Expedition 69 Mission Log

Da un meme su Ig (e un successivo commento) mi è sorta una domanda (taggo @LuckyFive e @Buzz perchè so che sono quelli più informati).

Suppongo che Al Neyadi sia musulmano, quantomeno basandomi sul paese d’origine (non per fare razzismo/stereotipi sia ben chiaro), e supponendolo anche osservante mi sono chiesto appunto: sono state diffuse informazioni su come abbia gestito il Ramadan in orbita? Ho letto che per i musulmani che vivono ad alte latitudini, dove nella stagione estiva le giornate sono molto lunghe e quindi il sole tramonta molto tardi, si segue l’ora della Mecca come riferimento. Non ho personalmente cercato informazioni, ma è possibile che per Al Neyadi si sia tratttato della stessa cosa?

Oppure può anche semplicemente non averlo seguito avendo ricevuto una “dispensa” da parte dell’autorità religiosa.

Ero indeciso se aprire un topic a parte, ma in caso sono pronto a scorporare.

La riconfigurazione del complesso di lancio 39A e i ritardi nel lancio di un vettore Falcon Heavy per un cliente di SpaceX (ViaSat Inc.,) sta interessando la pianificazione dei voli diretti alla Stazione Spaziale Internazionale. Più nello specifico si tratta delle missioni con equipaggio Axiom-2 (secondo volo privato di Axiom Space) e di rifornimento SpX-28. Quest’ultima, in particolare, vedrà la Cargo Dragon trasportare l’ultima coppia di pannelli fotovoltaici iROSA.

In previsione all’attività di estrazione dei pannelli con il braccio robotico Canadarm2 dalla sezione non-pressurizzata della Cargo Dragon, il prossimo 6 maggio l’equipaggio di Crew-6 riposizionerà la loro Crew Dragon Endeavour. Secondo il palinsesto di NASA TV, il distacco dal boccaporto di zenit di Harmony (IDA-3/PMA-3) è previsto alle 2023-05-06T11:15:00Z e l’attracco all’interfaccia di attracco anteriore del Nodo-2 (via IDA-2/PMA-2) dovrebbe avvenire 43 minuti dopo, intorno alle 2023-05-06T11:53:00Z

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Mi sono documentato un po’ senza trovare informazioni su cosa abbia effettivamente fatto Sultan Al Neyadi in orbita. La domanda sul digiuno in osservanza del Ramadan è stata posta durante le interviste prima del lancio. L’astronauta ha spiegato che non era stato ancora deciso il da farsi, poiché le regole musulmane hanno alcuni casi particolari che possono esentare la persona dal digiunare. Uno di questi riguarda coloro i quali si trovano in viaggio: letteralmente astronauta significa viaggiatore nello spazio e la missione di Al Neyadi può rientrare in questa casistica. In alternativa, come hai già detto tu @mattodeg , è di sincronizzarsi con il fuso orario di La Mecca.

Sultan Al Neyadi ha affermato di aver diverse opzioni tra cui scegliere e che avrebbe deciso insieme all’equipe medica passo dopo passo, senza mettere a repentaglio la propria salute e la missione. L’intento dell’astronauta era quello di provare a fare qualche giorno di digiuno e non osservare l’intero mese. Volendo il Corano consente di mangiare e bere tanto prima dell’alba e nutrirsi nuovamente dopo il tramonto. In alternativa il credente può osservare il Ramadan al ritorno a casa a conclusione del proprio viaggio.

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Il che tecnicamente significa che mentre sei in LEO puoi mangiare 45 minuti sì e 45 minuti no :sweat_smile:

A parte gli scherzi, non ho idea di come abbiano gestito la cosa, ma appunto presuppongo che abbiano trovato qualche scappatoia per permettere la missione

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Cercando dettagli su come possano praticare la preghiera, ho scoperto che non è una prima per un credente musulmano in orbita. Qui in articolo molto interessante si come diversi astronauti abbiano adattato il credo alla vita in una stazione spaziale.

https://rpl.hds.harvard.edu/religion-context/case-studies/technology/muslims-outer-space#:~:text=They%20wrote%20that%20in%20order,on%20Earth%2C%20which%20in%20Dr.

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Come spesso succede, anche una ricerca sul nostro forum produce qualche risultato su questo argomento:

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Iniziata la copertura live del’EVA di oggi.

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Gli scafandri passano all’alimentazione delle batterie interne ed inizio della EVA 86

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Grazie Marco per avere citato il mio post, che non ricordavo nei dettagli. Ne approfitto per fare una precisazione su Gagarin, avendo approfondito l’argomento dopo l’obiezione che mi fece a suo tempo Archipeppe. In effetti sembra che Gagarin non abbia detto di sua iniziativa che non aveva visto Dio nè angeli, ma la frase gliel’avrebbe messa in bocca Kruscev, che disse “Juri non ha visto nè Dio nè angeli, vero?” e il povero cosmonauta non potè fare altro che annuire. A titolo di conferma la stessa frase la disse successivamente Titov, che era un comunista fervente e allineato.

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La EVA 86 sta per concludersi. Tutto ok con il fitting delle basi iROSA, ma c’è stato un problema durante il rilascio del gruppo radio S-band dalla base di appoggio.

Un bullone di rilascio (su un totale di nove) si è spezzato. Hanno provato in vari modi a risolvere (tra cui anche a martellate) ma senza successo.

Al momento stanno rimettendo in posizione i bulloni per fissare di nuovo il pezzo alla base e riposizionare la copertura MLI.

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Comunque niente panico. Oltre le 2 antenne SASA presenti sui truss S1 e P1, sono presenti altri 2 ricambi.

Uno si trova sul fianco del modulo Z1

E un altro sulla piattaforma esterna ELC3

Piccola nota ISS nerd: il posto ora occupato dal gruppo radio oggetto della EVA di oggi, era la “casa” storica di in ricambio del LEE (Latching End Effector) del Canadarm2 (una “mano”).

Per fare spazio all’antenna dai bulloni capricciosi, si è temporaneamente parcheggiato il LEE di emergenza su una base di DEXTRE chiamata EOTP (Enhanced ORU Temporary Platform)

Credit immagine CSA

Ha la stessa funzione delle basi ELC (fornisce elettricità e linea dati) ma è mini: ha spazio per un solo ORU (Orbital Replacement Unit) alla volta e viene usata per brevi periodi.

Sarà interessante vedere se parcheggieranno il LEE da qualche altra parte, o rimetteranno tutto come era.

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Intanto EVA terminata

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Stephen Bowen effettua la sua ottava EVA a 4.440 giorni di distanza dalla sua precedente, che fece nel marzo 2011. Nessun astronauta statunitense aveva mai atteso tanto fra due EVA. Il record precedente era rappresentato dai 3.894 giorni che Story Musgrave attese fra la prima e la seconda EVA, effettuate rispettivamente nell’aprile 1983 e nel dicembre 1993.

I 17,3 anni che separano Bowen da Al Neyadi rappresentano un record assoluto per quanto riguarda le EVA “miste”, cioè composte da membri di nazionalità diversa (in questo caso USA e UAE). Il record precedente era costituito dai 14,6 anni che separarono Vladimir Titov e Scott Parazinsky nell’EVA effettuata nell’ottobre 1997 durante la missione STS 86.

Prima storica EVA per gli UAE che scavalcano subito il Regno Unito (l’EVA di Timothy Peake durò infatti meno di 5 ore).

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Le 9 ore di streaming di EVA 86 tutte per voi :stuck_out_tongue:

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Qualche foto dei momenti che mi hanno colpito per la loro bellezza. :eye:

… acchiappa la rondella…

La Luna fa capolino

… e le martellate di Sultan Al Neyadi.

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Quello che mi ha stupito, è l’elasticità della piattaforma.

https://youtube.com/clip/UgkxjZPnviZllvb0_1VnCEp1dlSB6WrCV3lb

Stessa cosa che notai durante il riposizionamento del payload ASIM sulle piattaforme esterne di Columbus, ma non credevo potesse essere una caratteristica in comune con la ELC-2

https://youtube.com/clip/Ugkxf10s3keoB84w08DIlxeM69fIZbvPV5xe

Suppongo sia necessario per evitare deformazioni alla struttura esterna dei moduli pressurizzati.

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La Luna sullo sfondo, in un video accelerato 10x.

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Tweet di @RikyUnreal

Iniziata l’EVA russa numero 57.

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Katya ci fa sapere che le tute Orlan a bordo della ISS sono ormai quasi al di là della loro “data di scadenza”

Tre nuove tute verranno prodotte: una entro il 2024 e due entro il 2025

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