[2024-10-07] Falcon 9 Block 5 | Hera

Informazioni principali

Il lancio è avvenuto il 2024-10-07T14:52:11 ed è stato un SUCCESSO.

Tipo missione e orbita

Esplorazione robotica - Asteroide (Asteroid)

Rampa di lancio

Space Launch Complex 40 Map, Cape Canaveral SFS, FL, USA Wiki (USA)

Lanciatore

Falcon 9 Block 5 Wiki Info

Dettagli
Costruttore SpaceX Wiki Info
Fornitore servizi di lancio SpaceX Wiki Info
Primo volo 2018-05-11
Numero stadi 2
Altezza 70,00 m
Diametro 3,65 m
Peso al lancio 549 t
Spinta al decollo 7.607 kN
Capacità di carico LEO: 22.800 kg
GTO: 8.300 kg
Successi/Lanci totali 322/323 (25 consecutivi)

Booster

Il lanciatore era dotato di un solo booster, seriale B1061 al volo n. 23. È ritornato in servizio 56 giorni dopo la missione Arctic Satellite Broadband Mission (ASBM). Il recupero non è stato tentato.

Video

Altre informazioni

Variazioni data di lancio

Vedi il dettaglio
Data Δ
NET December 31, 2024 12:00:00 AM originale
NET October 31, 2024 12:00:00 AM 61 giorni
NET October 8, 2024 12:00:00 AM 23 giorni

Ultimo aggiornamento: 2024-10-08T03:40:40 con AstronautiBOT 15.1 - Fonte: LaunchLibrary2 API

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Messaggio riservato alla descrizione della missione.

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Lancio anticipato di 61 giorni, a NET October 31, 2024 12:00:00 AM

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Telecamera pronta:

A memoria dovrebbe essere la prima missione in visita a un asteroide già visitato in precedenza.

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Lancio anticipato di 23 giorni, a NET October 8, 2024 12:00:00 AM

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Sonda pronta a partire:

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Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Hanno montato i pannelli fotovoltaici:

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Tra l’altro, a bordo di questa missione ci sarà anche il Cubesat Milani, di cui vi aveva parlato @Giuiba in questo articolo del 2020

Esa ha aperto una campagna ogni per permettervi di offrire un contributo artistico allo stemma della missione.

installato l’ultimo strumento ottico (IPU - Internal Processing Unit) che permetterà alla sonda di effettuare autonomamente l’avvicinamento all’ asteroide Didymos.

con questa operazione si è conclusa la preparazione dei carichi utili a bordo di Hera e si procederà alla chiusura della sonda in vista del lancio.

https://twitter.com/deepbluedot/status/1750041335694852274?t=iKhreo0XCWVWF6u_pGYwgQ&s=19

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Un servizio del TG3 Piemonte su Milani, il Cubesat a bordo di Hera, (minuto 7 circa).

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Ultimo test per Hera, 3 settimane sottovuoto:

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Intanto Milani sta per partire a unirsi al resto di Hera:

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Sorpresa!
Prima di arrivare su Dimorphos si farà una capatina su Deimos.

Questo profilo di missione completamente differente da quello di DART mette in evidenza quanto sia più difficile una missione di rendez-vous rispetto a un flyby. DART ha fatto semplicemente un flyby (o flycrash più precisamente per questo caso specifico) ed è stato a qualche decina di milioni di km dalla Terra, sempre.
Hera, invece, deve entrare in orbita attorno all’asteroide, quindi non solo devono coincidere le tre coordinate della posizione a un tempo specifico, ma anche le tre della velocità. Dal video pubblicato nell’articolo si vede la strada lunga che deve percorrere era per arrivare nello stesso stato, posizione e velocità, dell’asteroide target.

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Nuovo articolo di Dario Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Guardavo il video di ESA che spiega la traiettoria di Hera con in mezzo il swingby di Marte.

Non mi è chiaro questo concetto: si dice che la gravità di Marte aiuta la sonda ad accelerare e raggiungere il sistema Didymos-Dimorphos con un paio di mesi di anticipo. Però dal video vedo che Didymos è dietro a Marte, e Hera lo raggiunge in realtà aspettandolo.
In che modo c’entra l’aumento di velocità guadagnato con il swingby?

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Quando non hai un sistema di riferimento naturale e quando ti muovi in più di una dimensione è impossibile dire se una velocità è maggiore di un’altra. Qui si verificano entrambi i casi.
La velocità non è una grandezza assoluta. La differenza di velocità, sì. Come per la tensione elettrica, si misura sempre la differenza di potenziale. Quello che Marte fa in questo caso, è imprimere una variazione di velocità al moto della sonda. Se accelera o rallenta dipende solo dall’osservatore. Provo a fare uno schemino.


Siamo un osservatore su Marte. Hera arriva da sinistra, con velocità indicata dalla freccia rossa a sinistra, fa un inchino alla Schettino, ed esce con velocità indicata dalla freccia rossa a destra. Il delta V è indicato in verde. Ha accelerato? Ha rallentato? Se non sai rispondere a questa domanda allora hai capito il concetto! Il modulo della velocità, visto nel sistema di riferimento di Marte, è rimasto lo stesso prima dell’incontro e dopo l’incontro (durante l’incontro in realtà è aumentato un pochino, ma è un altro discorso).

Il delta V non dipende dal sistema di riferimento. Quindi se cambiamo riferimento e ne prendiamo uno dove direzione e verso della velocità di Hera sono esattamente uguali a quello del delta V (per i matematici, questo sistema di riferimento esiste ma non è unico), allora la sonda ha accelerato. Casualmente, il sistema di riferimento eliocentrico è molto vicino al verificare questa condizione. Non è proprio così, ma con la definizione del video ci siamo proprio quasi. Non è sempre questo il caso, ci sono altri flyby che visti dal Sole direzione di moto e delta V non coincidono (Project Lyra è un caso esemplare).

Ora, perché si verifica quello che hai detto tu? Perché se va più veloce in realtà lo aspetta? Anche qui, la domanda non è formalizzata bene. Quello che accade è che Hera si piazza in un orbita con asse maggiore più grande di quello di Didymos. In parole povere, in un orbita più allungata e più grande. Quindi, come per tutte le orbite kepleriane, nei punti più vicini al Sole (e visto dal Sole) Hera avrà un modulo della velocità maggiore di quello di Didymos a parità di distanza, nei punti lontani dal Sole Hera avrà un modulo della velocità minore.

Hera non aspetta e basta Didymos. Corregge la sua orbita in modo da aspettare un momento propizio in cui accendere i motori e inserirsi nella stessa orbita di Didymos. Più avanti nel video accenna a questo fatto.

Morale: è importante ricordare che la velocità è un vettore tridimensionale e in uno spazio vettoriale a dimensione maggiore di uno non esiste una relazione d’ordine naturale (non si può dire se un vettore è maggiore di un altro).

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Grazie!!
Mi è molto chiaro ora il disegnino e il primo paragrafo dell’inchino alla Schettino. Le altre parti sono più complicate, ma in sostanza mi sembra di aver capito che grazie allo swingby allarga la sua orbita in modo da incontrarlo.
Per capire la questione dell’accelerazione mi mancano basi e capacità di focalizzare al momento :smiley: ma mi è più chiaro il discorso.

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Lancio anticipato di 1 giorno, a NET October 7, 2024 12:00:00 AM

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