Le conseguenze dei satelliti Starlink nelle osservazioni astronomiche planetarie, in questo caso della Luna:
C’è stata una possibile collisione collsisione mancata (grazie @amoroso) tra un satellite OneWeb e uno Starlink, con la prima compagnia che ha chiesto a SpaceX di disattivare il sistema di colllsione automatico. La distanza tra i due oggetti è stata di circa 1 chilometro.
C’è stato anche un meeting tra ingegneri delle due aziende.
Una collisione mancata.
Piccola nota riguardo a questa storia. Eventi di questo tipo avvengono continuamente. Quando i due oggetti in congiunzione sono entrambi attivi, i due proprietari si devono mettere d’accordo.
Tutta questa storia del meeting tra membri delle aziende e FCC è nata dal fatto che Oneweb ha rilasciato informazioni false e ingannevoli alla stampa che poi ha generato articoli come questi dando per vero tutto ciò che è stato rilasciato da Oneweb:
Avevo solo letto qualcosa riguardo a questioni di comunicazione col pubblico, mentre sì ricordavo della necessità di coordinazione tra le varie aziende coinvolte nella possibile collisione. Grazie comunque per le precisazioni!
Una mappa dei gateway di Starlink, che vengono usati per mettere in comunicazione i satelliti in orbita con il core di Starlink:
La FCC ha approvato la modifica alla costellazione Starlink richiesta da SpaceX:
Con questa modifica ora tutti i gusci orbitali sono stati ridotti da un’altezza che oscillava tra i 1100-1300 km ad un’altitudine che oscilla tra 540-570 km.
Dopo praticamente un anno di “battaglie” dai competitor per impedire la modifica per i più svariati motivi, più o meno leciti, la FCC ha autorizzato la modifica imponendo alcune condizioni, tra cui il non superamento dei 580km in nessun caso degli Starlink (Altitudine dove inizieranno ad esserci i satelliti di Amazon) e la richiesta di effettuare report ogni sei mesi riguardo le congiunzioni in orbita e i satelliti fuori uso.
Ad ogni modo questo abbassamento è una buona notizia sia in termini di detriti spaziali che in termini di osservazioni astronomiche.
Come aveva detto @Soltasto qualche giorno fa, la FCC ha rilasciato il permesso per sei lanci di Starlink in orbita polare da Vandenberg. Il problema è ora capire quale delle due chiatte verrà spostata: per Gavin sarà OCISLY a muoversi, dal momento che su JRTI sono stati installati dei nuovi motori, più potenti, per permettere uno stazionamento più preciso. Non sarà nemmeno ASOG, che è in fase di completamento e rimarrà sulla costa est, in quanto già dotata dei motori e quindi toppo larga per passare dal Canale di Panama.
Il numero di lanci comunque (sei in altrettanti mesi) potrebbe rendere necessario l’uso di un booster solo, in quanto in 30 giorni riescono a ricondizionarne uno. Vedremo, comunque.
Riducendo il numero di satelliti per lancio, potrebbero far tornare il booster a Vandenberg?
Magari un paio di lanci in più gli costano meno che spostare mezza flotta nel Pacifico
Un booster, pare B1049, è arrivato a Vandenberg.
SpaceX effeftuerà lanci polari per la costellazione anche da Cape, effettuando un atterraggio su chiatta. I due possibili scenari sono 97,6° da Cape e 70° da Vandenberg.
Qualcuno sa dove trovare i limiti di azimut per i lanci dai vari centri spaziali, dopo l’introduzione dei lanci polari dogleg da Cape Canaveral che sorvolano Cuba?
In questo documento, peraltro ottimo, ci sono i limiti precedenti ora superati dai fatti.
Sevirebbe la revisione aggiornata del documento, per interpretare queste scelte, che possono essere dovute a vincoli di azimut ma anche a considerazioni economiche, logistiche e di “traffico”.
Nota di colore sugli utenti attivi contemporaneamente.
Nota tecnica più importante: i 72 piani orbitali verranno attivati in agosto assieme a miglioramenti vari e alla copertura globale. Per le regioni polari serviranno altri 6 mesi.
In programma i primi test per portare il wifi sugli aerei. Ogni modello di aereo dovrà avere una specifica certificazione, quindi si inizierà da quelli più diffusi, ovvero il 737 e A320
Scelta che non mi sarei aspettato. Saranno anche i più diffusi ma sono anche quelli con allestimenti densi e con tratte regionali, scarse le versioni che attraggono un pubblico pagante interessato a questo genere di servizi.
Avrei visto più interesse su 787/350.
A meno che abbiano in tasca un accordo con le low cost per darti banda da Whatsapp a 5€/tratta.
Molte Major già ora offrono internet sui voli a corto e medio raggio, un abbassamento dei costi di connessione potrà facilmente far diffondere il servizio anche su voli più “price sensitive”…
I wide body non ha senso farli fino a che non c’e’ copertura sugli oceani e nelle aree desertiche.
Inizialmente ha senso che vengano invece certificati i narrow body che operano le rotte domestiche USA e regionali a tendere di altre zone (europa, asia, medio oriente ecc.) in base ai permessi degli enti regolatori locali e alla presenza di stazioni Starlink a terra
Le famiglie 737 e A320 sono migliaia e migliaia di aerei, e’ un grosso mercato.
Poi quando ci sara’ la comunicazione intersatellite sara’ un’altra musica, ma ci vorra’ un po’ non sappiamo neanche se hanno risolto tutte le problematiche produttive e tecniche.
in più il mercato della connettività per long haul è già ampiamente coperto, quindi probabilmente staranno aggredendo quella parte di mercato scoperto con prezzi e prestazioni tali da rendere interessante l’utilizzo della connettività anche in ambito short haul
Una composita di Ralf Vandeberg che mostra l’incidenza del pannello oscurante
A SX uno Starlink in orbita di parcheggio e a DX uno Starlink in orbita operativa
Entrambi sono nella posizione in cui gli effetti del “parasole” dovrebbero sortite l’effetto maggiore.
Modifiche all’orizzonte per la seconda generazione di Starlink, che sarà lanciata da Starship.
Questa seconda fase di Starlink è al momento approvata per 7.518 satelliti situati tutti in orbite in un range di 340 ±5 km con inclinazioni nel range tra i 42 e i 53° in questo formato:
Altitudine | Satelliti | Inclinazione |
---|---|---|
335.9 km | 2493 | 42.0° |
340.8 km | 2478 | 48.0° |
345.6 km | 2547 | 53.0° |
EDIT: Mi ero confuso con la costellazione Starlink VLEO (Phase 2) che è già approvata (e si trova anche su wikipedia) citata sopra e la costellazione Starlink Gen2 che non è ancora approvata e non è su wikipedia. I cambiamenti non sono così radicali e non è mai stato indicato che legame c’è tra la Gen2 e la Phase 2 (VLEO)
La costellazione Gen2 come proposta in precedenza aveva questi parametri:
Altitudine | Inclinazione | Piani Orbitali | Satelliti per piano orbitale |
---|---|---|---|
328 km | 30° | 1 | 7,178 |
334 km | 40° | 1 | 7,178 |
345 km | 53° | 1 | 7,178 |
360 km | 96.9° | 40 | 50 |
373 km | 75° | 1 | 1,998 |
499 km | 53° | 1 | 4,000 |
604 km | 148° | 12 | 12 |
614 km | 115.7° | 18 | 18 |
Total | 30000 |
SpaceX ha in mente di proporre una modifica portando il numero di satelliti a pochi meno di 30.000 secondo una delle due distribuzioni presentate nella seguente slide.
A seguire trovate il pdf con la presentazione completa.
SpaceX IB Ex Parte (.pdf (2,6 MB)