I piani di Elon Musk per Starship e la colonizzazione di Marte

E’ stato pubblicato oggi un lungo articolo di Eric Berger (ars technica) successivo alla sua visita al sito di Boca Chica, dove ha anche “intervistato” Elon Musk.
Niente foto o video, comunque, in quanto gli e’ stato proibito.

Secondo me sono possibili vari paralleli e confronti con il Tour dello stabilimento ULA a Decatur (Ala) e con i recenti tweet e video nel topic Presentato New Glenn, il nuovo lanciatore di Blue Origin.

Per quanto mi riguarda ci voglio “dormire sopra” :slight_smile: prima di commentare.

Vi chiederei la massima civilta’ e costruttivita’ negli eventuali commenti qui.

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Eric Berger ha però potuto dare una descrizione aggiornata dall’esterno delle infrastrutture del sito:

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Interessante notare come ci sia molto più hardware all’ interno di quanto noi ne possiamo vedere all’ esterno!
Lasciando da parte la presunta velocità di produzione secondo Elon, il sito di Boca é cresciuto moltissimo rispetto ai tempi di Starhopper e ormai é diventato punto cruciale per la zona (viste le continue assunzioni di moltissimo nuovo personale e si allargherà ancora di più non appena si saranno spostati gli ultimi residenti del villaggio). Interessante anche la zona “propulsion” dove per ora non vi sono presenti Raptor, ma stanno lavorando su tutto il sistema di plumbing di Starship.
Starship Sn2 verrà inizialmente testata come bopper (solamente il serbatoio inferiore, dato che é stato quello a fallire) ed in caso riesca a passare i test, probabilmente verrà usata come per eseguire static Fire di 1/3 Raptor.

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Come ben sapete io sono, da sempre, un sostenitore di SpaceX ed un fan di Elon, del quale apprezzo la visionarietà, l’instancabile entusiasmo ma stavolta l’ha sparata grossa.
Un rateo di produzione del genere non è che sia impossibile ma è semplicemente inverosimile date le condizioni al contorno attuali.

Dicevo non che sia impossibile considerando che durante la Seconda Guerra mondiale si sono toccati picchi di produzione impressionanti, soprattutto in campo aeronautico e dei mezzi pesanti.
Ma si era appunto in guerra, una guerra totale e disperata e le capacità produttive erano quelle di intere nazioni e non di una singola azienda.
L’unico caso, documentato, che mi viene in mente è quello della produzione nel periodo 1943-44 delle portaerei di scorta (CVE) della classe Casablanca (156 m di lunghezza per 20 m di larghezza e 10.000 ton di stazza lorda) presso il cantiere “Columbia River” presso Vancouver nello Stato di Washington.
Questo cantiere navale apparteneva alla Kaiser Shipbuilding Company (la stessa che realizzava le famose “Liberty Ship” da carico).
Ebbene questo cantiere ha sfornato le 50 portaerei della classe Casablanca nel periodo record di 12 mesi, con uno strabiliante rateo di produzione di una portaerei e qualcosa alla settimana!
Già all’epoca le portaerei, persino quelle piccole e leggere come le Casablanca, erano oggetti tecnologicamente molto complessi (molto più di una “Liberty Ship”).

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Ho letto due volte il pezzo di Berger, e la seconda lettura avvenuta dopo una bella notte di sonno non ha cambiato molto le impressioni che ho ricavato dalla prima.

Prima di tutto, l’articolo non è il racconto di un giornalista che, magari con l’umanamente inevitabile bias personale, ci racconta e documenta per noi una realtà.
E’ piuttosto l’entusiasta resoconto di un fan che a bocca costantemente aperta viene portato a passeggio tra i tendoni prefabbricati di Boca Chica, e si stupisce di dettagli per i quali esaurisce presto il suo repertorio di aggettivi e superlativi.

L’articolo si apre con un episodio emblematico: Elon butta giù dal letto i suoi collaboratori all’1 del mattino per chiedere, piccato, perché non ci siano saldatori a lavorare a ciclo continuo alla creazione degli anelli delle Starship. Di fatto ordina che la forza lavoro sia aumentata da 250 a 500 operai nel giro di 12 ore. E che si trovi gente in gamba eh, non quello scansafatiche di vostro cognato che non sa tenersi un lavoro.
Wow. Qualcuno dirà “figata! che decisionista!”. Io ci vedo totale approssimazione.
Ma davvero decisioni di politica industriale prese nel giro di 12 ore, sono un sintomo di dinamismo?
Davvero raddoppiare la forza lavoro nel giro di un giorno è una cosa positiva, e non un segno che si seguono decisioni “istintive” e senza adeguata pianificazione?
Davvero nessuno nel programma Starship (che ricordo, secondo Musk assorbiva il meno del 5% delle risorse SpaceX) aveva mai pensato al rateo di produzione che voleva ottenere dallo stabilimento di Boca Chica prima di quella notte?
Ed è davvero “cutting edge” convocare riunioni all’una del mattino non già per qualche emergenza, ma per “normali” misure organizzative che poteva discutere alle 9 del mattino del giorno dopo?
Davvero un team spremuto in questo modo riesce a lavorare bene?

Che poi le cose che descrive siano veramente innovative, e giustifichino la sua ammirazione, è a mio parere molto discutibile (stupore per il numero di operai coinvolti - che a me dice solo di poca, pochissima automazione; quantità di metallo e anelli in fase di lavorazione - chissà che direbbe se visitasse l’acciaieria dove sono prodotte le bobine!).
Personalmente non trovo per nulla stupefacente che in due mesi siano state costruite varie tensostrutture (che sono cose progettate per venir su in fretta, come funghi), o che ci sia una macchina per saldature che, come descritta, sembra del tutto identica a quella che Tory Bruno ha mostrato nello stabilimento ULA (ma non lasciato riprendere, è pixelata) alla troupe di Smartereveryday nella loro visita a Decatur.

Allo stesso modo, non riesco ad allontanare il malizioso pensiero che il non aver autorizzato riprese può essere un modo non solo per non far vedere quello che c’è, ma anche quello che non c’è , o è in uno stadio prototipale in termine di macchine per automazione industriale.

Certo, uno si può circondare di giovanissimi ingegneri che si prendono pasticche di anfetamina per tre/quattro anni per star dietro alla personalità del capo (facendosi curriculum in SpaceX per poi probabilmente muovere ad altra carriera sperabilmente prima di un burn-out).
Ma se uno scenario così ansiogeno si potrebbe giustificare in tempo di guerra, o per l’arrivo di una meteorite gigante in rotta di collisione verso la Terra, a me in questo contesto risulta come il sintomo di una personalità in preda ad una vera e propria ossessione assolutamente avulsa dalla realtà.

Berger si dilunga poi nello spiegarci come Musk stia probabilmente capitalizzando la sua esperienza nel mettere in piedi la catena di produzione di automobili Tesla, per iniziare la produzione in serie di Spaceship.

SpaceX is designing its factory here to build a Starship every 72 hours.

In alcuni miei post in passato mi sono già chiesto perché mai SpaceX sembri inseguire la produzione di serie di veicolo riutilizzabili, in quanto quest’ultima caratteristica va a cozzare con le ottimizzazioni e l’ammortamento dei costi fissi ottenibili solo grazie alla serializzazione.

La sola riposta logica è he davvero Musk creda che serva produrre migliaia di Spaceship che possano volare più volte, perché certo, se l’obiettivo è colonizzare Marte, serve spostare decine di migliaia di persone. Ce lo conferma Berger nell’articolo (grassetti miei).

Why the hell does Elon Musk need to build so many Starships, anyway?

Because he’s actually serious about settling Mars. It’s not a joke. It’s not a con for more government money (although Musk won’t turn that down). No, Mars is the raison d’être for SpaceX.

La "ragione d'esistere" di SpaceX è la colonizzazione di Marte.

Quindi, per riassumere, secondo Berger Elon Musk sta, di fatto, mettendo in piedi una corsa disperata contro… il tempo (o come dice Berger, contro la sua aspettativa di vita e prima che finiscano i soldi - altra cosa che mi lascia basito) per mettere in piedi una catena di montaggio capace di sfornare una Starship riutilizzabile la settimana, come minimo, per iniziare, per poi scalare fino a una ogni tre giorni (cioe’ circa 2 a settimana). Il tutto per spostare decine di migliaia di persone e relativi equipaggiamenti su Marte, il prima possibile.

Really?

Insomma, non voglio fare la cassandra, e ribadisco che io tifo per SpaceX perché abbia successo, e anche per tutti gli altri attori, perché abbiamo bisogno di più spazio e di buttare giù i costi di accesso all’orbita di quegli ordini di grandezza che Elon promise ma che di fatto non sono mai arrivati (ordini di grandezza = :10, non :2, per quanto anche un dimezzamento dei costi sia fantastico).
Può essere che alla fine Musk/SpaceX ce la faccia a relizzare il suo sogno di bambino, e che questa mia critica si dimosterà una mentulata quando qualcuno dei miei figli/nipoti emigrerà su Marte a bordo di un mezzo di SpaceX, ma non posso fare nulla per vincere la mia nautra scettica, che mi dice che un’impresa del genere sia folle, che non abbia fondamento né giustificazione nella situazione attuale.
E questo senza neanche entrare nel merito del fatto che costruire centinaia, migliaia di razzi è inutile se nel contempo non si portano avanti imponenti preparativi per le infrastrutture che devono esistere su Marte, per consentire la sopravvivenza (ma sopravvivere non è esattamente colonizzare) di queste supposte decine di migliaia di persone sul pianeta rosso.

Per concludere questo romanzo, l’impressione che ho ricavato da questo articolo, e spero fortemente di sbagliarmi, è che se quanto riportato da Berger è davvero rappresentativo delle dichiarazioni di Musk, la sottile linea tra visionarietà e alienazione dalla realtà è probabilmente stata travalicata, e che per quanto Elon sia libero di spendere fino all’ultimo centesimo del suo patrimonio, e pure di immolare SpaceX sull’altare di questo “assalto a Marte”, tutto questo per me non ha alcun senso.

“That’s fucking insane,” I said.

“Yeah, it’s insane,” Musk replied.

“I mean, it really is.”

“Yeah, it’s nuts.”

Ipse dixit.
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Sono d’accordo con @marcozambi, personalmente mi riterrei soddisfatto già nel vedere volare una SS+SH in un certo periodo futuro (non con le schedule di Elon per intenderci), sarebbe già questo un atto rivoluzionario (nel senso più pieno del termine) che avrebbe conseguenze notevoli nel settore spaziale.

Ma torniamo all’argomento principale, stando a quanto dice Musk, lui pianifica di realizzare una intera flotta di Spaceship (ma anche di altrettanti Super Heavy? Non è dato sapere…) per poter trasferire, attrezzature, rifornimenti ed umani sulla superficie di Marte.
Ora, non è che non si possa fare però perché tutto l’affare sia redditizio, altrimenti addio SpaceX, questa flotta di navi spaziali (oramai le si può tranquillamente chiamare così) dovrebbe partire piena e tornare piena.
Ma piena di cosa? Apparentemente su Marte non c’è nulla che valga la pena di portare sulla Terra, neanche i campioni scientifici che con così tanti umani coinvolti sarebbero studiati quanto meno “in-situ”.

Altro discorso sarebbe, ad esempio, un ciclo di trasporto (così si chiama) tra la Terra e la Luna. All’andata, infrastrutture, rifornimenti e umani mentre al ritorno minerali, Elio 3 (se saremo capaci di estrarlo) ecc.
Allora qual’è il vero obiettivo di Musk?
Marte o la Luna?
Ovvero qual’è il “vero” obiettivo di Musk? Il quale non mi pare abbia mai perso di vista nella sua vita, il profitto.
Forse parla di Marte (perché da un punto di vista di comunicazione funziona meglio) avendo però in mente la Luna (molto ma molto più accessibile e redditizia)?
Ai posteri l’ardua sentenza…

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Anche secondo me Marte, almeno per il momento, è solo uno specchietto per le allodole … almeno inizialmente credo che voglia puntare alla Luna, anche per ovvi motivi logistici.

Altrimenti, se davvero punta a Marte e così presto, forse il buon Elon sa qualcosa che noi non sappiamo, tipo che fra 5 anni un asteroide colpirà la Terra :sweat_smile:

Entrando nella logica di cui sopra questo si giustifica con il fatto che SH sara’ davvero rapidamente riutilizzabile, mentre le SS avranno un tempo di turnaround abominevole se devono starsene in giro per anni per ogni viaggio.

Poi questo e’ uno dei miei principali elementi di perplessita’, che senso ha mandare un veicolo che ha tutte le caratteristiche necessarie per lancio e rientro in missione per anni dove queste caratteristiche non servono e costituiscono solo massa inutile, sperando che tutto funzioni al rientro.

Per il resto non voglio entrare nel merito, dico solo che e’ prematuro dare per scontato che EM stia seguendo le orme di Howard Hughes e Nikola Tesla, che dopo una certa eta’ sono usciti di calotta.

Magari ha una hidden agenda (non Marte ma altre applicazioni), magari e’ comunicazione. Forse gli conviene sollevare un po’ di fumo e depistare in modi che non conosciamo.

Starink e il dominio nelle future telecomunicazioni puo’ essere un motivo, e li si sta muovendo benissimo, come nell’automotive. Ma Starlink non giustifica quelle cadenze di produzione, se sono vere. Anche perche’ se il vero scopo e’ avere una SS per LEO riutilizzabile al 100% e Marte e’ un depistaggio, non ne servono cosi’ tante, basta far fare molti cicli macchina a meno veicoli.

Magari le altre iniziative sono il suo lavoro e SS e’ i suo giocattolo. Giocare e’ razionale, e sboronare durante il gioco e’ normale.

Quindi basta tirare a indovinare… procuriamo il popcorn e vediamo cosa succede.

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Io la domanda “Ma Musk colonizzerà marte?” la ho fatta a Roberto Ragazzoni, la sua risposta è stata ottima, purtroppo non vi posso dire nulla però, visto che è una cosa personale…

Se anche fosse per me e’ una tattica suicida, e senza giustificazione. A che serve?
Perche’ spararle grosse e fare la figura (dal mio punto di vista) del matto?
Non e’ che lo si debba giustificare per forza ricorrendo a voli pindarici. Musk e’ una persona adulta e ad un certo punto le sue affermazioni, reiterate, vanno anche prese per buone, per come le dice.

SpaceX ha accumulato un patrimonio di fiducia, rispetto e ammirazione enormi grazie agli innegabili enormi risultati delle tecnologie sviluppate da SpaceX attorno alla famiglia dei Falcon 9 e Heavy, soprattutto per il recupero degli stadi.
Musk gode anche, per ora, di un vero culto della personalita’ (guardate la sezione commenti dell’articolo e ve ne accorgerete), ma la realta’ dei fatti non cambia a seconda del numero di fan che accumula.

Ribadisco che per me e’ padronissimo di bruciare un fantastiliardo di dollari per il suo sogno marziano, ma questo articolo fa emergere i tratti di una figura quasi farsesca.

Speriamo che SpaceX e la sua eredita’ tecnologica siano in grado di sopravvivere a queste sparate, e soprattutto ai soldi buttati in un progetto che, ad andare di lusso, dovra’ crearsi da zero un nuovo mercato sostenibile.
Altrimenti quelle ditte aerospaziali che oggi stanno faticosamente rincorrendo un vettore eccezionale per affidabilita’ e innovazione come il Falcon 9, non dovranno far altro che restare alla finestra e, tra qualche anno, spartirsi i resti di questa fantastica azienda.

Legge della controversia, espressa magistralmente dallo scrittore di fantascienza Gregory Benford, nel romanzo “Timescape” (1980):

«Passion is inversely proportional to the amount of real information available.»

traducibile in:

«La passione (leggi accanimento nelle discussioni) è inversamente proporzionale alla quantità di informazioni disponibili»

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Secondo me stiamo sopravvalutando tutti le dimensioni di Boca Chica.

Qualcuno ne sopravvaluta i costi, che secondo me non saranno bassi come Musk ha detto tempo fa, ma neanche cosi’ alti da accoppare aziende valutate decine di miliardi (centinaia se ci mettiamo Tesla) che sono cifre enormi.

Qualcuno (Musk che lo dice e Berger che gli crede) ne sopravvaluta la capacita’ produttiva, i numeri che hanno sparato non si fanno in quelle strutture.

E di modi ragionevoli in cui l’industria spaziale puo’ aprere nuovi mercati sostanziosi potrebbero essercene.

Quello delle telecomunicazioni e’ gia’ emerso, e tutti continuano a pensare che SpaceX ha fatto solo il riutilizzo del booster, ma l’architettura Starlink, gia’ in gran parte provata, a me lascia a bocca aperta e non ha meno implicazioni.

Altri mercati potrebbero emergere, alcuni li immaginiamo e non li diciamo, altri non li immaginiamo neanche.

Se i costi non sono cosi’ alti, i volumi non saranno quelli iperbolici sparati in intervista, e le applicazioni, ragionevoli, ci saranno, costellazioni in primis ma molto altro, forse non sara’ la fine di SpaceX.

E comunque una cosa che ha tutte quelle competitive edge tecnologiche e leadership di mercato non fallisce, viene venduta da chi si e’ indebitato a chi sa come fare buon uso di quegli asset.

E comunque io accendo la TV e non vedo altro che spot di auto elettriche.

E comunque fare il matto e’ una tecnica di marketing e di promozione della valorizzazione di un’azienda che funziona, “Stay hungry. Stay foolish” lo aveva detto un altro mezzo matto che a me 'sta pure molto antipatico ma in borsa quota parecchio anche dopo morto.

Ripeto, noi stiamo sereni e procuriamo i popcorn, poi vediamo se funzionano e che ci vuol fare con queste SS…

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Certo, il punto è che (almeno personalmente) non è in dubbio il fatto che prima o poi SS+SH voleranno e funzioneranno.
E già questo evento scardinerà in maniera irreversibile l’attuale mercato mondiale dei lanciatori, nonché (ca va sans dir) quello legato al trasporto umano nello Spazio.

Quello che viene qui discusso è se le affermazioni di Musk siano solo il frutto di una sua fissazione infantile (perlomeno nelle modalità in cui le comunica) oppure fanno parte di un’accorta azione di maketing.

Onestamente non credo proprio che Musk sia “andato” nel senso in cui lo furono (o furono trattati da) Tesla e Hughes.
A mio avviso questa “strategia comunicativa” deve avere necessariamente un fine ultimo che, ad oggi, non è noto e nemmeno facilmente intuibile.
Tanto per dirne una Musk potrà pure fare il suo “show” ma la Shotwell mi risulta che sia una con i piedi (molto ma molto) per terra.

Dunque se non è davvero Marte, cos’è?
La Luna resta per me il candidato più probabile, ma potrebbe anche essere altro.

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Starlink ed Tesla…si sta muovendo bene?

Starlink fortuna sua non è quotata (ancora…) ma i numeri di Tesla sono sotto gli occhi di tutti

Frenata

Non sarebbe un male se mantenessimo la discussione sull’intervista di Berger, e non su altre imprese di Musk, che ne pensate?

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Sono d’accordissimo. Infatti SpaceX non puo’ essere un “one man show”. Ci sono un mucchio di bravi ingegneri a lavorarci, o non sarebbe arrivata dove e’ ora.

Sulla “strategia comunicativa” allargo le braccia e rimango perplesso :man_shrugging: per dire poco.

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Hai ragione e mi scuso
Ma il fine ultimo di queste interviste come dello show off di Boca Chica ha molto in comune con le altre imprese di Musk

Si tratta dell’IPO di SpX che in maniera organica (lanci tradizionali) non può più crescere semplicemente perché non ci sono satelliti da lanciare…

Ma alla fin della fiera,che cavolo ci va a fare Musk su Marte,perchè questa ossessione di colonizzarlo?
Capirei se l’obiettivo (davvero un grande obiettivo) fosse quello di costruire una flotta in grado di rendere di routine l’accesso all’orbita (la grande promessa mancata dello Shuttle),di assicurare un sistema di trasporto terra-luna capace di realizzare il sogno di basi lunari ed infrastrutture estrattive di minerali…ma colonizzare Marte!!
Mi pare una sogno infantile,scusate.

P.S.
Ma come è possibile raddoppiare gli “operai” al lavoro su Starship nel giro di un giorno?
Non si tratta di tecnici specializzati?

Specializzati, si ma nelle carpenterie metalliche…

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Io sono d’accordo. La Luna e’ importantissima, forse piu’ di Marte, anche in prospettiva futura a lungo termine.

Pero’ per argomentare bisognerebbe abbandonarsi a voli pindarici, quindi mi astengo.

Ricordo solo alcuni fatti ben noti, entrando nella logica dellle dichiarazioni oggetto del 3d:

La Luna e’ molto grossa. Non viene ricordato spesso ma e’ il satellite con la gravita’ piu’ elevata del sistema solare piu’ o meno a pari merito con Io. Prima ci sono solo due o tre pianeti forse utilizzabili… Una gravita’ decente permette di muoversi e operare decentemente e avere una superficie solida al contrario degli asterodi.

Contiene quantita’ immense di materiali e metalli relativamente facili da portare via, perche’ pur avendo una gravita’ decente e’ comunque un pozzo gravitazionale non troppo profondo. Per lo stesso motivo e’ meno oneroso farci atterrare umani e riportarli indietro. Chi atterra sulla Luna ha speranze di rivedere la Terra da vivo.

Ha notevoli quantita’ di energia solare facilmente utilizzabile al contrario di Marte, e questa non e’ una cosa cosi’ comune. E’ nello sweet spot alla giusta distanza dal Sole nella fascia abitabile come la Terra,.

Sono possibili comunicazioni in tempo reale con la Terra e questo e’ un asso di briscola.

Sono possibili tempi di transito decenti dalla Terra e ci si abbronza poco durante il viaggio, e questo e’ un altro asso.

C’e’ pure l’acqua, una percentuale utilizzabile dei materiali nel sottosuolo pare che siano acqua… per non parlare dei crateri polari. Che volete di piu’?

I voli pindarici, le megastrutture, l’importanza militare in prospettiva… li lasciamo perdere.

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