(Traduzione automatica) Soyuz MS-20 trasporterà il cosmonauta di Roscosmos Aleksandr Misurkin e due turisti spaziali giapponesi alla Stazione Spaziale Internazionale.
Niente da fare per l’austriaca Johanna Maislinger che dovrà attendere ancora per poter andare nello spazio. Al fianco del cosmonauta esperto Aleksandr Misurkin e di Yusaku Maezawa ci sarà Yozo Hirano, un produttore cinematografico che lavora per Spacetoday. Nei 12 giorni sulla Stazione, lui documenterà il viaggio e la missione del connazionale Yusaku Maezawa.
E così delle prossime 14 persone che andranno nello spazio (quattro con Inspiration4, quattro con SpaceX Crew 3 e tre con Sojuz MS-19 e MS-20) ben 8 non saranno astronauti professionisti! La seconda metà del 2021 sarà ricordata come una rivoluzione in questo senso. Alzi la mano chi si aspettava un inizio così prorompente del cosiddetto turismo spaziale “di massa”, tra l’altro saltando a piè pari i voli turistici suborbitali che sono ancora fermi al palo malgrado anni di test e annunci vari.
Per completezza storica vale la pena collegare qui il Topic che avevamo aperto lo scorso anno, dove discutemmo della possibile partecipazione, ora ufficialmente smentita, dell’austriaca Johanna Maislinger.
Svelato l’emblema della Sojuz MS-20. In sintesi, la grafica fonde due elementi che rappresentano le tre persone coinvolte nel volo: l’aquila in onore della città Orël (per l’appunto aquila in russo) in cui ha studiato e vive tuttora i genitori di Aleksandr Misurkin. Il piumaggio bianco dell’uccello insieme al cerchio rosso si rifanno ai colori della bandiera Giappone, paese che ha dato i natali ai due partecipanti al volo spazio, Yusaku Maezawa e Yozo Hirano.
Non sono i classici ambienti della sala di allestimento payload di Bajkonur presso la quale siamo abituati a veder movimentare le Sojuz.
In realtà ci troviamo nella sede di RSC Energia, la società Roscosmos che produce Sojuz e Progress. Risalendo più del’abituale nel “ciclo produttivo” l’agenzia russa ci fa sapere che la Sojuz MS-20 ha ultimato il programma di test presso la casa madre (sui singoli sistemi e sull’intero veicolo, ivi compreso il test di tenuta stagna) ed è partito in treno per il cosmodromo il 1° settembre scorso.
Ecco un po di insolite immagini che ci mostrano la preparazione del veicolo al viaggio.
Mi chiedo perché Maezawa abbia “tradito” Musk per un volo con i Russi, quando avrebbe sicuramente avuto un posto sulla Dragon, pagando probabilmente anche meno…
Sull Dragon ne servivano altri 2 da trovare. Oltre ad una mancanza di portelloni sulla ISS (ma qui dev0 chiedere conferma a @LuckyFive ) e la disponibilità stessa di capsule Dragon.
Non parlerei di un vero e proprio tradimento @Luciano_Davidovich. Non sappiamo esattamente quali fossero le priorità di Yusaku Maesawa che lo hanno spinto ad affidarsi a Dimitrij Rogozin. Ammesso e concesso che abbia contattato Elon Musk, non escludo che l’uomo d’affari giapponese avesse una certa disponibilità temporale per la missione (addestramento, lancio e riabilitazione) e che questa non fosse compatibile con la prima opportunità utile offerta da SpaceX.
Vi ricordo che l’azienda statunitense ha importanti contratti con la NASA da onorare e ai quali deve dare la priorità rispetto ai lanci “interni”. Già a dicembre c’è una Cargo Dragon, ad esempio. Forse qui i veri fattori limitanti, come dice @mattodeg, sono la mancanza di una Crew Dragon pronta e un ormeggio libero. In tutto questo andava sentito il parere della NASA, siccome il modulo Harmony è di loro proprietà.
Nulla ti vieta Luciano di inviare la tua domanda all’agenzia di stampa Tass nei giorni antecedenti la conferenza stampa con i giornalisti, utenti Twitter, etc. Essendo di solito il moderatore dell’intervista, apre dei canali per raccogliere e selezionare dei quasiti da sottoporre all’equipaggio. Magari sei fortunato
Sui costi non entro nel merito, non sono abbastanza informato, ma una cosa la dico: siete sicuri che la Dragon ha un prezzo d’acquisto più basso? Il costo, tratto da un bando pubblico, di una Sojuz nuova si aggira sui 33 milioni di euro.
Chiusa parentesi, esprimo una mia opinione personale, nessuno me ne voglia. Secondo voi è un demerito per una persona andare nello spazio con la Sojuz e vivere l’esperienza russa di Roskosmos anziché quella più cool e tecnologicamente avanzata di SpaceX? La storia spaziale la si respira a Bajkonur (Città delle Stelle compresa) tanto quanto a Cape Canaveral. A fare la differenza sono le condizioni di contorno che, per ognuno di noi, possono avere un peso diverso: da un lato le tradizioni cosmonautiche nel percorso di avvicinamento al lancio (e al rientro) molto sentite in Russia, dal lato opposto la spettacolarità SpaceX, il design futuristico e il comfort della Dragon.
Che io sappia (il che non vuol dire molto) SpaceX non ha un contratto con NASA per l’accesso proprio alla ISS, portano solo su e giù gli astronauti per conto dell’agenzia. Axiom invece ce l’ha e userà SpaceX sempre come fornitore del trasporto.
Può essere che Maezawa non fosse soddisfatto dell’offerta di Axiom (magari per i tempi di attesa lunghi, per il prezzo, per la compagnia o chissà cos’altro) oppure volesse vivere l’esperienza russa che ha il suo fascino a prescindere dalle tecnicità del volo.
Non mi risulta che sia neanche stato cancellato il progetto DearMoon per cui i rapporti con SpaceX dovrebbero essere ancora buoni