Expedition 67 Mission Log

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Il comandante Oleg Artem’ev “ospite” di Samantha Cristoforetti nel modulo Harmony. A due settimane dall’uscita russo-europea VKD-54 a servizio di Nauka e di ERA, la coppia prende visione del programma dettagliato dell’attività extraveicolare che avrà luogo il 21 luglio dal modulo Poisk, oltre che delle procedure d’emergenza e della suddivisione dei compiti.

Intanto, nel segmento russo, da qualche giorno Oleg Artem’ev ha provveduto ha ricaricare le batterie delle tute Orlan che te controllerà a breve il loro corretto funzionamento. Presto lo stesso iter verrà applicato anche ai 10 CubeSat che saranno “lanciati” nello spazio durante l’attività extraveicolare. Ricordo che il segmento russo non dispone delle tecnologie per immettere in orbita un CubeSat dalla Stazione come avviene dal modulo Kibo e da Bishop Airlock. L’unico modo per farlo è di persona, a mano, ma in futuro la musica potrebbe cambiare quando ERA sarà operativo.

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Tre, due uno… via! Nanoracks ha divulgato i video del “lancio” del satellite artificiale composto da rifiuti. Trattandosi del primissimo utilizzo dell’innovativo sistema di smaltimento, il contenitore è stato riempito parzialmente con 78 kg di materiali non più necessari, ma in futuro potrà espellere fino ad massimo di 272 kg alla volta. Nanoracks fa sapere che quattro astronauti, in pratica l’equipaggio medio del segmento statunitense, può produrre all’incirca 2.500 chilogrammi di rifiuti all’anno. Facendo quattro conti, la capacità di Bishop è più che sufficiente per liberarsi del materiale accumulato in un mese.

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  • What do you hear?
  • Nothing but the rain…
  • Grab your gun and bring in the cat!

Riferimento per i non appassionati di fantascienza

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So say we all!

Simpatica fotografia degli astronauti nella zona notte e multiuso del segmento statunitense. Vediamo ci capirci qualcosa sugli alloggi:

  • Samantha Cristoforetti dorme “all’impiedi” nella parete lato modulo Kibo o Tranquility
  • Di fronte a lei ha la cabina Kjell Lindgren nel muro al quale è connetto il laboratorio europeo Columbus
  • Jessica Watkins è la più “terrestre” e tradizionalista dei quattro, sdraiata sul pavimento con la Terra sotto di lei
  • Robert Hines sorveglia tutti dall’alto, a lui lo spazio privato sul soffitto così da stare più vicino alla Crew Dragon Freedom.

Imgur

Ecco la camera di equilibrio Bishop di Nanoracks nella presa del Canadarm2
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Il contenitore per lo smaltimento di rifiuti lanciato con successo dalla Stazione. Che bel cubotto che è!
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Ok amici: VDK (RS EVA) n° 54 pronta per voi!

Samantha (EV2) uscirà per prima dall’airlock POISK!

Oleg prima di procedere alla sua uscita dalla stazione, le passerà una “cartucciera” di CUBESATs. da rilasciare in seguito

Prima però, Samantha installerà una piccola telecamera su un handrail di Zvezda (probabilmente per riprendere il rilascio dei satelliti)

Vai di jettison! Oleg rilascia i satelliti (@LuckyFive dalla regia mi dice 10 :blush::pray:t3:) in direzione di coda della stazione

Samantha rimuove la telecamerina precedentemente installata

Si estrae da POISK l’adattatore per il braccio ERA. Servirà poi a muovere l’airlock di Nauka, prendendolo dalla sua posizione attuale su Rassvet (il trasferimento dell’A/L non avverrà durante questa EVA).

Dovrà essere infatti parcheggiato all’esterno di POISK, dove attualmente si trova una base passiva per payload esterni. Si rimuove la base dalla sua posizione e si installa li l’adattatore per il manipolatore di ERA

La base passiva per payload appena rimossa, verrà strasferita su Nauka. Oleg e Samantha si “caleranno” in posizione passando sullo STRELA 1 (un ponte ormai consolidato per muoversi verso il nuovo modulo Russo)

Rimozione di una copertura sulla telecamera presente sull’ End Effector 2 di ERA (faranno qualche prova di acquisizione immagini da terra immagino. La copertura verrà riposizionata più tardi)

Qualche lavoretto sul pannello di controllo esterno di ERA. Verrà settato in “stowage mode”

Mentre Oleg magheggia con il pannello di ERA, Samantha dispiega e fissa due lembi di MLI nei paraggi

Riposizionamento della copertura telecamera sull’ End Effector di ERA 2

Mentre risalgono allo zenit della stazione, Oleg e Samantha installano un fermo alla estremità dello STRELA 1 (serve a tenere meglio in posizione il braccio, per le furure EVA)

Trasferimento fino ai pressi del PMA-1 e inizio operazioni con lo STRELA-2 (posizionato lato starboard)

Samantha si fa un bel giro sullo STRELA! Le immagini statiche non rendono, ma la sequenza di movimento che verrà effettuara, sarà davvero spettacolare.

Oleg la raggiunge e si fissa l’estremità dello STRELA-1 ad un handrail. Presumo che questo sarà il percorso da utilizzare in futuro, per l’installazione dell’adattatore di ERA sull’airlock di NAUKA e per la preparazione alla movimentazione del radiatore.

Rientro alla stazione e festa finita.

Task list e breve Get Ahead task (che non ho ancora visionato ma sembra essere l’installazione di una seconda base per payload si Nauka)


GetAhead

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Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Lo scorso 12 luglio c’è stata una ricorrenza importante di quella che stava prendendo le forme della Stazione Spaziale Internazionale che conosciamo oggi. Il modulo Zvezda ha compiuto 22 anni dalla sua messa in orbita dal Cosmodromo di Bajkonur, che 14 giorni dopo attraccò ai moduli Zarja e Unity lanciati 20 mesi prima. Con Zvezda la nascente Stazione si poteva definire una casa nello spazio, in quanto fornì una cucina, un bagno, due camere da letto, zone di lavoro e di controllo e finestre per l’osservazione terrestre per gli equipaggi che da lì a poco l’avrebbero abitata in modo permanente.

Talvolta non si ci pensa che l’avamposto è “sopra” le nostre teste da quasi 24 anni (facciamo un quarto di secolo, va!) e che nonostante tutto e lì al suo posto. Una grandissima fonte di sapere e d’ispirazione per l’umanità…


Zvezda visto dalla finestra di Poisk

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