Mars 2020 Rover Perseverance - Mission Log

Imminente il volo numero 12 di Ingenuity.

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Come appare Deimos catturato dalla NavCam di Perseverance.

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Ingenuity ha effettuato con successo anche il dodicesimo volo.

Questa però è stata la missione più ambiziosa e rischiosa allo stesso tempo. Si è deciso di accettare i rischi di un tale volo, principalmente perché la corrispondente ricompensa pianificata era altrettanto elevata, con la possibilità di fornire riprese aeree ben mirate su obiettivi specifici, che potessero essere di effettivo aiuto per il team di Perseverance nella sua ricerca e pianificazione scientifica. ​

Le difficoltà che Ingenuity ha dovuto superare, consistevano nell’ attraversare aree tutt’altro che pianeggianti, per le quali sarebbe stato invece progettato. Il sistema di navigazione di Ingenuity, infatti, funziona partendo dal presupposto che stia volando su un terreno pianeggiante o quasi piatto. Ogni variazione da questo presupposto introduce errori, i quali possono essere sia momentanei (durante le manovre di rollio e beccheggio), sia cumulativi, con la conseguenza della possibile perdita di una precisa conoscenza della posizione dell’elicottero.

Probabilmente questo è uno dei motivi per cui Ingenuity è decollato e atterrato nello stesso punto, vicino a Perseverance, il quale, grazie alla nuova funzionalità AutoNav abilitata, nei giorni scorsi si è spostato rapidamente a nord-ovest attraverso la cresta meridionale di Séítah proprio per incontrare Ingenuity.

Parlando del volo vero e proprio, nella prima parte, Ingenuity ha percorso una distanza di 235 metri, dirigendosi verso un’area di interesse geologico, denominata “South Séítah”. Raggiunto questo sito, l’elicottero ha effettuato “un passaggio laterale” per 5 metri, in modo da poter ottenere immagini affiancate del terreno adatte a ricostruire da esse immagini 3D. Successivamente, mantenendo la telecamera puntata nella stessa direzione, Ingenuity è tornato indietro, nella stessa area da dove è decollato. L’altezza è stata quella “standard” di 10 metri. Il volo complessivo è stato di 450 metri in 169 secondi.

Vedremo nei giorni prossimi se le foto saranno all’altezza delle aspettative.

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Quasi 500 metri in meno di 3 minuti, con tanto di passaggio per fare “foto” è davvero veloce, anche se fossimo sulla Terra!
Il potenziale di questa tecnologia per il futuro è davvero immenso, se pensiamo alla velocità con cui si muovono i rover

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Sicuramente i droni potranno aiutare le future missioni abitate, con comandi in real time le possibilità sono enormi, ma purtroppo le misure dei droni sono scalabili solo fino ad un certo punto.

Con sistemi di lancio come SLS o Starship si possono iniziare a mandare sulla superficie dei rover più grandi che possono superare molto più velocemente gli ostacoli, senza doverli raggirare come sta facendo percy (che già non è piccolo!)

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sì e no nel senso che un oggetto volante non richiede di essere posato a terra a velocità nulla. Un eventuale elicottero, aereo o ibrido potrebbe richiedere molta meno massa e tecnologia perché una volta frenato da scudo e paracadute potrebbe non richiedere altro, provvedendo da solo a rimanere in quota anche per molte ore o giorni mappando una zona di atterraggio

Video relativo al volo numero 12 di Ingenuity.

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Stanno arrivando le prime foto scattate da Ingenuity durante il 12° volo.

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Individuate due zone bersaglio per le prossime attività di carotaggio di Perseverance.

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C’è soddisfazione per le 10 foto a colori scattate da Ingenuity sulla zona di interesse, durante il suo dodicesimo volo.

“Dal punto di vista scientifico, queste immagini di South Seítah sono le più preziose che Ingenuity abbia catturato fino ad oggi”, ha affermato Farley, aggiungendo che “c’è del lavoro da fare da parte dei nostri team per capire meglio come rispondere ai nuovi dati”.

Con queste informazioni si sta ora valutando se per le prossime pianificazioni possa essere preferibile proseguire il percorso di Perseverance verso “South Seítah”.

“E se la decisione dovesse essere di restare intorno ad “Artuby Ridge”, ovvero l’attuale posizione del rover, avremo risparmiato tempo prezioso. Sarà una vittoria in ogni caso”.

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Questa volta si procederà con più passaggi e verifiche, prima e durante il carotaggio, con alcune foto delle varie fasi. Inoltre la prima provetta “vuota” potrebbe essere usata per conservare un campione dell’atmosfera marziana, che comunque era nella checklist delle cose da fare.

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È stata fatta una prova su come si comporta la roccia con la trivella di Perseverance. Sembra bene, non è andata in frantumi.

Sono comunque necessari ulteriori studi con vari strumenti per decidere se procedere al carotaggio, il quale avverrà in fasi, in modo da permettere ulteriori controlli.

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Sono state pubblicate tutte le foto della navcam di Ingenuity, ecco quindi la gif dell’intero volo n12.

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Con SLS teoricamente che rover si potrebbe mandare (in termini di dimensione) su Marte?

Ingenuity, come previsto, è atterrato piuttosto vicino a Perseverance, in modo da poterne verificare la posizione dopo il volo.

Eccolo avvistato dalla Mastcam-Z.

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GO for drilling.

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La roccia è stata perforata.

Ora il team esaminerà dati e immagini, per confermare se il nucleo è rimasto integro.

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Affermativo!! Complimenti ai tecnici e colleghi geologi

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Immagini della fase del carotaggio.

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C’è il proverbio “non dire gatto se non l’hai nel sacco”.

Questo forse vale ancor di più su Marte con Perseverance e il campione da acquisire.

Dopo il fallimento del primo tentativo, infatti, si sta ora procedendo per gradi, e ogni fase viene documentata. Questo per capire (nel malaugurato caso andasse male anche il secondo tentativo) quale è stato il passaggio critico.

Scattata la foto in cui si vede il campione di roccia all’interno della carotatrice, è stato fatto un piccolo passaggio successivo per l’acquisizione, ma ci si è dovuti fermare, in quanto, forse anche per una questione di luce sfavorevole, ora non si è più certi di avere ancora il campione di roccia.

Si potrebbe dover aspettare anche qualche giorno, ma l’intenzione è quella di non andare avanti nelle operazioni senza avere ad ogni passaggio una conferma.

Si stanno studiando nel frattempo altre tecniche oltre quella della rilevazione fotografica.

È bene ricordare in conclusione che la trivella e la carotatrice di Perseverance non hanno mai avuto problemi di questo tipo in tutte le simulazioni fatte sulla Terra con i più svariati tipi di roccia.

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