La Sword Project aveva in produzione anche una linea “lunare” ispirata ai futuri (per l’epoca) programmi, in particolare vi segnalo lo “Ant” chiaramente ispirato al MOLAB proposto dalla Grumman:
Ispirato ad un famoso dipinto del grande Ed Valigurski dedicato al programma LESA (Lunar Exploration System for Apollo) sviluppato nell’ambito del programma AAP (Apollo Application Program):
La cosa davvero sorprendente è che molti (non tutti) di questi giocattoli avevano una solida base nella realtà spaziale dell’epoca o comunque erano derivate da illustrazioni (prese quasi sempre da libri e pubblicazioni) che avevano un valore tecnico.
Citazione [archipeppe] Il mio preferito era lo Space Cruiser, faceva bella mostra di se nella merceria sotto casa. Nonostante le mie insistenti richieste mia madre non volle saperne di prendermelo…
I traumi dell’infanzia che ci portiamo dietro a vita!
A me capitò per questa, ben fuori dalla nostra portata. Non che adesso sia granché diverso, visto quanto è difficile trovarne una in buone condizioni che non costi un patrimonio…
Tieni presente che lo scopo di questo thread è quello di illustrare solo i giochi e giocattoli che hanno una diretta connessione con il programma spaziale.
Per mia scelta ho deciso di tagliare fuori tutto il merchandising legato alle varie serie SF (UFO, Spazio 1999, Lost in Space, Star Trek, Star Wars, Battlestar Galactica, Buck Rogers, V-Visitors e compagnia bella) perché esulano dal contesto spaziale “reale” e richiederebbero dei thread appositi (visto anche la ricchezza di soggetti).
Immagino tu abbia visto i GIOIELLI che hanno prodotto negli ultimi hanno a livello di repro dei vari veicoli delle produzioni Anderson… e la chiudo qui!
Domanda: se non esiste già, posso creare un nuovo thread nella Sezione “Bar Spazio” titolato “What If…” e dedicato a film, serie TV e romanzi ambientati in “mondi paralleli” in cui l’esplorazione spaziale ha avuto uno sviluppo storicamente diverso rispetto al nostro mondo? Ovviamente solo produzioni “tecnologicamente ortodosse” (ho in mente un paio di titoli)…
Ciao! Aprire un thread è assolutamente possibile, e Bar Spazio va benissimo per quello che menzioni.
Una sola parola di avviso è di ricordarsi che eventuali immagini e video allegati devono rispettare il nostro codice di autoregolamentazione per la pubblicazione delle immagini.
TLDR → pubblicate solo con fonti e dopo verifica della licenza originale.
Altro giro altro gioco, si tratta di un “Explorer to Harley Comet” (evidentemente un refuso di Halley Comet) prodotto dalla americana Ways a metà degli anni 60 del secolo scorso.
Si tratta di un giocattolo giroscopico il cui aspetto sembra ispirarsi non tanto alla serie di satelliti Explorer quanto a quella dei satelliti di navigazione Transit, in particolare al Transit IVA ed al suo subsatellite Injun-1 (però manca il secondo subsatellite ovvero il sistema ELINT Greb III… mistero).
La Mattel (Matchbox, serie Sky Busters) ha introdotto Starship nella sua linea di giocattoli.
The reusable spacecraft, which flew a mostly-successful second test flight on Saturday (Nov. 18), is among the latest additions to the classic toy brand’s line of die-cast aircraft (and spacecraft). … The Matchbox Sky Busters SpaceX Starship, which recently became available at select U.S. toy and hobby stores, replicates the stainless steel, 165-foot-tall (65-meter) spacecraft as a metal and plastic 4.5-inch (11.4-centimeter) scale model. The toy version includes details found on the real ship, including its fins, thermal tiles and six Raptor engines.
Nella stessa collezione è presente anche la capsula Dragon e, secondo l’articolo, l’anno prossimo dovrebbe arrivare il Falcon Heavy.
Questi giocattoli/modellini si insinuano proprio nel solco degli storici giocattoli spaziali degli anni 60 ed hanno, in fondo, lo stesso scopo (oltre a quello esplicito di vendere) stimolare il “sense of wonder” nei più giovani attraverso il gioco.
Il gioco è sano quando è mimesi della realtà, mimesi non mera simulazione, quando chi gioca può re-interpretare la realtà a suo uso e consumo e non divenire un “consumatore” passivo.
E’ la differenza che passa tra il mattoncino LEGO degli anni 70 con cui potevi fare tutto (dalla casa all’astronave) ai kit supertecnici o superdettagliati (tipo quelli di Star Wars) odierni, con cui poi fare solo quello.
Infatti Lego non mi affascina più. Vedo solo scatole tecniche specifiche.
Una bella scatola di Lego misti per fare di tutto non ne trovo più. Io non ci faccio nulla, ma da regalare ai nipotini… scelte aziendali. Evidentemente hanno successo, altrimenti non lo farebbero più.
Sempre in tema di giocattoli spaziali contemporanei vi segnalo la linea della Lehoo che produce una serie dedicata all’apollo (Saturn V, Astronauta con A7L, Apollo CSM e LM) con una resa più che dignitosa.
Facciamo un salto indietro, qui siamo in presenza di un giocattolo in latta e movimento con caricamento a molla prodotto dalla giapponese LineMAR nel 1958. In questo caso non siamo in presenza di un giocattolo ispirato da un vero veicolo spaziale (ok deroga) ma presenta comunque una caratteristica fondamentale: è a due stadi, cosa niente affatto scontata nel 1958.
Il mezzo si presenta con la sua postazione di lancio (che serve anche a caricarlo), si presenta come un HLHL TSTO (Horizontal Launch Horizontal Landing Two Stage To Orbit). Ora facciamo un piccolo esercizio di immaginazione: rimuovete l’impennaggio verticale e spostate in avanti i due canard, a cosa assomiglia?