RECENSIONE MODELLISTICA

A completa asciugatura delle vernici applicate sul modello, prima di passare alla posa delle decals, come mia abitudine ho disaminato il modello nella sua tootatlità, facendo uso di una lente di ingrandimento, per vedere se la vernice era pronta a ricevere che decals.

In questa fase mi sono così accorto della presenza di alcune screpolature in corrispondenza di stuccature e giunzioni che erano prima presenti. All’inizio pensavo che forse mi erano sfuggite nelle fasi precedenti così, come succede in questi casi, ho ritoccato le parti ricarteggiandole e successivamente riverniciandole per ripristinare il problema rilevato.

Ora non voglio dilungarmi troppo su questi problemi però, sta di fatto che continuavano a riproporsi ogni qual volta li risistemavo, e ogni volta rimediavo riprendendo le parti in questione e rilavorandole completamente. Alla fine, dopo aver tentato con le solite procedure ed essere passato a cercare di stuccare le fessure in altri modi, ho deciso di “combattere” il problema facendo uso della semplice colla per modellismo e riempendo le fessure in modo capillare. Dopo due-tre passate e la successiva carteggiatura con carta smerigliata finissima, ho risolto il problema ed ho potuto riverniciare le zone in questione ripristinando la vernicie come in origine.

Per evitare altre sorprese, ho fatto riposare il modello per più di un mese constatando alla fine di questo periodo, la bontà del lavoro fatto. Ora ero veramente pronto a mettere le decal sul mio modello.

Per quel che riguarda le decals e l’arricchimento del modello in se stesso, poichè il modello originale non era fornito di decals proprie, ho provveduto a rimediare utilizzando il bel foglio che vende la Real Space Models e quelle presenti nella nuova confezione commercializzata dalla MONOGRAM.

Con questi due fogli di decals sono riuscito a completare il modello andando ad utilizzare una livrea il più realistica possibile a quella che, ipoteticamente, avrebbero utilizzato su uno Shuttle Cargo se fosse stato realizzato.

Come ben potete immaginare le decal hanno interessato i finachi della navetta e la zona motori. Su quest’ultima, non avendo a disposizioni decals che li riproducessero al meglio, per la realizzazione degli RCS ho fatto uso di un foglietto nero e da quest’ultimo, con l’utilizzo di un punch e die, ho realizzato i motori nella zona pocanzi citata.

Al termine della posa di tutte le decals ho proceduto nello stendere due mani di vernicie trasparente opaca che ha sigillato tutto il lavoro e dando la giusta lucentezza alla navetta cargo.

External Tank:

Come già scritto precedentemente, per quel che riguarda questo pezzo del modello ho dovuto far ricorso allo Space Shuttle che viene commercializzato dalla MONOGRAM.

Il lavoro si può definire facile poichè, prese le due valve che lo costituiscono, ho incollato questi due pezzi e, ad asciugatura completata, sono subito passato alla stuccatura di tutte quelle fughe che vi erano presenti.

Dopo la stuccatura delle varie fughe e la successiva lisciatura per uniformare il tutto, sono passato all’incollaggio di quei particolari che lo arricchiscono, ovverosia i supporti che gli permetteranno di agganciarsi allo Shuttle.

La fase di verniciatura ha visto prima l’applicazione di un primer spray per uniformare il tutto e controllare eventuali impefezioni poi ho proseguito applicando il colore dominante su questo elemento.

Come colore base ho utilizzato il marrone n°100 Humbrol, leggermente schiarito con qualche goccia di bianco della medesima marca. Ho applicato due mani su tutto il modello dopodichè, prendendo sempre lo stesso colore e questa volta scurendolo aggiungendo del nero, ho proceduto con l’applicarlo con passate orizzontali in modo casuale e variando l’intensità dello spruzzo. Sempre con questo colore scurito ho marcato maggiormente le zone di rinforzo dell’ET e altre parti in modo da dagli tridimensionalità e variazioni cromatiche.

Dei piccoli particolari li ho evidenziati facendo uso del colore giallo, sempre HUmbrol.

A completamento della verniciatura ho proceduto nell’applicare le pochissime decals che ha un ET; queste sono state prese sempre del foglio decals che commercializza la RSM.

Con il termine della posa delle decals, ho proceduto con l’applicare due mani di venicie trasparente opaca su tutto il modello e andando così a compleare il mio lavoro su questa parte dello Shuttle Cargo.

Un milione di anni fa facevo anch’io modellismo, dopo aver usato spesso i cokori Humbrol sono passato con soddisfazione agli acrilici Tamiya. Tu li hai provati?

A secondo del modello o di quello che devo fare li utilizzo anch’io però, devo dirti, che continuo a preferire gli Humbrol; sarà una mia fissa ma li trovo ottimi!

dipende anche da cosa usi io per esempio non ho l’aerografo e mi sono sempre trovato bene con i vallejo o i loro cloni ucraini XO-MA

poi per effetti, ritocchi e quant’altro uso sempre gli oli

In effetti usavo prevalentemento l’aerografo: molto più facile tenerlo pulito usando gli acrilici. In certi casi coloravo i dettagli con Humbrol e poi “sporcavo” con gli acrilici molto diluiti.

Oramai, grazie all’esperienza accumulata tendo, prevalentemente, ad utilizzare sempre l’aerografo tranne per casi particolari. Tutto dipende dal tipo di lavoro che bisogna fare e dalla pressione utilizzata nel verniciare. fatte le dovute prove e diluito la vernicie nel giusto modo, tutto il lavoro risulta facile.

Chiedo venia per questo mio oblio. Riguardo alla realizzazione della stiva dello Shuttle “C”, in origine avevo pensato di realizzarla incidendola sul modello però poi, anche per esperienze passate e prove non riuscite come voluto, ho optato per realizzarla facendo uso di strisce decals vendute dalla ditta Tauro Decals.

Sono stati solo soldi buttati al vento poichè, nel momento che mi sono messo per posarle, queste ultime si sono sbriciolare come fossero inadatte a tale lavoro. Prova e riprova, lla fine, oramai deluso e stanco per i tentativi fatti, ho deciso di eliminarle totalmente curandomi di contattare il produttore e renderlo edotto sulla qualità dei prodotti da lui commercializzati.

Dopo qualche giorno di elucubrazione su come procedere nei lavori, ho optato per realizzala facendo uso di una comune matita da disegno con mina 0,5.

Ho così realizzato delle linee guida da seguire con quest’ultima, accertandomi delle giuste misure e che tutto fosse in squadra poi, con molta attenzione, ho proceduto nel disegnarla sul corpo del modello. Alla fine il lavoro mi ha più che soddisfatto ed ho proceduto nel sigillare il tutto con due mani di vernicie trasparente opaca.

Pe dovere di cronaca, preciso che per questo lavoro ho fatto uso del nastro da mascheratura prodotto dalla Tamyia. Più che ottimo perchè indeformabile e abbastanza anelastico da sopportare la pressione esercitata nel passaggio della matita.

Se poi si guardano con attenzioni le foto del modello, che presto allegherò a questo argomento, si potra ben vedere che in alcuni punti le linee risultano leggermente più intense però, almeno dal mio punto di vista, essendo la prima volta che utilizzo questo sistema, sono più che lecite; in altri lavori futuri cercherò di rimediare a questo “problema”.

Chi poi guaterà con più attenzione le foto in questione, noterà che i portelli risultano più estesi sul fianco rispetto a come lo erano sul fianco (verso il basso). Ho optato per tale scelta disaminando i documenti in mio possesso riguardo allo Shuttle “C”. In alcune presenze lo si vede con i portelloni tipo Shuttle, muniti di sistemi di apertura e chiusura, mentre in altri i “portelloni” sono realizzati come le due valve che costituiscono l’ogiva dei missili.

Cogitando in merito a queste varie soluzioni, ho ben pensato che un sistema tipo Shuttle sarebbe risultato superfluo poichè non recuperabile e, allo stesso tempo, avrebbe creato un surpluss di peso futile. Ho così optato per un “portellone” staccabile che avrebbe consentito l’esposizione allo spazio esterno completa senza restrizioni. Conseguentemente quest’ultimo l’ho realizzato a circa metà della circonferenza della parte riproducente la stiva (sezione cilindrica), garantendo, a parer mio, una più reale configurazione di quello che avrebbe potuto essere la stiva dello Shuttle “C”.

Qualche fotina? :ok:

Completo la spiegazione del mio lavoro dopodichè procederò con il postare tutte le foto del soggetto in questione. Non che voglia tirarla per le lunghe, anche se l’attesa rende il tutto più appetitoso, ma è parer mio che prima si debba dare una spiegazione dei lavori più che esaustiva.

Non so se Livio intendesse lo stesso (o puntasse alle immagini del risultato finale), ma per me che sono piuttosto incompetente sull’argomento (ma curioso di approfondirlo), la descrizione della tua realizzazione sarebbe più semplice da seguire se chiarificata anche da qualche foto delle varie fasi dei lavori e delle relative problematiche, come quelle che hai messo sopra. Se le hai, io sono tra quelli che le gradiscono.

Comunque per un profano è piuttosto interessante rendersi conto di come la costruzione di un modello possa avere una storia complessa, quasi un romanzo. :smile:

Ringrazio per quanto da te scritto! Devo però dire che per questo modello, visto gli elementi che lo costituiscono, non ho fatto foto riguardanti il montaggio e la colorazione degli SRB e dell’ET per il semplice fatto di aver già montato questi elementi in altri modelli. Le uniche foto in corso di lavorazione sono state eseguite per lo Shuttle Cargo.

SRB:
Su questi elementi, facenti parte del modello in questione, non mi dilungherò più del dovuto dato che il loro montaggio è stato pari, pari, a quanto riportato sulle istruzioni.

L’unica curiosità, degna di nota e che poi si potrà notare nelle foto del modello completato, è la differenza di bianco tra quello utilizzato sulla navetta (Shuttle Cargo) e i due booster laterali. faccio presente che per la loro colorazione ho fatto uso sempre del medesimo colore e sempre della stessa marca quindi, a rigor di logica, non avrebbero dovuto esserci differenze di sorta.

L’unica differenza, che io penso essere la causa di questa lieve discrepanza, stà nel tipo di prymer utilizzato. Per la navetta ho utilizzato il grigio prodotto dalla ditta Vallejo, bomboletta spray da 400ml, mentre per i due SRB utilizzai un’altra marca, di cui ora non rammento la marca, e che aveva un colore più tendente al colore argilla invece che essere il tipico grigio.

Sul momento non mi preoccupai di questa differenza dato che il tutto sarebbe stato coperto dalla vernicie predominante del modello. Ora invece, a modello finito, si può notare che il bianco dei due SRB è più un bianco ghiaccio, mentre quello dello Shuttle cargo è più normale, pari a quello che aveva il rivestimento termico che avevano le navette della NASA.

Personalmente questo non mi causa nessun problema e così come è per me il modello va bene.
L’unica nota di merito, che sarà da tener presente per i modelli futuri, è quello di utilizzare sempre gli stessi colori, delle stesse marche ed evitare di verniciarli in periodi differenti. Cosa sarebbe successo se invece dello Shuttle cargo fosse stato un vettore tipo Saturn 5? Mi sarei ritrovato con, magari, due stadi verniciati con tonalità di bianco differenti; molto improbabile in tali missili. Questo avrebbe comportato una completa sverniciatura del modello e tempo perso.

Questi piccoli accorgimenti e la nuova esperienza accumulata ampliano il mio sapere modellistico e mi portano a fare i prossimi modelli sempre al meglio.

Tornando ai due SRB, giusto per completare il discorso. Su questi booster ho applicato le decals presenti nel bellissimo foglio decals prodotto e distribuito dalla RSM; si ha la certezza di avere un modello più simile al soggetto reale.

Completata la realizzazione di tutti gli lementi ho proceduto con l’incollare lo Shuttle Cargo all’ET e, dopo le dovute modifiche, ad incollare i tre SSME che avrebbero completato il lavoro su questo elemento. Ho optato per incollarli alla fine in modo da poter utilizzare i fori praticati nel modello per meglio movimentarlo. Nel caso avessi incontrato dei problemi avrei potuto maneggiarlo toccandolo il meno possibile con le mani nude anche se, per mia abitudne, tendo a indossare guanti in lattice in modo da evitare di lasciare sul modello impronte o quel leggero olio che ricopre tutto il nosrtro corpo.

Ad asciugatura completata ho proceduto con il connettere i due SRB al modello senza però incollarli.

Con questo ultimo post completo la descrizione del lavoro svolto e posso, finalmente, postare le foto del mio ultimo capolavoro. Sono certo che la lunga attesa ne sia valsa la pena!


Altre foto.


Stupendo!
Si, intendevo proprio ciò che ha detto molto più estesamente Rob.

Aurelio sono anni che ci mostri dei piccoli capolavori, e mi fa parecchio “strano” che tu non abbia un piccolo museo in un garage o in una stanza apposita; ma dico, non puoi almeno realizzare un sito internet che li contenga tutti, oppure trovare uno spazio dentro qualche struttura pubblica che ospiti la tua cospicua produzione? Secondo me l’una e l’altra cosa rappresenterebbero il coronamento di tutti i tuoi anni di lavoro. Oppure vuoi tenere il tutto per te, in qualche cassetto?

Al planetario dell’EUR é presente una sezione di vetrine con tanti modelli analoghi, non é che qualcuno su questo forum potrebbe trovarti uno spazio analogo, ovviamente con il tuo consenso?

Veramente un ottimo risultato! Complimenti!!:clap: :clap:

Meraviglioso!!

Non mi aspettavo di poter contemplare così presto il grande risultato! Complimenti! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: