è che lo Stato ti da i soldi in effetti.
L’incentivo statale consiste nello scalare l’IRPEF.
Quindi se hai un IRPEF a debito puoi scalare una quota parte del costo dell’impianto.
Quindi conviene alle aziende soprattutto ed a quei privati che devono pagare grosse cifre di IRPEF.
Ma noi che generalmente siamo a credito (interessi sul mutuo, assicurazioni, etc.) non conviene affatto!
Penso che se lo Stato desiderasse veramente che tutti mettessimo sul tetto pannelli solari dovrebbe incentivare veramente come ha fatto ad esempio qualche anno fa quando ha scalato sul prezzo di un’auto da rottamare Euro 2.500. Ed io ho cambiato la macchina! Ma se anche allora mi avesse detto che avrei potuto scalare dall’IRPEF la somma di Euro 2.500 non me la sarei potuta permettere!
Non so come funziona in Germania…ma visto che i loro tetti sono pieni di pannelli solari…forse ci sarà un motivo!

L’agevolazione statale francamente non saprei come funziona… su base regionale però esistono altri tipi di agevolazioni ovviamenti differenti da regione a regione. Il grosso del guadagno non è comunque tanto sull’agevolazione ma sulla tariffa agevolata di pagamento dell’energia prodotta che porta a tempi di ammortamento come quelli che ha scritto Monzi. Il “guadagno” è sulla tariffa di “produzione” non sui soldi elargiti subito come convenzione.

Quindi devi pagare subito da 18.000 a 20.000 Euro per avere l’impianto. Modificare la tua caldaia e tutto l’impianto di casa. Poi attendi 10 anni per avere l’ammortamento del costo. Dopo 10/15 anni devi rimettere a posto dei pannelli solari (così mi è stato detto…). Quindi quando inizi veramente a risparmiare?
Forse è questa la ragione che in Italia non si vedono pannelli solari…nonostante che nel nostro Paese ci sia molto più sole che in Germania…
Se invece come dicevo ci fosse stata una vera volontà da parte dello Stato l’agevolazione doveva essere immediata, visibile non vi pare?
E da ora in avanti ci dovrebbe essere una legge che obbliga chi costruisce a mettere i pannelli solari sul tetto in tutte le abitazioni! :ok_hand:

No calma, ma stai parlando di solare termico o fotovoltaico?
Monzi aveva fatto un riferimento al fotovoltaico, il termico è molto molto meno costoso del fotovoltaico, credo ci sia quasi un ordine di grandezza, anche se forse meno duraturo nel tempo, quelle cifre citate (simili per altro ad alcuni conti che avevo fatto tempo fa anche io) credo proprio siano riferite a pannelli fotovoltaici.

Mi pare che parla di fotovoltaico.
Comunque il suo discorso, economicamente parlando è giusto. dopo 10/15 anni i pannelli potrebbero essersi logorati e tutto il tuo ammortamento è andato. Poi, oggi le tariffe possono anche essere vantaggiose, ma non dimentichiamoci che non siamo NOI a decidere il prezzo dell’energia. domani lo stato può cambiare idea e comprare l’energia fotovoltaica al prezzo di quella normale. Gli incentivi sono un pò delle buffonate, tipiche del nostro paese. Lo stato doveva realizzare una quota di produzione fotovoltaica come richiesto dalla comunità europea. così si scarica la responsabilità dicendo che agli italiani non interessa. Non è vero, un impianto costa 20.000 euro, l’impianto, ma collegarlo alla rete? Volevo farlo anch’io, ma poi ho visto che dovevo rifare il tetto, scavare, rompere e chissà che altro… il collegamento mi costa più dell’impianto. No, non ci siamo. Fotovoltaico? Si, ma collegato al MIO impianto. Ma pare che autoprodursi l’elettricità non si possa fare, salvo produrre un’infinità di permessi.
Comunque nei dintorni di Milano il fotovoltaico obbligatorio è partito, ma poi bisogna vedere se i pannelli saranno collegati in rete o se verranno posati per finta. Una cosa del genere è successa anche con il gas da riscaldamento, si piazzavano dei contatori in cantina, nei sottoscala… non erano collegati a nulla ma erano lì e facevano numero… visto di persona.
Comunque oggi l’elettricità non è più un problema, adesso sul Po ci sono le centrali atomiche. Questa estate niente black out per la Padania…

Allora caldaia e impianto non centrano nulla :wink:

Comunque il suo discorso, economicamente parlando è giusto. dopo 10/15 anni i pannelli potrebbero essersi logorati e tutto il tuo ammortamento è andato.

Mi pare siano garantiti oltre 20 anni.

Poi, oggi le tariffe possono anche essere vantaggiose, ma non dimentichiamoci che non siamo NOI a decidere il prezzo dell'energia. domani lo stato può cambiare idea e comprare l'energia fotovoltaica al prezzo di quella normale.

La tariffa è bloccata per 20 anni.

Gli incentivi sono un pò delle buffonate, tipiche del nostro paese. Lo stato doveva realizzare una quota di produzione fotovoltaica come richiesto dalla comunità europea.

E’ quello che è stato fatto, 3000 MW entro il 2016.

Non è vero, un impianto costa 20.000 euro, l'impianto, ma collegarlo alla rete? Volevo farlo anch'io, ma poi ho visto che dovevo rifare il tetto, scavare, rompere e chissà che altro... il collegamento mi costa più dell'impianto. No, non ci siamo. Fotovoltaico? Si, ma collegato al MIO impianto. Ma pare che autoprodursi l'elettricità non si possa fare, salvo produrre un'infinità di permessi.

Con il Conto Energia basta un contatore in più.

Infatti, avete fatto una frittata che fanno sempre tutti, installatori per primi! :wink:
Parliamo di fotovoltaico, generare energia elettrica!

Comunque quoto Albyz che ha capito la questione.

Lo Stato mette nero su bianco che ti paga per 20 anni l’energia a quel prezzo.
I pannelli hanno una perdita massima di rendimento del 10% in 25 anni, durata della garanzia. Poi essendo delle semplici piastre di silicio (ovviamente irrobustite per resistere alla grandine) hanno un potenziale di vita di 40-50 anni.
L’unico componente che si logora è l’inverter che ha una garanzia di 7 anni (alcuni 5 anni) ma nel costo che ho segnato è compreso l’impianto completo, montato SOPRA il tetto esistente ed essendo parzialmente integrato viene pagato 36 eurocent al kWh invece di 40. SE si stanno facendo lavori di ristrutturazione e si vuole integrare il pannello completamente nel tetto (fra l’altro può tranquillamente fare da tetto) vi fa risparmiare anche le tegole e vi dà il massimo di incentivo.
Il Conto Energia (che sarebbe la legge da considerare per avere l’incentivo) non ammette altri incentivi locali (regione-provincia-comune) pena la perdita di tutto.

Il solare termico è tutta un’altra cosa (acqua calda), ma ha un sacco di grane dovute al fatto che devi far andare l’acqua fin sul tetto e ritorno con tutto quel che comporta in caso di perdite, ma ti fa risparmiare il boiler ed una parte di riscaldamento e ti permette di scalare dalle tasse una parte del costo come ristrutturazione.

Fidatevi, ho seguito un corso da progettista installatore e quindi conosco bene la materia… :wink:

EDIT: dimenticavo.
SI PUO’ autoprodursi l’energia, ma ti costa un patrimonio di batterie, quindi conviene il Conto Energia dove l’Enel o chi per esso ti fa da serbatoio fra giorno e notte…

una breve biografia sull’ inventore di questo atipico propulsore:

Felix Wankel

Egli era il tipico personaggio illuminato, uno di quelli che riesce a trasformare un’idea semplicissima in qualcosa di geniale. Il suo nome e buona parte della sua vita sono indissolubilmente legati al particolare propulsore che brevettò.
Nacque il 13 agosto 1902 a Schillerstrasse nel cuore della foresta nera in Swabia, Germania.

Era l’unico figlio di Rudolf Wankel (1867-1914) un funzionario maggiore di silvicoltura e Martha Gertrud Heidlauff (1879-?). Fin da giovane Felix Wankel dovette scontrarsi con le difficoltà economiche della propria famiglia. Rimasto orfano di padre, morto sul fronte della Prima Guerra Mondiale, nel mese di agosto del 1914 tra Schrapnel e Domach (Alsazia), dal 1921 fu impiegato come addetto alle pubblicazioni scientifiche in una libreria universitaria ad Heidelberg. La depressione degli anni Venti gli fece perdere il lavoro dopo pochi anni e, nel 1924, Wankel aprì una propria libreria sempre ad Heidelberg.
Nello stesso anno, rivedendo i progetti del motore rotatorio di Ramelli del 1588 e le evoluzioni che si sono succedute negli oltre tre secoli dall’idea originaria, ebbe il lampo di genio del motore rotatorio, che si concretizzò con un brevetto del 1927.

Come molti tedeschi del suo tempo, Wankel fu attratto dalle filosofie politiche ed economiche del socialismo nazionale. Fu membro della gioventù di Hitler (dove venne a contatto con la futura moglie, Emmy Kirn) e successivamente membro del partito di NSDAP. Si dimise nel 1932 quando il nazismo diventava un regime. Fu arrestato e tenuto in prigione dal Nazismo per svariati mesi in Lahr fino a quando un industriale ed un assistente tecnico intervennero in suo favore.

Durante i seguenti anni, Wankel lavorò principalmente sulle valvole rotative e sulla tecnologia di tenuta per Lilienthal, BMW, DVL, Junker e Daimler-Benz. Durante questo tempo sviluppò i vari prototipi di DKM ed anche le pompe ed i compressori rotativi. Quando l’esercito francese invase nel 1945 la Germania, i suoi lavori furono distrutti dai francesi ed egli fu imprigionato fino al 1946.

Nel corso della sua collaborazione con la NSU durante l’occupazione alleata, Felix Wankel cominciò segretamente a scrivere il suo libro sui motori a pistone rotativo. Ciò lo condusse a collaborare con Walter Froede, capo del programma di corse motociclistiche, che infine prese la decisione di adottare il motore KKM.
Il primo motore rotativo funzionante di Wankel era un DKM che gareggiò nel febbraio 1957. Entro maggio un prototipo poteva funzionare per due ore e produrre 21cv. Il primo motore KKM gareggiò il 7 luglio 1958. Il rapporto più stretto Wankel lo strinse con la NSU che, successivamente, entrò in joint-venture con Citroén e Toyo Kogyo, ovvero la Mazda, i cui vertici rimasero affascinati dal motore rotativo in sperimentazione presso la NSU. Nel
1957, quindi, Felix fonda la Wankel Gmbh., col suo socio Ernst Hutzenlaub, per gestire commercialmente il brevetto.

La prima auto con motore rotativo fu la NSU Spider Wankel, prodotta tra il 1964 e il 1967. Cronologicamente, seguì alla scoperta tedesca la Mazda Cosmo Sport 110L. Quando, nel 1968, la NSU presentò la Ro80, berlina di prestigio, secondo modello propulso da un Wankel e ultima creazione con il marchio della Casa di Neckarsulm, la Mazda dava i natali ad una nutrita famiglia di vetture a motore rotativo, la cui discendenza arriva fino ai giorni nostri, con la bella coupè RX8.
Riguardo alle Citroén, invece, il discorso è molto ristretto. Dopo la “strana” coupé M35, una sorta di AMI8 “tagliata”, prodotta sperimentalmente dal 1969 al 1971, rispettivamente in 6, 212 e 49 unità; solo la GS Birotore ha avuto un minimo seguito commerciale. Tra il 1974 e il 1975 è stata prodotta e commercializzata in circa 870 esemplari. Alla produzione in serie di NSU, Mazda e Citroén, si è affiancata negli anni una cospicua famiglia di motocicli, aerei e veicoli di ogni tipo, oltre all’attività di ricerca da parte di molti costruttori.

Tra il 1962 e il 1970, la Mercedes Benz realizzò quasi una decina di prototipi tra cui le famose C111 a tre e quattro rotori (realizzate tra il 1969 e il
1970) e una 350 SL Quadrirotore utilizzata normalmente da Wankel stesso. Alla Mercedes si affiancò la GM, con i prototipi Chevrolet e la American Motors, che realizzò una versione rotativa della sua Pacer. Nel mese di agosto 1971 la Wankel GmbH fu venduta a Lon Rho per 100 milioni di Marchi (26,3 milioni di dollari). Creò inoltre un istituto di ricerca (TES) a Lindau (nel 1976) come dipartimento dell’Istituto di Frauenhoffer, con l’opzione di comprarlo successivamente.

Felix Wankel ricevette il dottorato onorario dall’Università della Tecnica di Monaco il 5 dicembre 1969, la medaglia d’oro della Federazione Tedesca degli Ingegneri nel 1969, la medaglia Franklin a Filadelfia nel 1971, la Bavarian Service Medal nel 1973, la cittadinanza onoraria di Lahr nel 1981 e il titolo di professore nel 1987.
Si stabilì a Bodensee vicino al confine svizzero, per diversi motivi: per un istituto di ricerca satellite, per ottenere la cittadinanza svizzera, per la neutralità in caso di guerra. Nel 1986 il suo istituto fu venduto per 100 milioni di marchi alla Daimler-Benz.
Dopo una lunga malattia, il Dottor Felix Wankel morì il 9 ottobre 1988 a Lindau.

http://biografie.studenti.it/biografia.htm?BioID=1664&biografia=Felix+Wankel

ecco come il rotore, cioè il pistone rotante, fa muovere direttamente l’ albero motore senza aver bisogno della biella.
si ha direttamente il moto rotatorio senza doverlo prima ottenere da quello lineare alternato come avviene nei motori della gran parte della automobili.

http://www.ecoage.it/energia-fotovoltaica-incentivi.htm

Il fallimento normativo dei Tetti Fotovoltaici in Italia.
Il sistema dei contributi non ha però riscosso il successo sperato. Le procedure burocratizzate e la presenza dei bandi di concorso non hanno garantito una stabile domanda dei pannelli e il mercato del fotovoltaico non è mai decollato del tutto.

Nel 2003 è stato introdotto un nuovo quadro normativo basato sull’applicazione delle tariffe incentivate all’acquisto. Il sistema è detto “conto energia” e garantisce il riacquisto a tariffe incentivate dell’energia elettrica prodotta dai pannelli solari. Il quadro normativo non prevede contributi all’installazione ma sarà di gran lunga più conveniente sia per le imprese sia per le utenze. In Germania il “conto energia” ha generato il “boom” del mercato fotovoltaico raggiungendo nel 2005 ben 700MW di potenza installata (in Italia sono presenti soltanto 5MW).

http://www.ecoage.it/contributi-pannelli-solari.htm

Contributi statali e regionali
Per facilitare questo decollo e l’ampliamento delle utenze le Regioni e lo Stato hanno predisposto bandi di gara appositi per sostenere l’acquisto dei pannelli solari tramite la concessione di finanziamenti o contributi a fondo perduto. Per accedere ai contributi è sufficiente verificare l’esistenza di un bando di gara regionale ed inviare la documentazione richiesta. In assenza di bandi nella vostra regione informatevi presso gli uffici regionali su eventuali modalità di sostegno all’acquisto dei pannelli solari.