Un gruppo di altri 57 satelliti per la costellazione Starlink di SpaceX, creata con lo scopo di portare connessione veloce e a bassa latenza in tutto il mondo, in particolare nelle zone rurali e poco fornite.
A bordo ci saranno anche due satelliti per l’osservazione terrestre di BlackSky.
Non conosco l’affidabilità delle fonti (ditemi se lo sono così so se tenerle o scartarle), ma da quanto riportato su spaceflightnow.com e su spacenews.com, anche questa missione Starlink sarà in rideshare; ovviamente attendiamo una conferma da parte di SpaceX.
In ogni caso, il primo articolo è piuttosto lungo e solo alla fine si concentra sui payload in ridesharing, mentre il secondo è più puntuale: saranno due satelliti della compagnia BlackSky a volare con gli altri Starlink (non si sa ancora quanti ne verranno rimossi).
L’intervista nel secondo articolo al vicepresidente delle operazioni spaziali di Spceflight Industries, NIck Merski, sottolinea come siano cambiate le tempistiche e il mercato dei smallsat: se prima era necessario prenotare un lancio con 24 mesi di anticipo, ora c’è molta più flessibilità. Sebbene non specifichi quanto prima abbiano chiesto a SpaceX di volare assieme, si può presumere che il massiccio numero di lanci Starlink abbia consentito a Spaceflight Inc. di prenotare qualche mese prima, ma sono supposizioni mie.
Probabilmente c’entra di più con questo messaggio (anche se è un OT dentro l’OT), ma la joint venture LeoStella tra Spaceflight Industries e Thales Alenia Space, deputata alla costruzione di 20 satelliti (questi 2 qui assieme ai 4 già in orbita sono stati prodotti internamente alla BlackSky, da Spaceflight Industries), è in ritardo con i pagamenti, tanto da aver ricevuto un prestito da 50 milioni di dollari da Intelsat. Per i moderatori ditemi se è meglio se lo sposti di là.
Presto sapremo se SpaceX ha deciso di eliminare sistematicamente lo static fire almeno dai lanci starlink, sarebbe un’altra interessante riduzione dei costi tra carburante e costi accessori risparmiati
Penso che i costi di propellenti siano ininfluenti, mentre sulla bilancia secondo me va messa la necessità di stressare i motori Merlin con un ciclo di accensione extra, se motivato solo dalla “paranoia” che tutto sia a posto.
Poi sicuramente come dici tu ci sono anche costi per il test in sé, tra personale da chiamare in servizio, organizzazione del lavoro in rampa e relative misure di sicurezza, ecc…
Ci sono delle leggere modifiche alle hazard area (le zone di pericolo, sostanzialmente dove il Falcon o suoi eventuali pezzi potrebbero cadere): sono leggermente più lunghe rispetto alle altre missioni Starlink qui si possono vedere alcune mappe di Raul. Non viene fornita alcuna spiegazione, ma potrebbe essere relativamente al fatto che i 3 satelliti di BlackSky probabilmente pesino di più dei precedenti PlanetLab e per cui il booster debba spendere più carburante per inserirli in orbita, rendendo quindi necessario uno spostamento della ASDS.
Un’altra conseguenza è quella di accorciare i tempi tra un lancio e l’altro.
Starlink prima raggiungerà la sua configurazione minima di satelliti e prima inizierà ad autofinanziare l’espansione del progetto con lo stesso Starlink.
Le spese iniziali di questo progetto sono enormi, ci sono da costruire le stazioni satellitari terrestri oltre che i satelliti e più il progetto avrà successo commerciale e più satelliti e stazioni verranno costruiti velocemente.