Starlink, i privati e gli utilizzi strategici dello spazio

Ciao a tutti

le notizie di questi giorni riportano in sequenza che ci sono stati problemi tecnici nell’impiego di Starlink come supporto all’esercito ucraino che hanno causato danni alla sua controffensiva, che in Crimea Starlink è disattivato per scelta di SpaceX, che Elon Musk ha chiesto di venire pagato per Starlink dal Pentagono, che dopo le esternazioni politiche di Musk un diplomatico ucraino lo ha “mandato a quel paese” (i. e. “fuck off”), che Musk gli ha risposto “allora seguo l’invito e chiudo Starlink” *.

Consuete tweet-intemperanze di Musk a parte, tutto ciò mette in chiaro un aspetto a cui abbiamo forse prestato poca attenzione: dal 2019 lo spazio è ufficialmente il quinto dominio delle dottrine militari (dopo terra, acqua, aria, cyber); allora, in questo contesto come si concilia il ricorso a tecnologie gestite e possedute da privati con le necessità strategiche degli Stati?

(per chiarezza, sappiamo bene che esistono contractor privati che operano con le forze armate USA, ma non sono completamente autonomi).

PS. non buttiamola in politica; parliamo di tecnologie spaziali, privati, e impieghi strategici, grazie.

*fonti:

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C’è da dire anche che è stato attivato per scelta, non è stata una richiesta degli Stati Uniti.
Fosse stata una richiesta del Pentagono, sarebbe stato uno dei tanti fornitori privati.
Al momento è solo un uomo d’affari che ha scelto questo territorio come campagna di market per i suoi affari.

Secondo me Musk vuole vendere i servizi al Pentagono, anche il Pentagono vuole acquistarli, questa è stata solo un’occasione per dimostrare l’efficacia del servizio, adesso Musk batte cassa.
In questo modo le necessità strategiche degli stati (Uniti nella fattispecie) non subiscono nessun impatto, anzi hanno un serbatoio in più dal quale prendere tecnologie utili per scopi militari.

Se Musk e Pentagono decidessero di mettersi in sinergia, non sarebbe più nemmeno Musk indipendente nell’operare come gli pare (e anche questo avrà un prezzo).

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Non so, faccio fatica a commentare, che il destino di una guerra “quasi mondiale” possa essere legato a una infrastruttura messa a disposizione da una azienda privata e’ piuttosto impressionante. Forse dovevano battere cassa in altro modo ma forse davvero sarebbe piu’ opportuno che SpaceX si limitasse a fare il fornitore, pagati da uno o, meglio, piu’ governi democraticamente eletti. Sarebbe una cosa piu’ normale.

Una rete di telecomunicazioni che copre tutto il pianeta senza eccezioni, qualunque territorio puo’ essere messo in rete a comando, non e’ una cosa da poco, in un certo senso riduce la sovranita’ di tutte le nazioni del mondo.

Le implicazioni ancora mi sfuggono.

Qui qualcun’altro prova a commentare:

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@Vespiacic una delle questioni rilevanti è quella che evidenzi tu, cioè che uno strumento gestito da un privato rivesta una funzione strategico-militare senza una contrattualizzazione.
È come se Agusta “regalasse” elicotteri civili per iniziativa spontanea (differenza di costo a parte)… non lo potrebbe fare perché potrebbe violare le normative che regolano le tecnologie dual use.

Qui ci troviamo in un’area deregolamentata che influenza lo svolgimento di conflitti. Non mi sembra per niente irrilevante.

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Condivido al 100% la valutazione di Beppe.
Mi chiedo invece il caso aperto da Musk sulla pretesa di essere ora pagato per il servizio Starlink offerto all’Ucraina. Al netto del costo dei terminali forniti (peraltro almeno in parte pagati da Polonia, UK e US, come riportato dal Corriere e altri) mi chiedo se sia vero che Spacex paghi 100 milioni all’anno per mantenere la rete. Peraltro dubito che vi siano stazioni a terra, quindi non capisco questi costi specifici, tra l’altro per soli 20.000 terminali.
Le mosse (diciamo le sparate) di Musk sul caso Ucraina stanno diventando preoccupanti, le fesserie su piani di pace assurdi sulla testa degli Ucraini e questi strani abboccamenti con il Cremlino mi confondono. Posso capire istanze peo-Cina, stante i suoi interessi lí, ma atteggiamenti filo-russi sarebbero sorprendenti…

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100.000.000 all’anno potrebbero essere di tutto, anche i mancati presunti ricavi che Musk avrebbe potuto avere investendo le risorse spese per l’Ucraina in qualcos’altro.

Senza stazioni di terra Starlink non puo’ funzionare, ovviamente.

Probabilmente sono in Romania, Polonia e dintorni nello stesso footprint dei satelliti che illuminano l’Ucraina. I satelliti laser sono ancora pochi.

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Infatti, intendevo in Ucraina. Quelle stazioni a terra serviranno comunque anche Polonia o Romania.
Mi chiedevo solo il senso di chiedere al Pentagono quei 100 milioni per mantenere Starlink attiva in Ucraina. Dove li spende? In specifico per l’Ucraina, intendo…

Personale, infrastruttura e manutenzione delle stazioni di terra e costo marginale per il servizio aggiuntivo dai satelliti, costo industriale di antenne e ricevitori.

20k utenze per 100mln fanno sui 400 al mese, non e’ spaventosamente piu’ alto dei costi al pubblico normale.

E’ la situazione ad essere strana e mai vista prima.

Ricordo che la seconda guerra mondiale e’ stata vinta in gran parte con le telecomunicazioni e i codici, che sono parte essenziale dell’intelligence.

E’ come se ci fosse una milizia privata pagata da Musk sul terreno (contro i Russi, dire che e’ filo Russo e’ ridicolo, e’ che sta cercando anche lui maldestramente una exit strategy, penso. O almeno che paghi Pantal One aka taxpayer USA).

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Quella “milizia privata” difende casa propria. La confondi con la wagner, che però non sta a casa propria. Il personale di terra in teoria serve già clienti polacchi e romeni, no? Qui i 100k sembrerebbero extra… Mah
Dire poi che tutta l’Ucraina occupata deve andare direttamente o indirettamente sotto la Russia vuol dire ESSERE filorussi. Non importa quanto ridicolo possa essere. O quanta confusione ci sia nelle sinapsi di Musk. Genio puro per il SUO ambito, ma in geopolitica ignoranza cristallina. Poi si offende pure per qualche tweet idiota di (ex) ambasciatori ucraini.
Spero solo che il servizio di Starlink prosegua per il bene delk’Ucraina, e che qualcuno paghi i soldini ad Elon.
Adminbot, accomodati e spazza via le mie eresie.

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Concordo. Non dimentichiamo anche che Starlink ha una struttura di costi quasi completamente one-off: tutti costi fissi, indipendentemente dall’utilizzo, e costi di gestione marginali.
Un altro aspetto da tenere in considerazione quando un soggetto privato, de facto monopolista del proprio settore, diventa spontaneamente fornitore di servizi di rilevo strategico.

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Su questo non concordo affatto. La manutenzione negli ISP è una cosa molto impegnativa e costosa.

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Da questo articolo di Astrospace.it si evince che SpaceX è pronta a creare una costellazione di Starshield solo per clienti governativi.
Ora, se l’osservazione del proprio territorio può essere comprato da una azienda di altro stato, non credo che un governo, nell’ipotesi (Dio non voglia) di conflitto, possa fare affidamento su un servizio che non possa controllare al 100% e che magari viene pure utilizzato da proprio antagonista.

Ms. Shotwell annuncia restrizioni all’uso di Starlink per scopi militari in Ucraina. Si ritorna sull’argomento del thread.

La notizia si trova qui: https://www.reuters.com/business/aerospace-defense/spacex-curbed-ukraines-use-starlink-internet-drones-company-president-2023-02-09/

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