Insieme a Orion, con il razzo SLS sono partite altre 10 missioni, tutte indipendenti l’una dall’altra. Erano nell’anello OSA (Orion Stage Adapter) e sono stati rilasciati da 3 a 16 ore dopo il lancio.
Sono, in ordine di rilascio:
Lunar IceCube orbiter, 100 km periseleno, 90° inclinazione
OMOTENASHI lander impattatore lunare
EQUULEUS sonda lagrangiana EML
BioSentinel orbita eliocentrica
ArgoMoon orbita eliocentrica
NEA Scout orbita eliocentrica
LunaH-Map orbiter, 5 km periseleno, 90° inclinazione
LunIR orbiter lunare
Team Miles orbita eliocentrica
CuSP orbita eliocentrica
Possiamo usare questo thread per tracciare le loro attività.
Al 21 novembre abbiamo 5 missioni con collegamento radio stabilito almeno da radioamatori, EQUULEUS, LunIR, Cusp, LunaH-Map, ArgoMoon e BioSentinel, 2 missioni tracciabili grazie alla app Horizons del JPL, NEA Scout e OMOTENASHI, e 3 missioni di cui non abbiamo notizie, Lunar IceCube, Team Miles e CuSP.
Al 28 novembre le uniche tre missioni che stanno andando bene e danno una speranza di successo sono ArgoMoon, BioSentinel, EQUULEUS.
Sembra che il lander giapponese OMOTENASHI non fosse stabile dopo il suo rilascio, ma oggi le antenne di Madrid del DSN stanno ricevendo un buon downlink.
Aggiungo anche che OMOTENASHI, secondo la timeline, dovrebbe entrare nella Hill Sphere lunare il 2022-11-21T00:19:00Z e accendere i retrorazzi e atterrare il 2022-11-21T16:11:00Z.
Un’animazione di tre sonde lanciate da SLS: Orion, NEA Scout e OMOTENASHI
In prossimità della Terra avevo caratteristiche del moto leggermente diverse l’uno dall’altro, e queste differenze si sono ingigantite al passaggio della Luna (o al sorvolo della Luna, a seconda da che punto di vista guardate la traiettoria).
La prima a effettuare il passaggio ravvicinato della Luna è Orion, la cui orbita (centrata sulla Terra) viene modificata in una ellittica con apsidi simili a quelli dell’orbita della Luna. La seconda è OMOTENASHI, il cui passaggio è fin troppo ravvicinato e sbatte proprio contro la Luna. La terza è NEA Scout che viene trasferita in un’orbita con 100.000 km di perigeo, ma con un’energia orbitale tale da renderla iperbolica.
Orion poi reincontrerà la Luna che ne cambierà le caratteristiche orbitali. La nuova traiettoria sarà a tutti gli effetti suborbitale, come si dice in gergo, con perigeo negativo per essere più tecnici, e quota massima o apogeo sui 400.000 km.
Dice che, a ieri, 5 su 10 sono vivi e vegeti. Tra questi: il nostro ArgoMoon che sta anche scattando le bellissime foto qui sopra, BioSentinel, Luna-H Map (per il quale erano preoccupati che non avesse sufficiente carica nelle batterie, invece sta portando avanti la sua missione), Equulus e Omotenashi.
Gli altri 5 stanno riscontrando problemi tecnici, o comunicazioni intermittenti, oppure nessuna comunicazione. Non ha specificato quali stanno avendo quale problema specifico.
Leggo ora sul sito ufficiale del progetto OMOTENASHI che fino a questa notte non erano riusciti a mettersi in contatto con il cubesat, nemmeno scambiandosi le antenne con EQUULUS.
Se fossero riusciti a recuperare le comunicazioni in un giorno avrebbero comunque tentato l’atterraggio, ma non ci sono informazioni più recenti di questa.
Il bacino da impatto circolare con il fondo scuro poco sotto il centro del disco lunare è Mare Moscoviense, il mare di Mosca. Una macchia scura presso il bordo lunare approssimativamente a ore 7 dovrebbe essere il cratere Tsiolvosky.
Una tirata d’orecchie a Nonno Apollo (e agli appassionati di spazio della sua generazione che non lo hanno corretto ): quel bacino è il Mare Orientale, non il Mare Moscoviense.