Voyager 2, ricalcando le orme della gemella Voyager 1, sarebbe ormai in procinto di abbandonare l’eliosfera, e tuffarsi nel lungo viaggio attraverso l’elusivo e misterioso mezzo interstellare.
Eraldo della transizione il significativo aumento di raggi cosmici rilevati dalla sonda, esattamente come nel caso di Voyager 1 (minuziosamente descritto in questo bel post di @AlexVR del giugno 2012 VOYAGER 1: Rilevato notevole aumento dei raggi cosmici interstellari ).
Un comunicato NASA del 5 ottobre scorso indica infatti come durante il mese di agosto 2018, il tasso di raggi cosmici incidenti sulla sonda (rivelati tramite lo strumento Cosmic Ray Subsystem) sia aumentato ben del 5%.
Analogo incremento é stato rilevato nel flusso di raggi cosmici di più alta energia, monitorati dallo strumento Low-Energy Charged Particle.
Come noto, il vento solare contribuisce infatti a bloccare al confine dell’eliosfera - la cosiddetta eliopausa - una porzione rilevante dei raggi cosmici di origine extrasolare.
Nel caso della Voyager 1, l’aumento dei raggi cosmici fu rilevato con circa tre mesi di anticipo rispetto all’effettiva, definitiva dipartita dall’eliosfera.
Questa volta le cose potrebbero andare diversamente, per un duplice ordine di motivi:
Voyager 2 si sta avvicinando all’eliopausa attraversando una zona differente della c.d. heliosheat (la fascia più esterna dell’eliosfera) rispetto alla traiettoria percorsa da Voyager 1, e si ritiene che densità e ampiezza di quest’ultima zona di transizione non siano omogenee in ogni direzione;
i sei anni trascorsi dall’addio di Voyager 1 al sistema solare, fanno in modo che la nostra stella si trovi oggi in una fase assai diversa del suo ciclo di attività undecennale. Siamo infatti pressoché in corrispondenza del minimo (atteso nel volgere di pochi mesi), mentre Voyager 1 attraversò il Rubicone solare durante la fase finale di aumento dell’attività della nostra stella.
In conclusione Voyager 2, lungi dal riservarci uno sterile evento catalogabile con more of the same, promette di fornire preziosi dati scientifici per la conoscenza dell’eliosfera, della sua differente composizione e distribuzione lungo diverse direzioni dell’eclittica, e in differenti periodi del ciclo di attività solare.
Fonte https://www.nasa.gov/feature/jpl/nasa-voyager-2-could-be-nearing-interstellar-space
Finalmente anche la piccola sta per compiere il grande balzo. Sarà interessante questo passaggio nello spazio interstellare di Voyager 2 dato che essa a differenza di Voyager 1 ha il PLS attivo.
Peccato se ne parli poco perché i tempi delle missioni sono così lunghi che la stampa è l’opinione pubblica tende a dimenticarsene . Però queste sonde sono i manufatti dell’uomo più lontani da casa. E soprattutto ogni passo che fanno e una scoperta.
E’ dannatamente incredibile come a 40 anni dal lancio di queste 2 sonde, continuino a fare scienza utile. Come dicevo, l’attraversamento di Voyager 2 sarà molto interessante rispetto anche a Voyager 1, proprio perchè il PLS funziona e saremo in grado di ottenere molti più dati sullo spazio che sta attraversando la Voyager. Once again pushing the limits. Che missione. Avere 2 oggetti funzionanti nello spazio interstellare. Roba mica da poco. Tra l’altro Voyager 2 si prepara tra 6 mesi a “sorpassare” il Piooner 10 , come secondo oggetto più distante dalla Terra.
Quindi abbiamo molto probabilmente anche degli oggetti “non funzionanti” nello spazio interstellare’ tipo Pioneer10, giusto? Stiamo iniziando ad inquinare anche lì
PS: rapida ricerca, e ho scoperto che proprio quest’anno Pioneer10 e Pioneer11 passeranno nello spazio interstellare. Così avremo ben 4 sonde, di cui certo solo due attive, però comunque un primato
In teoria nello spazio interstellare Piooner 10 ci è già o è vicinissima, in quanto è più lontana di Voyager 2. Piooner 11 invece è il 4° oggetto più lontano. Parlando di inquinamento in una traiettoria di fuga solare e quindi oggetti immessi in un orbita galattica ci sono anche 3 stadi solidi Star 37 (di P.10, V1 e V2) e lo Star 48 di New Horizons e ovviamente New Horizons stessa.
spazio certamente non ne manca…
Per quanto riguarda l’RTG di New Horizons, stanno tranquilli fino al 2026. Putroppo New Horizon sarà morta da un pezzo quando raggiungerà lo spazio interstellare.
A proposito di New Horizons, non ho ben capito se essa trasporta un messaggio per eventuali extraterrestri come le altre 4 sonde in fuga dal Sistema Solare oppure no. Nè mi è mai capitato di leggere, per ora, notizie su quali stelle ci sono lungo la sua traiettoria. Se magari ci sono in questo forum chiedo scusa; ci sono appena entrato e non lo conosco ancora.
Ho scelto di commentare il post sui Voyager per primo perchè io ho seguito questa missione fin da ragazzino; avevo 11 anni quando lessi un articolo su questa missione, nel 1978. Pochi mesi dopo assistetti all’incontro del Voyager 1 con Giove, nel Marzo 1979. Me lo ricordo vagamente; ma dopo ho seguito sulle pagine della mitica rivista “l’Astronomia”, quella diretta da Margherita Hack e Corrado Lamberti, tutti i fliby successivi. Si, i Voyager hanno scandito la vita.
Sulla New Horizons viaggia anche il mio nome! Che é stato impresso su un chip di memoria scollegato dal sistema, e che molto probabilmente sarà già stato resettato da un protone ad alta energia. Sic
Devo dire però che la tecnologia degli anni Settanta batte
quella del 2000 se è vero che i Voyager hanno raggiunto lo spazio interstellare e la New Horizon invece non ci arriverà.
La New Horizon come detto è il primo oggetto che allo spegnimento dei motori era già su una “rotta interstellare” a differenza di Voyager e Piooner. New Horizons però non supererà mai Voyager 1/2 in quanto ha usufruito del gravity assist solo di Giove. Le voyager sono passate da giove e saturno e oltre avendo quindi boost superiori in velocità.