Vedi, ti faccio un esempio: le antiche “specole” poste inizialmente nei centri delle città sono diventate via via meno utilizzate a causa dell’inquinamento visivo dei grandi centri urbani. Questo ha causato la “migrazione” dei grandi telescopi terrestri verso posti sempre più in alto e sempre più isolati.
Il passo logico successivo, in cerca di isolamento da tutti i disturbi e di quota è quello di portarsi direttamente nello Spazio.
E’ vero che la manutenzione del segmento spaziale rappresenta un problema ancora oggi, ma siamo sicuri che lo sia domani?
Già per Orion erano state previste delle missioni di maintenance ad HST, cosa succede se SpaceX ha successo con Starship?
A quel punto si potranno portare in orbita decine di astronauti e svariate tonnellate di payload per effettuare tutta la manutenzione possibile.
Secondo me anche l’astronomia deve “crescere” per ottenere risultati sempre migliori, la migrazione spaziale è senz’altro un momento di tale percorso di crescita.
Confermo che gli aspetti preoccupanti e da definire sono sono parecchi.
Ma riguardo a questo:
La riparazione in orbita IMHO non esiste. Costa meno farli in piccola serie e dismetterli quando si rompono, basta fare due conti. Del resto in pratica si fa gia’ cosi’ con l’elettronica di consumo che hai in salotto, figuriamoci per telescopi in orbite strane e difficili da raggiungere.
Il lanciatore e’ l’ultimo dei problemi. La massa al lancio prevista del RST e’ 4166 kg, ne puoi lanciare 3 in LEO con un solo F9 o li puoi mettere in orbite piu’ lontane e utili per determinate ricerche, magari con un FH.
RST dovrebbe avere la stessa risoluzione di HST ma con un campo visivo 100 volte maggiore. E raccogliere dati e immagini 1000 volte piu’ velocemente. 30 anni di elettronica non sono passati invano.
Inoltre e’ previsto che i 20 petabytes di dati dell’RST verranno messi su internet a disposizione di chunque. Quindi si, qualunque amatore potra’ farci scoperte, se si inventa metodi e cose da cercare.
Ovviamente questo non sostituisce automaticamente le osservazioni da terra, gli espeti potranno spiegarci mille motivi.
Inoltre questo e’ un 3d sulle costellazioni di satelliti, non sulle costellazioni di telescopi spaziali. Ci sono tanti motivi per preoccuparci che si minimizzi l’inquinamento luminoso e non affolli e renda insicura l’orbita bassa. Se scatenano la Kessler syndrome poi non lanciamo ne’ telescopi ne’ satelliti di telecomunicazioni e per giunta abbiamo il cielo inquinato di oggetti luminosi.
Concordo, ma il problema e’ per i telescopi terrestri giganti in via di costruzione, come il “nostro” ELT !
Che si fa?
Si buttano gli investimenti gia’ fatti e se ne sospende la costruzione?
Sembra che per raggiungere queste performance abbiano usato per la prima volta il famoso link laser tra due satelliti della costellazione (cc @Buzz); io sinceramente pensavo che non fossero ancora pronti.
Questo è quanto detto da Kate Tice, senior certification engineer in SpaceX, durante il webcast dell’ultimo lancio Starlink.
With these space lasers, the Starlink satellites were able to transfer hundreds of gigabytes of data. Once these space lasers are fully deployed, Starlink will be one of the fastest options available to transfer data around the world.
Ho controllato tutte le ultime dirette di SpaceX. L’ultima in cui compare Jessica è datata 13 giugno, con una missione Starlink. Il leak è avvenuto il 18 luglio, per cui un mese dopo.
Le altre 6 missioni hanno visto seguirsi diversi commentatori, in particolare:
A cui vanno aggiunte le dirette dello splashdown di DM-2, che sono circa 15 ore e in cui si sono susseguiti alcuni commentatori, ma non ho guardato nello specifico chi.
Noi lo facciamo ogni giorno in continuazione da quasi 4 anni, e abbiamo già scaricato più di 2 PB di dati.
Ci sono tanti altri che, come ha fatto adesso SpaceX, hanno fatto dei test con successo. La pagina di Wiki indica SpaceX come “operational”, al pari di EDRS (il quale supplier tra l’altro è Airbus, TESAT non è il fornitore del servizio). Lasciami dire che tra fare qualche link di test e fare migliaia di link uno dopo l’altro per anni di fila, mantenendo un livello di servizio adeguato, ci sta di mezzo il mare
L’Europa ha fatto i primi test links una decina d’anni fa, da lì a passare ad un sistema in servizio è passato qualche anno (e noi abbiamo “solo” due terminali laser su due satelliti)
Aggiungo che la pagina di Wiki è decisamente imprecisa e non aggiornata… C’è un servizio di telecomunicazioni laser attivo da 4 anni, ad un range di 45000 km di distanza (LEO-GEO), e quella pagina non ne parla per niente
SpaceX sta sviluppando un satellite per il Dipartimento della difesa basato sul design di Starlink.
La Space Development agency ha assegnato a SpaceX un contratto di 149 milioni di dollari e a L3Harrris uno da 193.5 affinchè ogni azienda costruisca 4 satelliti da consegnare per settembre 2022 per individuare e tracciare missili balisitici e supersonici. Questi primi 4 satelliti potrebbero far parte di una costellazione più grande di satelliti nota come Tracking Layer Tranche 0. Il contratto è il primo in ambito militare per SpaceX nella produzione di satelliti.
Ogni satellite avrà un sensore ad ampio campo visivo a infrarossi persistenti (OPIR) in grado di tracciare i missili e i relativi pericoli dall’orbita bassa terrestre. Ogni satellite avrà una connessione ottica per passare i dati ai satelliti relay.
Le compagnie sono state scelte in base ai loro risultati e alla capacità di fornire rapidamente i satelliti.
Riguardo al design del satellite made in SpaceX si basa su quello degli Starlink, mentre i meccanismi di connessione ottica sono in fase di acquisizione da un’azienda esterna di cui non è stato rivelato il nome. L3Harris ha tutto prodotto in casa.
I collegamenti ottiici dovranno essere compatibili con quelli usati nei satelliti Transport Layer di Lockheed e York Space in fase di costruzione per l’agenzia. Il Transport Layer è la spina dorsale che trasporta i dati raccolti dai sensori in tutto il mondo quando i militari li richiedono.
Dopo aver lanciato gli 8 satelliti ne verranno aggiunti altri 28 ad ampio campo e uno o due a campo medio che saranno sviluppati dalla Missile Defense Agency e forniranno e forniranno dati sulla posizione del bersaglio più specifici per puntare automaticamente le armi.
Una volta che il lotto di Starlink 12 sarà in orbita, SpaceX potrà fornire una copertura abbastanza ampia per gli Stati Uniti settentrionali (già Detroit è fuori) e il Canada meridionale. Altri Stati esteri potranno richiedere l’uso di Starlink una volta che SpaceX avrà ricevuto le licenze dovranno attendere di richiedere le licenze per usufruire della connessione.
Peter Beck ancora una volta critica l’impatto delle megacostellazioni di satelliti. Non si riferisce in particolar modo a Starlink, ma essendo OneWeb un po’ indietro e Project Kuiper solo un foglio di carta (con qualche miliardo dietro) rimane l’unica colpevole. Per Peter, l’aumento nel numero di satelliti che operano e vengono spostati tra vari punti della LEO può portare alla chiusura di tutte le orbite più popolari attualmente utilizzate, invitando a trovare delle soluzioni.