[Tecnico] Capsula Crew Dragon esplode durante test a terra dei SuperDraco

Interessante punto. Allora per recuperare tempo SpX potrebbe anche eliminare l’inflight abort test avendo già fatto un pad abort test…

No, ormai quello sono obbligati a farlo in quanto fa parte del processo di certificazione. In pratica hanno deciso di mostrare che la capsula può salvarsi anche in volo eseguendo questo test invece che dimostrarlo (solo) analiticamente, a differenza di Boeing.

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Ecco la capsula il giorno dell’esplosione.

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Possibile ancora Demo 2 nel 2019 secondo Nasa

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5 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Avvistato simulacro Crew Dragon

Nuove date per il programma Commercial Crew.

Nel frattempo è uscito anche il rapporto del GAO sul programma ma a una lettura veloce non offre novità interessanti. Riferisce dell’incidente alla Crew Dragon ma non fornisce alcuna nuova informazione.

Documento qui.

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In un articolo uscito oggi su Aviation Week (pubblico), Bridenstine auspica maggiore apertura e trasparenza sui risultati delle indagini da parte di SpaceX, lamentando che dal 3 maggio ad oggi non è stata fatta nessuna comunicazione.

" We want to make sure we get that information out to the public, but we want to make sure we get it right. We don’t want to put information out and then have to retract it."

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Curioso statement, avrei pensato che SpaceX e NASA fossero allineate, in situazioni del genere, sulla publication policy da adottare.

A questo punto verrebbe anche da chiedersi per quale motivo nei contratti stipulati non si siano previste clausole di trasparenza reciproche in caso di inconvenienti gravi o incidenti. È vero erano i primi contratti, forse è stata una manchevolezza? Oppure potrebbe anche essere il frutto di una contrattazione commerciale, ma aver sopraseeduto ad un punto di questo genere è comunque pesante… Non saprei che altre spiegazioni possano essere plausibili.

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Vedremo cosa ne esce dalla Revison sulla Shedule di luglio. Da lì si potrà capire se il problema é stato o meno risolto.

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La spiegazione piu’ probabile e’ che neanche loro sappiano bene cosa e’ successo, pero’ non e’ lo scenario piu’ favorevole.

L ultimo rapporto di poco fa indicava che la causa scatenante dell incidente non era ancora stata individuata. Credo che la strada da fare sia moolto lunga ancora per Space X e NASA.

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Come accennai in passato, secondo me una delle conseguenze di cambiare prospettiva con il rapporto NASA/Privati, cioè la prima che compra un servizio/veicolo che rimane di proprietà dei secondi, la trasparenza è dovuta solo al cliente (NASA) e non al pubblico.
Cosa sia andato storto, se spiegato nel dettaglio tecnico, di fatto rivelerebbe informazioni potenzialmente utili alla concorrenza, secondo me.

Non mi stupirei se vi fossero NDA a gogo tra NASA e SpaceX.

Quindi se NASA si auspica, sempre secondo me, è perchè non può imporre e con queste dichiarazioni si cerca di fare moral suasion.

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Sono assolutamente d’accordo.
Se già in una situazione diciamo “standard” i vari NDA sono praticamente pane quotidiano, figuriamoci in un rapporto commerciale come quello che intercorre tra la SpaceX e la NASA (o la Boeing se è per questo).
Gli anni 60 del secolo scorso sono, da questo punto di vista, lontanissimi.
Non solo non c’è nessun obbligo commerciale, e questo è patente, a rivelare più di quanto stipulato in sede contrattuale ma - non prendetela male - nessun obbligo morale.

La morale con la stipula di un contratto e con i suoi vari capitolati non nulla a che vedere.

Per legge vale quello che c’è scritto, se nel contratto la NASA si impegnava a non divulgare (anche in caso di incidente, come questo) fa fede il contratto, amen.

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ho letto adesso l’intervista di Bridenstine e sinceramente sono molto perplesso.

da una parte sembra che affermi che SpaceX è reticente perché non divulga i risultati delle proprie indagini (mentre se fosse stato un problema NASA si sarebbe premurato a fare una dichiarazione nelle ore immediatamente successive) e allo stesso tempo dice che le indagini non sono state completate e che non vogliono divulgare informazioni se non sono completamente sicuri, per non dovere correre il rischio di ritrattarle.

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Hai ragione corgius. Dico-e-non-dico. Vorremmo trasparenza, ma non false notizie e ritrattazioni. Secondo me è un messaggio trasversale…

“Vorremmo”, umh…
“Vorremmo” noi appassionati di astronautica diciamo mondiale, e su che base di diritto?
Quello della passione?
“Vorremmo” al massimo potrebbe valere per il contribuente americano i cui soldi sono serviti a finanziare i contratti COTS.
Ma come ho detto prima, se la NASA nella stipula del contratto ha firmato anche un sacco di NDA (Non Disclosure Agreement, Accordo a Non Divulgare) allora anche il contribuente americano resta a bocca asciutta.

Questi sono i livelli di divulgazione del XXI secolo, e secondo me ci conviene rassegnarci.
Senza nessun “vorremmo” visto che può al limite restare un pio desiderio.

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archipeppe, “vorremmo” lo dice Bridenstine tra le righe. Io non “vorremmo” un bel niente :blush:

Certo :wink:
Solo che anche io “vorrei” come appassionato.
Brindestine invece quando lo dice è tanto per dire “vorrei ma non posso, perché gli accordi con SpaceX sono quelli che sono”.
Solo che si ferma al verbo ed omette il resto.

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Da quello che capisco però non è questione di NDA, è proprio che NASA non è in possesso di queste analisi e delle evidenze post incidente.

Per le evidenze e le NDA è comunque assolutamente plausibile esistano e siano in essere fra fornitore e cliente. Ma proprio questo è uno dei segni più evidenti che nell’ambito dei voli commerciali spaziali ancora moltissimo dovrà essere fatto per arrivare ad una gestione della sicurezza almeno paragonabile a quella del mondo dell’aviazione. Nell’aviazione civile non esiste NDA che tenga in caso di incidente e tutti i dettagli in mano ad ogni attore coinvolto devono essere divulgati e resi pubblici insieme alle relazioni d’inchiesta. Su questo davvero c’è ancora tantissima strada da fare per questo settore…
Sottolineo che questi principi sono basilari e radicati nel mondo dell’aviazione, ma non dovremmo dimenticare che la loro violazione sia anche alla base di grandi tragedie nella storia dell’astronautica. Molti conosceranno ad esempio le similitudini fra le cause degli incidenti, ad esempio di Valentin Bondarenko e dell’Apollo 1, e di quanto si sia già pagato in passato dalla violazione (per mille motivi tutti giustificabili ai tempi, ci mancherebbe) di questo principio anche in questo “mondo”.
Nel 2019 davvero auspicherei che queste nozioni fossero già radicate in un settore seppur nascente ma che DEVE fare patrimonio di tutta la cultura sulla sicurezza ereditata (a costo carissimo) da decenni di pionieri e gente comune che ha dato quanto di più caro per lo sviluppo e l’espansione delle frontiere del volo.

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