Il lanciatore era dotato di un solo booster, seriale B1051 al volo n. 14. È ritornato in servizio 55 giorni dopo la missione Starlink 21 e successivamente volerà per la missione Starlink Group 4-4. Il tentativo di recupero su chiatta oceanica “Just Read the Instructions” è RIUSCITO.
(Traduzione automatica) Un lotto di 60 satelliti per la mega-costellazione Starlink, il progetto di SpaceX per il sistema di comunicazione Internet basato sullo spazio.
Sappiamo che oramai ogni giorno è buono per lanciare Starlink, per cui… Il lancio 27 partirà prima del 26 in quanto ha a bordo alcuni satelliti Cappella, che volano a quote più alte e sono più grandi dei cubesats, per cui il numero di satelliti non sarà verosimilmente di 60.
Uscite le hazardous area, che indicano un downrange di 631 km per il booster e di 682 per i fairing. Profilo a doppia accensione e rientro a sud dell’Australia.
Se qualcuno si dovesse chiedere perché si passa da Starlink 25 a Starlink 27 è perché Starlink 26 sarà un volo rideshare con alcuni satelliti SAR Capella che probabilmente hanno richiesto un po’ di tempo in più.
Tory Bruno sara’ felice per Spacex, visto che diceva che per essere economicamente conveniente, il riutilizzo dovrebbe avvenire per almeno 10 lanci!
Chissa’, forse anche loro accellereranno lo studio di sistemi per riutilizzare i loro lanciatori.
SpaceX merita senza ombra di dubbio un grande plauso per il traguardo tecnico raggiunto. Sullo stato d’animo di Tory Bruno è difficile commentare, perché le sue considerazioni si basano su cifre e dati che conosce solo SpaceX, e che lui (che non è certo uno sprovveduto) ha stimato spannometricamente, ma sapendo di che parla.
Come abbiamo scritto in varie discussioni, per quanto ci piaccia SpaceX e quello che fanno (e a me piacciono un sacco), i conti non li fanno vedere a nessuno. Nessuno tranne Elon e i dirigenti SpaceX sa quando sono o saranno effettivamente in pari.