Per la risoluzione del problema, nato lo scorso anno ancora da una causa sconosciuta, nei mesi passati si erano valutate diverse opzioni di intervento e ora sembra definirsi la strada necessaria per un ritorno in servizio del giunto di rotazione di destra dei pannelli solari della ISS.
Il piano prevede già alcune azioni durante la prossima STS-124 con una nuova ispezione per approvare il processo di riparazione.
Sempre durante la prossima missione shuttle dovrà essere installato il cuscinetto che non è stato possibile installare durante STS-123 a causa di alcuni contrattempi con MISSE-6, un esperimento dal installare su Columbus.
La nuova ispezione servirà ad approfondire l’analisi della superficie “Datum A” la quale secondo l’equipaggio che ha effettuato l’ultima analisi presentava delle zone sollevate, mentre secondo il team di terra non sarebbero state presenti. Se fosse realmente presente un’area danneggiata su questa superficie significherebbe che il processo è iniziato anche su una seconda superficie rispetto a quella già pesantemente danneggiata e questo provocherebbe una propagazione su tutto l’anello del danno.
Se così fosse c’è il rischio che l’attrito diventi eccessivo per poter muovere in qualsiasi modo il meccanismo rischiando di danneggiare anche i motori e bloccandolo definitivamente.
Negli ultimi giorni si è quindi discusso sulla priorità da mantenere fra questi due task coinvolti, concordando sul fatto che l’ispezione avrà priorità più alta sull’installazione del cuscinetto.
Prende intanto sempre più piede l’ipotesi di passare sull’anello di backup, rischiando però di non conoscere la causa che ha provocato il problema ed eventualmente danneggiare anche questo irrimediabilmente.
L’operazione è piuttosto laboriosa dovendo smontare tutti e 12 i cuscinetti più i motori da un lato e rimontarli sull’altro.
Il cambio avrebbe dovuto essere svolto durante STS-126, ma ora è stato spostato almeno a STS-119 a causa dell’ancora incerta causa che ha provocato il problema, prendendo tempo fino alla missione successiva (febbraio 2009) e perchè la riqualificazione dei motori necessari per il cambio di cremagliera è abbastanza indietro con il previsto.
Intanto però la missione successiva a STS-124, la STS-126 avrà già una serie di task legati al SARJ in modo da preparare il lavoro e soprattutto cercare di trovare la causa del danno. Visto però che la situazione è abbastanza fluida è possibile che questi compiti vengano ancora variati, aggiunti o rimossi.
Principalmente l’equipaggio di STS-126 verrà addestrato in questi mesi a ripulire completamente il SARJ, cercando quindi di eliminare il danno e vedere se l’anello potrebbe tornare utilizzabile senza spostarsi su quello di backup semplicemente rimuovendo il materiale distaccatosi, analizzando anche gli effetti sullo strato inferiore dopo aver rimosso quello superficiale.
Purtroppo non c’è modo di rimuovere il materiale attaccato ai cuscinetti, in orbita per cui si dovranno riportare eventualmente a terra per essere revisionati e riportati operativi.
La procedura è comunque cruciale per poter prendere la decisione definitiva sulla possibilità di spostare il moto sul secondo anello.
Comunque vada con STS-126 si porteranno in orbita già i 12 nuovi cuscinetti da installare, i quali andranno progressivamente a sostituire quelli a bordo, i quali verranno smontati per essere portati a terra e analizzati durante diverse missioni; gli stessi dopo circa 6 mesi verranno riportati nuovamente sulla ISS per tornare operativi.
Questa è ancora un’opzione che deve essere approvata in quanto a terra oggi ci sono 17 TBA, 12 andrebbero sulla ISS con STS-126, mentre quelli presenti già a bordo dovrebbero essere riportati a terra con un periodo di rotazione di circa 6 mesi per poter essere completamente revisionati e riportati in condizioni operative.
Ci sono però pareri discordanti sul fatto che si possano riportare in condizioni operative con un intervento manuale. Per cui si dovrà decidere se la via è percorribile, altrimenti bisognerà ordinarne altri al costruttore, i quali però non saranno pronti prima del Giugno 2009.
Il costruttore dovrà decidere quale è l’opzione migliore fra la revisione o la ricostruzione entro il 15 Maggio prossimo e da quella decisione si deciderà come intervenire.
Si dovranno addestrare agli stessi task anche gli equipaggi delle Exp. 18 e 19 in quanto non è ancora stato suddiviso il carico di lavoro fra l’equipaggio di STS-119 e gli equipaggi della ISS a bordo nei mesi successivi riguardo a tutte le opzioni, con l’eventuale operazione di spostamento che richiederà comunque diverse EVA.
Il tempo non è stringente, con le analisi dei consumi che assicurano il necessario approvigionamento energetico fino all’arrivo dell’ultimo set di pannelli, dopo il quale dovrebbe esserci sufficiente energia ancora per un buon periodo.
Grazie Albyz per l’accurata spiegazione della situazione! Sicuramente questo problema del SARJ è diventato il maggiore sulla ISS…
Anche il fatto di non aver ancora compreso che cosa abbia provocato lo sfregamento è preoccupante. Speriamo che le azioni intraprese (cambio dei cuscinetti o trasferimento sul secondo anello) possano risultare vincenti. Certo è che se non viene scoperto il motivo aggiunge molti dubbi sulla possibilità che non si ripeta in futuro mettendo a rischio le operazioni a bordo della ISS…
Voglio per un attimo essere pessimista… Ma se il pannello si bloccasse completamente ? Quanta energia a bordo macherebbe? In questa ottica non potrebbe essere una soluzione il ripristino della versione iniziale della ISS con la “piattaforma energetica” posta sul segmento russo?
E’ solo una ipotesi… non mi sparate!!
L’ipotesi della SPP non è percorribile perchè è stata disassemblata (per quello che era costruita) e “riciclata” in parte per costruire MRM1.
La mancanza energetica se dovessero essere definitivamente bloccati (ora vengono ruotati ogni tanto per ottimizzare l’illuminazione) e considerando che i “beta gimbals” continuano a lavorare… non saprei dire un percentuale esatta, forse non la sanno neanche al MCC perchè fino ad ora non si è mai realizzata questa condizione…
Direi comunque che con il 50% dei pannelli semi-bloccati possa essere a rischio l’incremento a 6 membri di equipaggio… non vorrei comunque creare allarmismi, la peggiore ipotesi ora è quella di spostare tutto sul secondo anello senza conoscerne la causa, e con cuscinetti nuovi… il bloccaggio completo è per ora molto molto distante dall’essere pensabile.
Almeno fino all’anno prossimo non dovrebbero esserci particolari urgenze nella risoluzione del problema per cui c’è ancora tempo per analizzare il problema e pensare a delle soluzioni…
Grazie Albyz della precisazione.