Militarmente ha la stessa valenza del glorioso R-7. Un bel giocattolo, che in una guerra vera verrebbe fatto fuori in rampa se non peggio. Il mondo militare è dominato dal versatile e dal combustibile solido. E rimarrà cosi.
Ecco, questo era il mio punto, quelle mete diventano interessanti, se c’è uno spazioporto (o “razzoporto”?)
Prendiamo una persona che da Parigi vuole andare a Sydney, prenderà un volo per lo spazioporto spagnolo (due ore scarse), farà un balzo fino al deserto australiano (un’ora?) e poi un ulteriore volo (mettiamo altre due ore) fino a Sydney, totale 5 ore, aggiungiamone un paio di attesa e diventano 7 tutto incluso.
Rispetto alle 22 che si impiegano oggi con l’offerta più rapida che mi ha trovato Google ne risparmia ben 15
Non sono le due tre ore in meno del Concorde (che comunque sono bastate a garantire una clientela per anni, nonostante tutti i problemi e la scomodità interna) il tempo risparmiato è enorme per le tratte più lunghe: la posta è più alta, 15 ore in meno cambiano davvero tutto
E due spazioporti, uno in Spagna e uno in Ucraina sono tutto il necessario a servire tutta Europa in questi termini (magari ne servirebbe un terzo più a nord, se vogliamo che ogni aeroporto sia entro le due ore da uno spazioporto per restare fedeli all’esempio); una dozzina o poco più in tutto il mondo.
Poi per me restano i problemi già affrontati: costi, mercato, energia, affidabilità
Quindi anche per me il bilancio è negativo e non si può fare, però la distanza dalla soglia di realizzabilità mi pare minore di quello che sembra (diciamo un 80% di quello che sembra)
Certo. Tutto giusto ma i margini di guadagno diminuiscono se devi anche crearti una struttura di trasporto che affianchi iI BFR. Devi avere anche una buona frequenza dei voli altrimenti non guadagni. Varie complicazioni insomma. Volendo sicuramente superabili ma non certo gratis o a buon mercato.
Sono 17k km, mi pareva di aver letto che la distanza massima fosse 10k km…diciamo che Australia / Nuova Zelanda è un po fuori portata anche dalla California
Sarà sicuramente minore in atterraggio, ma poi come pensavi di riportarlo a casa il BFR?
Notizia di un TG regionale della settimana scorsa. Gli accordi procedono
Hai qualche dettaglio in più?
@Wilson io non contesto il discorso che non si possa fare per questioni tecniche ma per tutto il resto gia detto nella discussione.
Che poi non mi dispiacerebbe vedere un aereo supersonico(piccola parentesi) erede del Concorde.
Per quel che capisco io il problema del volo supersonico sono i consumi folli (e temo sia la stessa cosa che fermerà i razzi per destinazioni terrestri)
Si, queste erano le notizie di un anno fa,
io volevo sapere se si è andati avanti con questo progetto oppure no con riferimento al tg regionale di @poweruser
Consumi folli, manutenzione superiore a un aereomobile subsonico, capienza passeggeri inferiore. Il che spinge i biglietti a prezzi ancora più fuori portata dalle masse.
Inoltre il mercato ha spesso dimostrato che una velocità competitiva assieme a una grande dose di confort vincono sulla velocità estrema sia lato economico che lato gradimento passeggeri (una lezione che nasce dall era del transatlantico…).
Tutte queste variabili hanno ucciso il Concorde, e adesso stanno anche uccidendo i jet quadrimotore. Il 777 ha iniziato l’era del dominio del aereo bimotore. Un era che è destinata a perdurare. Basta guardarsi intorno.
Per chi comunque vuole fare un Londra Sydney diretto, Qantas ci sta lavorando. Vi consiglio di dare un occhiata al progetto Sunrise.
Un altro problemino del Concorde era che non gli permettevano di volare su gran parte delle aree popolate. Piuttosto penalizzante.
Infatti io riproporrei i dirigibili… ahhhhh quelli sì che erano bei tempi! Ci mettevi qualche ora in più ma c’erano davvero tutti i comfort!
Il “fallimento” dell’A380 parla di una storia andata molto diversamente da quello che “andava di moda prevedere” nei primi anni 2000.
Nel frattempo, nonostante la crisi, il mercato dei BusinessJet è cresciuto in maniera costante. E in media sono molto più spartani di una First Class Emirates su 380.
Le compagnie low cost operano su aree continentali. E utilizzano veivoli piccoli come l’A320 o 737. I tempi di volo sono contenuti a poche ore. L’A380 copre un altro mercato. Quello intercontinentale a lunga distanza. L’ A380 nasce anche lui secondo previsioni Airbus molto rosee. Ma di parecchio. Quando l’A380 fu concepito, l’era del bimotore era già partita. Gli ordini per il 747 stavano rallentando di parecchio, il 777 stava dominando e stava già eclissando un altro bimotore Airbus. L’A340. La decisione di costruire l’A380 è stata spinta in buona parte anche per questioni di prestigio, per costruire qualcosa di più grande del 747 Boeing. Uno splendido esercizio ingegneristico, ma se non fosse per la Emirates, Airbus ci avrebbe perso una marea di soldi con il programma A380. E anche cosi il programma A380 difficilmente sarà mai un programma in attivo.
Un sistema diventa piu conveniente quando è mostruosamente più veloce rispetto al suo predecessore. Un Dirigibile non rappresentava una grande rivoluzione. Il tempo di viaggio si misurava comunque in giorni. E il confort di un dirigibile non era neanche lontanamente paragonabile a quello di un transatlantico. A quel punto prendi l’ultra lussuoso Normandie o la Queen Mary. Impieghi più tempo, ma sei su una città gallegiante. Il disastro dell Hindenburg sigillò la morte di questo sistema. La vera rivoluzione arrivò con l’aereo. Si passò da giorni a ore. Una riduzione significativa che difatto pose fine al transatlantico. Negli anni 60 l’arrivo dei wide body come il 747 rese ultraconfortevole il volo oltre oceano. E qui ancora una volta ci fu la guerra velocità estrema contro velocità decente e confort. Il 747 ha totalmente eclissato il Concorde per ordini e popolarità. Molti negli anni 60 credevano che il futuro sarebbe stato supersonico. Tuttavia non è stato cosi.
Scusa il ritardo. Purtroppo non ricordo il giorno esatto in cui hanno trasmesso il servizio del TGR Puglia per poterlo recuperare. Non mi pare avessero detto nulla di veramente concreto comunque.
Non so bene se questo argomento sia il più appropriato, ma sembra essere quello che più si avvicina ad una discussione generale su Starship e Super Heavy.
Everyday Astronaut ha pubblicato questo video in cui discute l’utilità, la necessità e le alternative di un sistema di abbandono del lancio di Starship. È lungo e, a mio parere, molto dettagliato e ben fatto
L’utilizzo migliore di starship per i militari potrebbe essere per il trasporto Point to Point sulla terra in quanto permetterebbe il dislocamento di personale e armamenti in poche ore in ogni punto della terra abbastanza piatto per atterrare (se potrà farlo su Marte o sulla Luna non vedo perché non sulla Terra)
Il problema principale sarebbe che poi la Starship resterebbe bloccata in un posto dove non potrebbe essere fatta ripartire a meno che non venga fatta atterrare in base predisposta. In ogni caso ad utilizzarla non sarebbe la Space Force, che da quanto ne sappiamo non verrebbe dispiegata sul campo.
Ne parlavamo già in un altro thread di questa cosa; non so un tubo di strategia bellica, ma mi trovo abbastanza d’accordo con @SaturnPower quando scriveva:
Insomma non vedo l’utilizzo di Starship in campo militare molto pratico.
Esattamente, era un argomento che era già stato discusso. Il punto è che con l’aumento delle capacità ASAT e antimissile dei principali avversari degli USA (cioè principalmente Cina e Russia) Starship non sarebbe assolutamente in grado di operare in uno spazio aereo conteso. Visto il suo profilo di volo nella fase terminale pure un SA-2 di 60 anni fa sarebbe un grado di impallinarla (quello che ha buttato giù l’U-2 di Gary Powers, per intenderci). L’unico uso sensato sarebbe il trasporto ultra rapido dagli USA continentali ad un’eventuale base avanzata già sotto al controllo statunitense (es: Okinawa o Guam). Ma il punto è che non c’è un reale bisogno per un sistema del genere. Gli USA hanno basi in tutto il globo, una forza di risposta rapida potrebbe essere assemblata in un loro avamposto della regione e inviata nel giro di poco tempo con mezzi convenzionali.
TL;DR: per essere possibile è possibile, ma manca una reale necessità.