SpaceX ha avuto bilancio in perdita nel 2021 e 2022

Apr un post nuovo perché la discussione è stata fatta nel forum in molti topics. L’ultima che ricordo è stato quando Stephane Israel ha dichiarato che SpaceX lanciava a prezzo gonfiato i satelliti istituzionali americani per abbassare i prezzi dei la ci commerciali.

Per anni il dibattito si era dovuto chiudere con “non sapremo mai se il riutilizzabile è davvero vantaggioso, finché SpaceX non pubblicherà i bilanci”.

Beh, a quanto pare il WSJ ha pubblicato ad Agosto i bilanci di SpaceX per gli ultimi anni, e a quanto pare ci sono stati bilanci in negativo nel 2021 e 2022, e un positivo irrisorio nella prima metà del 2023.

Sarebbe carino mettere le mani sull’articolo del WSJ, che è dietro un paywall.

https://www.wsj.com/tech/behind-the-curtain-of-elon-musks-secretive-spacex-revenue-growth-and-rising-costs-2c828e2b

Il giornalista Emilio Cozzi, che a mio parere è tra i migliori in Italia, scrive su LinkedIn quello che avevo scritto un anno fa in occasione delle dichiarazioni di Israel, ovvero che SpaceX fa una politica di abbassamento dei prezzi (price dumping), finanziata dal governo americano, per sbaragliare la concorrenza Europea, ovvero di Ariane.

Sarebbe interessante anche l’articolo de L’Espresso.

PS: come sempre, spero che la discussione non degeneri nel solito tifo pro- o contro SpaceX.

Per me è chiaro che la strategia di Musk e del governo americano funzioni meglio della strategia Europea, visto che stanno veramente sbaragliando il mercato, quindi tanto di cappello a loro.

Purtroppo IMVHO l’Europa non ha una coesione politica che possa permettere di mantenere un’azienda delle dimensioni di Airbus in perdita attraverso il finanziamento pubblico (diretto o indiretto), cosa che il governo americano ha fatto per anni con SpaceX.

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Penso che il problema sia tutto qua.
In Europa questa politica è vietata, in America è incentivata se limita la concorrenza all’estero. Non c’è niente da fare.

Quello che invece veramente non riesco a capire è perché scegliere proprio SpaceX quando c’è una flotta di Lunga Marcia disponibile con una versatilità di servizi di lancio molto maggiore di quella che possiede SpaceX e a prezzi comparabili, a volte minori, a volte maggiori, dipende dal tipo di lancio.

Capisco che negli USA non possano usare lanciatori cinesi, ma i lanci istituzionali europei non hanno vincoli di questo tipo, perché scegliere proprio l’unica azienda che ha ammazzato il mercato europeo?

Poi, per quanto riguarda il bilancio, da quello che emerso non si può stabilire se è redditizio un vettore riutilizzabile. SpaceX ha tanti introiti eterogenei e tante uscite diverse. Già basta pensare a starlink, che con i servizi forniti alla difesa ci copre una grossa fetta delle entrate. Anche il bando di HLS è una(altra) tantum che gonfia i bilanci.

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Mi sembra che la politica aggressiva abbia funzionato benissimo. Purtroppo anche le scelte manageriali europee con il senno di poi non sono state fortunate.

I lanci dalla Cina sono praticamente impossibili per questioni logistiche e sicuramente politiche tra le quali il trasporto di satelliti e d equipaggiamenti di supporto e export doganale. Export verso gli Usa è sicuramente più semplice e il trasporto marittimo e/ via aereo è già stato utilizzato più volte e quindi i costi sono facilmente prevedibili.

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Ma i payload dall’Europa alla Cina già li esportiamo. SMILE è praticamente mezzo satellite.

È solo una questione politica. Tutto il resto è un problema tecnologicamente risolvibile.
Immagino che il fatto di utilizzare qualche componente in qualche modo ricollegabile agli USA renda formalmente impossibile utilizzare un lanciatore cinese.

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Ad esempio i ricevitori GNSS per fini POD normalmente disponibili in Europa sono molto difficilmente esportabili in Cina. Questo va tenuto conto in fase di progettazione.
I vincoli del lanciatore vanno presi in considerazione in fase di design e qualifica, a mio avviso nessuna azienda in ambito commerciale si prenderebbe il rischio di affrontare dei costi in più per un partner che non è allo stato attuale politicamente affidabile.

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Io devo ancora vedere delle prove chiare che dimostrino questa affermazione.
È noto che il governo americano, soprattutto nella parte della difesa, abbia dei requisiti di documentazione e controllo del design e dei processi che non sono standard e costano molto di più rispetto ad un lancio standard.

Guardando un po’ di costi pubblici,
SpaceX ha fatto pagare a ESA per il lancio di Euclid circa 70 milioni di dollari.
Prezzo assolutamente confrontabile con ad esempio il costo di NASA per Dart, 69 milioni, o molto più del costo di NASA per il lancio di IXPE, 50.3 milioni. Altri lanci pagati da NASA sono costati di più, ad esempio tra gli 80 e i 100 milioni, ma bisogna ricordare che i prezzi pubblicati includono anche costi extra non esclusivi al lancio riguardanti il processing finale del satellite, come il caricamento dei propellenti o check finali al sito di lancio, che per certi spacecraft richiedono anche mesi.

Non capisco perché non possiamo accettare che SpaceX faccia semplicemente dei prezzi più competitivi.

Non mi sembra che ULA sia in grado di competere in questo modo sul mercato internazionale, eppure fanno prezzi anche più alti al governo americano…

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Il motivo è tragicamente semplice: il governo americano è di tipo federale (e dunque può sostenere attivamente anche SpaceX in perdita) e quello europeo no, nonostante sia dotato di moneta unica.

Nell’Unione Europea prevalgono nazionalismi e protezionismi incrociati praticamente su tutto ( non solo in campo spaziale), si tratta di un problema strutturale difficilmente risolvibile per come stanno messe le cose oggi.

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Perché dai dati del WSJ SpaceX ha un ROE significativamente basso e senza il supporto dello stato non avrebbe investitori. Un azienda che ha un netto così basso rispetto all’entrata sta vendendo con un minimo di margine , questo è possibile perché si hanno le spalle coperte. Nel mercato libero non strategico questo non è possibile.

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Buzz è la stessa tecnica spesso utilizzata in US che lo stesso Musk ha utilizzato con Solar City, tecnica che conosco molto bene perchè all epoca lavoravamo anche noi con gli Americani in quel comparto. Certe volte funziona altre no, incominciarono diverse società a vendere sotto costo per far fuori la concorrenza acquisendo quote di mercato. Lo facevano grazie al danaro che rastrellavano sul mercato azionario promettendo la luna nel pozzo (solar city fu anche condannata e se la cavarono con una multa Milionaria) . Poi quando il mercato azionario ha chiuso i rubinetti compreso il giochino sono incominciati a cadere come birilli, Solar City fu salvata dagli azionisti Tesla con una fusione (e tralascio cosa si inventarono per convincerli in tale acquisizione) altrimenti sarebbe fallita . Spero che con Spacex il colpo gli riesca meglio. :wink:

Per chi è interessato ai numeri l’articolo del New York Post è in chiaro https://www.google.com/amp/s/nypost.com/2023/08/17/elon-musks-spacex-turns-profit-after-two-years-of-losses/amp/

Sicuramente le perdite sono guidate dallo sviluppo di Starship ma per un azienda che deve stare sul mercato la parte R&D deve stare nel bilancio. Nel 2021 Space X ha perso quasi un miliardo ( Ariane nel 2021 ha avuto incassi per 1,25 miliardi per dare un ordine di grandezza) . Stiamo parlando di una società con posizione dominante nel mercato, se volete vedere cosa succede alle aziende normali in questo caso guardate il bilancio di Pfizer del 2022.

I bilanci di Space X non sono pubblici, grazie al WSJ abbiamo il dato aggregato non è detto che il governo finanzi direttamente con il costo di lancio ma anche magari con consulenza o studi.

Collegare le due cose è una tua opinione, non una prova inconfutabile…

Non potrebbe essere semplicemente una politica aziendale reinvestire ogni guadagno in ricerca e sviluppo, con il benestare degli investitori di maggioranza?

Poi il fatto di essere too big to fail e quindi poter “rischiare” in questo senso sapendo che il fallimento è improbabile perché si riuscirebbero a trovare altri investitori e alla peggio lo stato ti salverebbe è un alto conto… E non una cosa estranea al mondo europeo.

Perfetto anche tu confermi che ci sono azionisti che sopportano perdite e ROE insignificanti a fronte di una posizione dominante del mercato con prezzi concorrenziali. Quindi qualcuno sta mettendo soldi per permettere tutto questo. Questa non è una mia opinione. Se chiudi anni in perdita e sei il più economico del mercato c’è qualcosa di più . Altrimenti puoi per piacere spiegare il razionale di essere i più economici di fronte a guadagni risicati?

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Questo in Europa non è permesso. So che suona paradossale, ma in questo modo, senza puntare al profitto, impedisce il persistere della concorrenza, è abuso di posizione dominante. Una società privata deve puntare al profitto, non può fare quello che gli pare, non c’entra che gli azionisti siano tutti d’accordo.

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I guadagni sono risicati sul totale dell’azienda, non prendendo solo il programma Falcon.

Ovviamente se vengono spesi miliardi in Starship e Starlink puntando ad avere i profitti dopo anni dall’investimento, non è possibile essere e rimanere in positivo durante lo sviluppo di questi.

E questo non vuol dire che invece per ogni lancio di un Falcon 9 non ci stiano guadagnando ampiamente, soprattutto dopo che hanno detto pubblicamente tempo fa che il loro costo per lanciare un Falcon 9 era 28 milioni https://www.cnbc.com/2020/04/16/elon-musk-spacex-falcon-9-rocket-over-a-million-dollars-less-to-insure.html

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Mi pare che Amazon sia un esempio di azienda con questa strategia, che ha funzionato.

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Eccome se è permesso. È illegale vendere in perdita, non investire tutto quello che si guadagna…

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Amazon non distribuisce dividendi come come molte altre bug tech USA per crescere utilizza gli utili non chiude un bilancio in perdita da più di 20 anni! Questa è la maniera normale di un azienda di crescere.

Amazon l’ha fatto pure, è vero, solo negli Stati Uniti e per i primi 4 anni soltanto. In Italia mi pare che abbia provato all’inizio una cosa simile ma non è sfociata nell’abuso. Di fatto dove non riesce ad avere il dominio, non apre nemmeno, ad esempio da noi, in Slovacchia, dove le vendite a domicilio erano ben radicate ben prima di Amazon, non è mai venuta e non abbiamo Amazon.

No, no, che tu sia in guadagno o in perdita non cambia niente. Sono comportamenti intenzionali che mirano principalmente a conferire un vantaggio competitivo. Che va benissimo che lo faccia, visto che è permesso. A casa loro.
In Europa le multinazionali IT americane vengono multate principalmente per questo.
Basta guardare la recente accusa dell’unione Europea contro Google, giugno 2023.

Negli States sono più leggeri, SpaceX fa bene a sfruttare la situazione.

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Il problema secondo me è continuare a trattare come commerciale qualcosa che commerciale non è.

Quando si tratta di spese militari, non si sceglie in concorrenza aperta, ma in base a considerazioni strategiche.

Se la smettessimo di avere il paraocchi del “commercial space” e riconoscessimo che l’accesso allo spazio è un asset strategico, potremmo smetterla di andare dietro alle leggi commerciali…

Per quel poco che ne so di export control, qualunque cosa di aerospaziale che abbia a bordo della tecnologia americana è soggetto alla regolamentazione ITAR e pertanto non può avere nulla a che fare con la Cina. E direi che la stragrande maggioranza dei satelliti, se non tutti, hanno a bordo qualche componente di tecnologia americana.

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