Protesta ufficiale della Cina all'ONU per Starlink vicino alla stazione cinese

La Cina ha formalmente comunicato alle Nazioni Unite, in particolar modo all’ufficio sull’uso dello spazio (in conformità al Trattato sull’uso dello Spazio esterno) che ha dovuto compiere due manovre evasive per evitare l’impatto con due Starlink: con Starlink-1095 il 2021-06-30T22:00:00Z e con Starlink-2305 il 2021-10-20T22:00:00Z. Il primo era in fase di decommissione, il secondo credo stesse innalzando la propria quota.

La Cina chiede che il documento venga fatto girare, ricordando che la responsabilità è dei singoli Stati e aziende.

Di seguito il documento. Non sono a conoscenza di simili notifiche (quasi obbligatorie nel caso di pericolo per gli astronauti) da parte di NASA, ESA, Roskosmos, CSA, ISRO, ma sicuramente chi ha più tempo di me le troverà.

AAC105_1262E.pdf (139,3 KB)

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Qua la versione in inglese:

A parte il fatto che entrambi gli Starlink sono stati lanciati prima della Stazione Spaziale, comunque:

Starlink-1095 non è mai rimasto in un’orbita a 382 km, ci è solo passato attraverso a differenza delle loro affermazioni:

Starlink-2305 invece stava alzando la sua altezza orbitale, in un modo che sembra alquanto prevedibile a differenza di quanto affermano:

Temo che anche la Cina stia passando al concern trolling così come i Russi che annunciano con grandi comunicati che devono evitare i pericolosi satelliti Starlink anche quando passano a decine di km di altitudine di differenza, quando tutti gli altri, e probabilmente anche loro, devono evitare continuamente i detriti da loro generati con i test antisatellite.

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Non capisco questa premessa, non è che se lanciano per primi sono liberi di manovrare.

Hai una versione più precisa del grafico? Da questa immagine sembra che effettivamente il satellite si sia fermato per qualche giorno proprio alla quota indicata dai cinesi prima di riprendere la discesa.

Stesso discorso per quanto detto sopra, dal tuo grafico sembra proprio che il satellite era stabilmente sotto la quota della CSS e poi improvvisamente abbia preso quota, pochi giorni prima della manovra indicata dal collision avoidance.

Di questo è meglio parlare in Bar Spazio.

Comunque, puoi linkare da dove vengono le immagini o, ancora meglio, da dove vengono i dati? Mi piacerebbe riuscire ad analizzare meglio il periodo indicato nel comunicato.

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Se lanci per secondo non ti puoi neanche sorprendere della presenza di altri però…

No dato che non lo ho generato io, però in quella data il satellite è vero che si è fermato, ma ad un’orbita inferiore di 4-5 km rispetto all’altitudine indicata nel comunicato cinese, che non è poco.

Ho diviso il mese di ottobre in 4 parti, quindi la linea verticale gialla di destra è quella vicino al 21 ottobre (data della congiunzione) mentre quella di sinistra corrisponde a circa una settimana prima quindi, che è anche la data in cui lo starlink ha iniziato la manovra di innalzamento finale. Tutt’altro che improvvisamente, considerando anche il fatto che tutti gli starlink fanno così (anche se con tempi diversi per questioni di meccanica orbitale). Infatti tutti gli Starlink una volta rilasciati si portano sui 350km di altitudine dove restano per un periodo variable per la fase di plane shifting tramite precessione orbitale) e poi una volta raggiunto il piano orbitale corretto vengono innalzati in modo costante (se non ci sono problemi) fino alla quota operativa.

Dal sito di Jonathan McDowell: https://planet4589.org/space/stats/star/starstats.html clicchi sulla missione e da lì escono i singoli satelliti.

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Ho guardato la fonte indicata da te, non c’è molto di più. Non sono riuscito a trovare TLE storici dei due satelliti. Il grafico indica l’altezza media, non tiene conto di apogeo e perigeo, ma se l’errore è di 4 km sull’altezza media, penso che nel tratto di orbita più vicino alla Terra intersecasse l’orbita della stazione, visto che l’orbita di Starlink non è esattamente circolare. Cioè dal grafico si capisce esattamente quanto dichiarato dai cinesi.

Passando al secondo satellite:

Questo lo definisci tutt’altro che improvvisamente? Hanno avuto solo sette giorni di tempo per pianificare e eseguire una manovra evasiva. La CSS usa la propulsione elettrica, non può cambiare quota in una semiorbita, ci vuole molto più tempo. Il fatto che tutti gli Starlink facciano così è effettivamente un problema.

Con tutti questi satelliti a propulsione elettrica, compresi Starlink e CSS, la previsione delle orbite è diventata complicatissima, non sono più prevedibili come prima.

I dati e le analisi da te fornite sembrano solo confermare quanto scritto nel comunicato. Ma veramente non riesco a capire il tuo ragionamento, stai dicendo che hanno effettuato le manovre evasive solo per poter fare un comunicato all’ONU, e che quei satelliti in realtà non costituivano un pericolo?

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Entrambi i satelliti Starlink erano attivi, e sappiamo che essi manovrano per evitare gli impatti se la probabilità di impatto supera 1e-5. Danno la precedenza a tutti. Per qualche motivi con la stazione cinese sarebbero andati a mettersi in mezzo di proposito, che è quello che fanno intendere nel comunicato?

Esattamente come hanno già fatto i russi con la ISS, che hanno fatto manovre non necessarie per “evitare detriti americani” a distanza più che sicura quando sono sono passati altri oggetti molto più vicini e pericolosi ma meno politicamente validi. Anche se il pericolo fosse stato 100% reale, pensiamo seriamente che le uniche manovre fatte dalla stazione spaziale cinese siano state queste due tutto l’anno? Perché hanno fatto un comunicato solo per queste manovre in particolare?

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A parte che potrebbe anche essere… Ma comunque se così non fosse, c’è una bella differenza tra evitare un detrito abbandonato o evitare un satellite attivo che sta manovrando.

Bisogna vedere quali sono davvero le loro soglie e come le usano (parlo al plurale, perché non c’è solo la probabilità di impatto, ma anche la distanza minima della congiunzione).

Credo che l’ONU abbia accordi “generici” sul non mettersi a rischio a vicenda, ma probabilmente non vanno nel dettaglio delle soglie di rischio. Anche perché (giustamente) per un satellite Starlink si possono accettare soglie di rischio più alte che per una stazione spaziale abitata.

La Cina, come nazione emergente, bussa alla porta per dire agli USA “ci siamo anche noi, dobbiamo trovare accordi multilaterali che vadano bene per tutti”.

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Se il rischio di impatto calcolato secondo le tecniche della Space Force e della NASA supera 1/100000, lo Starlink effettua una manovra di Collision Avoidance. Lo fanno e lo devono fare in quanto parte della licenza con la FCC di Starlink. Le soglie della NASA per la ISS sono le stesse, per cui non penso che la CSS abbia delle soglie tanto diverse.

Per me suona più come “Starlink minaccia la nostra stazione spaziale, per cui verrà vietato sul suolo cinese”

siamo abituati ad um mondo USAcentrico, quando un altro alza la voce c’è sempre qualcosa dietro. “noi” abbiamo fatto ben di peggio che alzare la voce con dei pretesti e continuiamo a farlo

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se così fosse, abbiamo “sporcato” anche lo spazio con le meschine questioni politiche… :frowning: non che non fosse già evidente riguardo alla ISS, per esempio, ma a maggior ragione continuare è un danno serio da un punto di vista concreto, e un profondo dispiacere per tutti noi che da sempre crediamo negli ideali pacifici e costruttivi dell’esplorazione spaziale e della permanenza dell’umanità nello spazio… se questo vi suona un po’ troppo idealista, sappiate che sono una che parla con la Luna… :slightly_smiling_face:

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Ecco rappresentate le due orbite in una gif animata (fonte: https://share.api.weibo.cn/share/271939318.html)
006KfcMNly1gxsqzk36hlg30pv0ev1l4
e
006KfcMNly1gxsqzm751kg30pv0eve87
Posso anche capire che la fase di ascesa dello starlink abbia dei vincoli precisi, ma per la discesa spostare la fase di qualche grado non sarebbe stato difficile.
Quello che la Cina lamenta, sostanzialmente, è la mancata comunicazione delle manovre di Starlink, che già ad agosto erano responsabili per più del 50% degli incontri a meno di un chilometro:


credit: Hugh Lewis, University of Southampton

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Linko di nuovo l’articolo (e non il tweet), perché lo trovo molto interessante.

Per rispondere a Proton, lo spazio è nato con le meschine questioni politiche tra gli USA e l’URSS. Poi con il crollo dell’URSS c’è stato un relativamente breve periodo di dominio incontrastato degli USA, seguito dall’ascesa di altre potenze come la UE e la Cina.

Questo passaggio dell’articolo è molto interessante, io sinceramente non ci avevo pensato:

Musk ha lavorato sempre a stretto contatto con lo stato e con le forze armate statunitensi, per i quali ha lanciato molti satelliti. Non è assolutamente da escludere che lo abbiano fatto apposta per testare quanto fossero reattivi i Cinesi e quanto ci mettessero a manovrare (gli USA d’altronde hanno la possibilità di vedere quasi in tempo reale le manovre orbitali della CSS).

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hai ragione, @Buzz, effettivamente la politica ha contraddistinto fin dagli albori l’esplorazione umana dello Spazio… nulla di nuovo, certamente… sono stata troppo vaga nel mio post, e me ne scuso… :slightly_smiling_face::pray:
grazie di aver linkato l’articolo direttamente!! :nerd_face::+1:

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Non hanno bisogno di questo per impedirne l’utilizzo

Non credo Iridium sia permesso in Cina e non per dinamica di volo ma per semplici aspetti di sicurezza nazionale (non è intercettabile e non usa nessuna stazione di terra)

Si che sono permessi, anzi, proprio China Telecom commercializza il teservizio, e sì che è intercettabile, come tutti gli operatori fissi e mobili (con richiesta della polizia all’operatore, come funziona anche in Europa).

La Cina tendenzialmente non blocca nessun servizio estero che non sia contro le proprie leggi nazionali. Molte multinazionali americane semplicemente non trovano economicamente (o per altri motivi, vedi Wikipedia) conveniente adattarsi alle leggi cinesi.

Non so se Starlink ha già iniziato la commercializzazione in Cina, ma le zone remote utilizzano già dei servizi IoT da satellite per i collegamenti necessari ai servizi. Il servizio broadband satellitare nelle zone remote non è ancora attivo, ma lo sarà tra qualche anno, e tendenzialmente i cittadini (di qualunque nazione) tendono ad affidarsi a provider locali piuttosto che esteri.

Musk in Cina svolge parecchie attività economiche tramite Tesla, nessuna tramite SpaceX. Tempo fa c’è stata una mozione del governo americano che voleva limitare le attività Tesla in Cina, con la scusa che usava tecnologie provenienti da SpaceX e quindi finanziata da NASA e USA, non mi ricordo se la mozione sia stata approvata.

Le limitazioni quindi vengono più da casa propria che dall’estero.

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Quindi è possibile commercializzare un servizio come Starlink che potenzialmente bypassa il Great Firewall?

Stiamo andando off-topic su un thread già scorporato in quanto off-topic.

Comunque, se non viola le leggi nazionali sì, come in tutti gli altri stati del mondo.
Non c’è nessun firewall di stato in Cina. Il Great Firewall è solo il nome occidentale di un framework nazionale per il controllo dei contenuti. Alcuni contenuti in Cina sono bloccati, come in molti stati del mondo (Italia compresa). In Cina si tratta quasi esclusivamente di siti che violano leggi nazionali.

Il blocco vige per lo più per l’utente medio, è solo la rimozione di un aiuto tecnologico per raggiunge un determinato contenuto, ad esempio la rimozione di una entry di un DNS. Un utente con un minimo di conoscenza di networking riesce a navigare ovunque.

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Io credo che non abbiamo tutti gli elementi e le informazioni necessarie per poter valutare se da una parte c’è stata “volontà” di mettere alla prova le capacità di reazione del sistema spaziale cinese o dall’altra una sorta di “avvertimento” agli Americani (e a tutti gli altri Paesi) che la Cina ha ormai un ruolo di peso nelle attività spaziali (o entrambe le cose).

Limitandoci (per modo di dire) agli aspetti puramente tecnici della vicenda, da quello che ho letto nei precedenti post, possiamo dire che:

  • Non conosciamo in dettaglio l’esatta strategia della fase di ascesa orbitale dei satelliti Starlink (e soprattutto dello specifico satellite in questione)
  • Idem per l’altro satellite che era (è) in fase di de-orbiting
  • I grafici riportati ci parlano della quota vs tempo ma non ci dicono nulla sullo stato di salute dei rispettivi satelliti (ad esempio, un satellite può essere rimasto più a lungo ad una certa altitudine per un qualche problema che ha richiesto ulteriore investigazione prima di riprendere la sua fase di ascesa/discesa)
  • Non sappiamo se esiste un qualche canale di comunicazione tra Space-X flight dynamics team e l’analogo team della stazione spaziale cinese
  • I satelliti Starlink hanno (per quanto ne so) una implementazione semi-autonoma nell’algoritmo di controllo dell’AOCS della parte dedicata a manovre anti-collisione. Questa parte può essere anche disabilitata e comunque ha bisogno di input da terra (conjunction data message) per “decidere” autonomamente se eseguire una manovra o no.
    Il punto cruciale è che questa eventuale manovra avviene circa 12h prima della possibile collisione il che lascia alla controparte (chiunque essa sia) quasi zero margine di manovra, arrivati a quel punto, nel caso si sia in dubbio se il satellite Starlink manovrerà o no

Al di là delle considerazioni tecniche ritengo inoltre ragionevole credere che nessuno al livello del personale che lavora alle flight operations, e di Starlink, e della Stazione cinese (e, aggiungerei, di qualunque altra missione spaziale) voglia ignorare i rischi di una collisione quando si presentano e che, semmai, si tenda ad essere sempre conservativi nella sicurezza delle missioni spaziali (in tal senso se la Cina ha voluto principalmente lanciare un monito e un invito a discutere seriamente a livello internazionale una regolamentazione della sicurezza delle attività spaziali, ben venga)

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Potenzialmente come anche no. Ci vuole niente a filtrare il traffico. Credo che anche qui, se gli USA non trovano da ridire (o se tramite accordi paralleli possa sfruttare) musk troverà accordi di convenienza con gli stati esteri filtrando e/o controllando su richiesta.
È business, politica, marketing del consenso, controllo delle masse…tutti i provider filtrano e analizzano i pacchetti, il web è una risorsa mai esistita nella storia per tutti quelli che hanno interesse a controllare e pilotare i consensi, a tutti i livelli.
Siamo in una fase rivoluzionaria nei metodi ma non negli obiettivi che sono sempre gli stessi. Il boicottaggio di huawei è sempre in essere mica per le app di google…
Queste azioni possono essere quasiasi cosa, anche effettivamente test pilotati dalla difesa, lo spazio per qualche ricercatore ed una parte della comunità scientifica sarà anche un luogo di pace e accordi armoniosi internazionali, ma tutto ciò che passa sopra uno stato estero può essere usato per qualsiasi scopo.

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