RECENSIONE MODELLISTICA

meraviglia!
aurelio hai usato piattaforma della revell?

Si, come scritto sopra!

Attualmente è solo la REVELL che commercializza un kit dello Shuttle abbastanza soddisfacente; tutti gli altri sono pietosi!

Recentemente la NEW WARE ha messo in commercio un kit di miglioramento per lo Shuttle, se non sbaglio in 1/144. Appena mi sarà possibile lo acquisterò per un mio progetto futuro.

Anni addietro mi fecero una proposta del genere però la rifiutai. Preferisco avere i miei modellini in casa, chiusi nelle loro vetrinette a “tenuta stagna” e poterli rimirare ogni giono e in qualsiasi momento della mia vita.

Esporli da qualche parte , per il pubblico, sarebbe sicuramente appagante però…ne perderei il possesso e non mi sarebbe più possibile guardarli giornalmente.

Ho “stretto” con la descrizione degli SRB.

Cari ragazzi e ragazze, sarei intenzionato a realizzare il modellino della RSM che riproduce il missile ATLAS V con in cima il Dream Chaser.

Solitamente non è mia abitudine realizzare un modello fino a quando il soggetto reale non ha compiuto il suo volo però, in questo caso trattandosi della versione con il D.C. vorrei fare uno strappo alla mia etica modellistica.

Il “tarlo” che non mi tiro via dalla mente è però relativo alla configurazione del vettore. Sarà poi davvero quella che verrà utilizzata o si farà poi uso di una versione più prestante?

Il modello in questione vede la versione 401 dell’ATLAS V. Non è che al momento del lancio del soggetto reale scoprirò che hanno fatto uso di una versione più potente?

Il mio problema, se ciò si dovesse avverare, sarebbe quello di intervenire su un modello finito per aggiungergli eventuali booster; il lavoro di intervento potrebbe portare alcreare una deficienza sul modello stesso e rovinarlo del tutto.

Io vi chiedo:" Mi fido nel procedere al suo montaggio e successivo completamento?".

Grazie!

Ma il modello è relativo alla versione con equipaggio o a quella cargo?

Per la prima era ipotizzato un Atlas V 421 (con un booster e due motori sul secondo stadio ).
Per la versione cargo ho trovato indicata la 551 (con 5 booster e Centaur a motore singolo), ma pare che potrebbe volare anche su Ariane 5. Il Dream Chaser Cargo, inoltre, partirebbe dentro un fairing da 5 m (non previsto per la versione crewed).

In questa animazione di Sierra Nevada sembra che si usi addirittura un Atlas V 552 (con due motori sul Centaur):

Uhmm ma il Dream Chaser per ora verrà lanciato all’interno del fairing, almeno per la versione cargo…

Edit: ops non avevo visto le altre risposte :wink:

Secondo voi varrà la pena lanciarlo con il Vulcan (quando operativo), o è di classe superiore?

Ringrazio fin da subito chi mi ha aiutato nel trovare una soluzione a questo dilemma; ho comunque trovato la via più semplice per venire a capo di questo mio problema.

Visto che il modello in questione riproduce l’Atlas V con il D.C. abitato e che quest’ultimo potrebbe subire modifiche nel tempo, aggiunta di booster ecc., ho ben pensato di realizzarlo con la predisposizione per l’inserimento di eventuali booster.

In pratica farò fin da subito i fori per inserire i perni che sosterranno eventuali booster e li lascerò li “tranquillamente” in caso di bisogno. Questi ultimi, avendo un diametro sotto il millimetro risulteranno quasi invisibili e non rovineranno l’estetica del modello.

Se al momento del lancio del soggetto reale dovessero essere presenti dei booster, provvederò ad autocostruirli ed aggiungerli.


Si parte con il montaggio!

La prima cosa che si deve fare prima di iniziare con il montaggio di un modello è, senza alcun dubbio, aprire la scatola e posare il proprio sguardo sui pezzi che compongono il modello.

Inutile dire che io sono oramai mesi che lo studiavo e che, conseguentemente, ho già in mente tutti i lavori che dovrò fare per far si che sia il più possibile simile al soggetto reale.

Aver tra le mani i pezzi che compongono il modello e poter, finalmente, toccare con mano le istruzioni è sempre una grande emozione.

La prima cosa che faccio, dopo aver estratto i pezzi dalla busta che li conteneva, è lavarli con acqua calda e sapone neutro. Questo mi permette di rimuovere impurità varie ed oli di lavorazione annidati in ogni dove anche se invisibili ad occhio nudo.

La fase successiva è fare una bella serie di foto che ritraggano ogni pezzo in ogni sua parte; queste foto faranno parte del mio archivio storico e mi permetteranno, forse in futuro, di fare un confronto con altri soggetti simili oaver idee più chiare suli lavori di miglioramento effettuati sul modello.

Qui di seguito alcune foto che mostrano i pezzi che compongono il modello, il foglio di istruzioni (molto sintetico), e due foto che ritraggono la zona motori del missile Atlas V.


Procedendo nei lavori di studio del modello in questione e visionando le tante foto in rete su internet, ho notato che il vettore in questione ha due differenti tipi di interstadio che unisce il 1° stadio al 2°. Uno è completamente liscio mentre il secondo, come quello presente nel modello in mio possesso, ha la parte bassa corrugata.

Qual’è l’origine di questa differenza; è forse dovuta al peso differente tra i carichi trasportati; quale verrà veramente utilizzata nel lancio del D.C. in versione abitata?

Allego qui di seguito una foto che ritrae il pezzo in questione con la parte corrugata.


Mi sembra che per la versione “400” sia sempre quello “rigato”, dove lo hai visto liscio?

Forse nelle foto che hai visto l’interstadio era ricoperto di ghiaccio e quindi sembrava liscio.

Questo è l’insieme Interstadio + Centaur dell’ Atlas 401 di Cygnus OA-6 (numero seriale: AV-064) e sembra davvero liscio :stuck_out_tongue_winking_eye: (forse è un cambiamento recente)

Questo invece è “rigato”, ma è del 2011 (AV 022, lancio di SBIRS Geo-1):

Non ho allegato foto per non violare qualche privacy ed evitare problemi al Forum, comunque sia, come ben mostrato dagli altri amici. Le foto allegate sono prorpio quelle in mio possesso, ed è da li che mi è sorto il dubbio.

Solitamente io tengo buoni i bellissimi disegni dei cartamodelli che pubblica la AXM però, anche in quel caso, non ho capito in quali occasioni si utilizzi un tipo o l’altro. Magari ora si utilizza solo quello liscio perchè migliorato però…

Intanto, in attesa di risolvere questo “Nodo Gordiano”, procedo con il pubblicare altre foto del modello e questa volta relative al D. C.

Devo dire che quest’ultimo è stato fatto davvero in modo maestrale, ben cirato, fedele nelle forme e di ottima fattura; ho come l’impressione che sia stato realizzato con una stampante 3D.

Così a primo acchito non penso che necessiti di nessun tipo di intervento, anche viste le sue dimensioni. L’unica cosa che si potrebbe fare sarebbe quella di realizzare i fori che riprodurranno i razzi vernieri presenti sul corpo del D.C.


Dopo un titanico lavoro che mi ha dato tanto da tribulare, sono finalmente giunto alla fine di questo nuovo modellino da me autocostruito.

Come mia abitudine, anche questa volta trattasi di un soggetto riproducente una capsula cargo utilizzata per il trqasporto di materiale presso la ISS.

Il modello è realizzato in resina e fotoincisioni ed è realizzabile in due versioni; la prima come raffigurato nelle foto che sono allegate qui sotto, la seconda con il motore Castor che viene utilizzato per la sua messa in orbita.

Sempre andando a rispettare gli altri modelli da me precedentemente realizzati, anche questo è in scala 1/72 e prossimamente verrà messo in vendita grazie alla collaborazione con la LVM-STUDIOS.COM

Buona visione!


Altre foto.