Ipotesi in libertà e semi off-topic post esplosione di Crew Dragon DM-1

Se fosse possibile accertare al di la di ogni dubbio che il problema e’ legato al riutilizzo, e che un mezzo nuovo non dovrebbe averlo, forse questo limiterebbe i danni.

Idem se la fonte del problema fosse ben identificata e risolta. Anche se ci vuole sicuramente tempo.

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Il problema grosso (a mio umile e personalissimo giudizio) è che la capsula Dragon dovrebbe (se ben ricordo) nascere per essere riutilizzata in quanto modo per abbatterne i costi. Altrimenti siamo punto e a capo come per l’epoca Apollo, un “usa e getta” ad ogni volta che un equipaggio sale e scende.
Se risulta accertato che la colpa sia dei motori “Superdraco” a questo punto sarebbe meglio tornare alla configurazione “torretta di abort separata dalla capsula” in modo da minimizzare le possibilità di ulteriori problemi come quello appena occorso.

Se invece la colpa e’ dei serbatoi in composito, alluminio o inox tutta la vita, da ora in poi.

Ma in questa fase stiamo tirando a indovinare.

immagino la faccia di Rogozin stamane quando è venuto a sapere della news… :laughing:

Comunque dalle immagini centrando l’origine dell esplosione, a occhio e croce non è sui propulsori SuperDraco. Un altro fallimento del COPV? Teoria avvallata dal fatto che si era ancora in countdown e che quindi i motori erano ancora spenti. Se dovessi puntare il dito su qualcosa, guarderei a quello. Certamente ne sapremo di più. La cosa triste è che in entrambi i casi (COPV o SD o altro?) ci saranno delay importanti per gli adeguati correttivi.

Mi sfugge però dove si può risparmiare nella produzione di un COPV tale da arrivare al suo cedimento?

È stato confermato ufficialmente?

Il video non sembra mostrare i Superdraco accesi, e vista la risoluzione ed il frame rate è davvero difficile per non dire impossibile intuire molto altro.

Ma il tuo messaggio mi dà spunto per dire che, parlando in generale, per commentare nel merito con un minimo di cognizione di causa serve che esca qualche dettaglio tecnico ufficiale. :wink:

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Stavo controllando se c’era qualche novità sull’account twitter di Elon Musk ma sembra decisamente in fase otaku:

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Se fosse il caso di un COPV, beh lì sarebbe nei guai pure Boieng, visto che Starliner utilizza Gli stessi combustibili come Escape System, quindi forse di riaprirebbe il mitico caso dell’ X-33( quando fu sospeso proprio per colpa dei serbatoi in COPV)

Adesso però eviterei di fare viaggiare troppo la fantasia…

Potrebbero essere le COPV? Potrebbero.
Ma non penso sia probabile, abbiamo delle COPV “isolate” che contengono liquidi abbastanza stabili a temperatura ambiente e non elio liquido in un bagno di ossigeno liquido.
L’unica modalità che mi viene in mente è delaminazione per infiltrazione di acqua salata.

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Una de-laminazione in un tempo cosi breve tendenzialmente la escluderei, l’acqua salata non ha questo potere. O ci sta un errore progettuale, difficile ma non possiamo escluderlo visto che il fattore peso è un elemento importante, la stessa cosa avviene con le barche da competizione (che per risparmiare peso) si trovano al limite e qualche volta “cedono”, o nella fase dell atterraggio precedente il colpo subito creava una “cricca strutturale”, più probabile un errore (o materiale non adeguato) in fase di esecuzione del manufatto, quando cedono i compositi di solito 9/10 è questa la causa. Naturalmente parliamo per ipotesi ancora non si sa nulla.

Se usassimo per quste ipotesi (e anche per speculazioni future) la chat telegram, che langue ed è frequentata solo dai bot?

Come preferisci, per carità. Attenzione solo che la chat Telegram non è moderata in alcun modo dal team del forum.

A mio umilissimo giudizio occorrerebbe non solo identificare e risolvere la fonte del problema su una capsula che già ha orbitato ma evitare che lo stesso problema si verifichi su una capsula di nuova realizzazione.

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Weekend di fuoco per Elon…

:thinking: potrebbe essere un falso?

No non è un falso, ma qui siamo un tantino OT. :wink:

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Di seguito un articolo di Teslarati, che per quanto ne capisco analizza molto bene le possibili cause, e ipotizza delle conclusioni non molto confortanti per SpaceX.

Riassumo quello che ho capito. I SuperDraco sono motori pressure-fed. Non ci sono turbine. Quello che spinge il propellente nella camera di combustione e’ la pressione molto elevata nei serbatoi. L’articolo ipotizza che questa pressione elevata creata poco prima del test abbia provocato un cedimento strutturale nei serbatoio o nelle tubazioni, mettendo in contatto ossidante e combustibile ipergolici (*) e provocando cosi’ l’esplosione.

Se fosse cosi’ dovrebbero modificare tutto, non c’e’ una soluzione veloce. Peggio ancora se non e’ ben chiaro il punto e il modo.

L’articolo concede che, in modo pur meno catastrifico, anche Boeing abbia avuto un problema che ha reso necessaria la riprogettazione e sostituzione di parti essenziali (dopotutto la testata si chiama Teslarati).

Una mia osservazione. Forse quando la dragon si avvicina alla ISS i serbatoio dei SuperDraco non sono in pressione, o e’ possibile da ora in poi depressurizzarli potendo lo stesso deorbitare a comando. Se cosi’ fosse l’unica nota positiva sarebbe la possibilita’ di non mettere comunque a repentaglio la ISS.

Non ho ancora capito in che rapporti sia Teslarati con Tesla, SpaceX e Musk. Nell’articolo in questione, come in altri, parlano come osservatori esterni. Comunque va considerata un’illazione, non certo una analisi ufficiale. Pero’ e’ un articolo molto critico verso SpaceX, o meglio, non indora per nulla la pillola.

C’e’ da dire che in altre occasioni di fallimenti Musk si e’ distinto per trasparenza, come nel caso in cui si sono bloccate le grid fins di un booster costringendolo all’ammaraggio qualche mese fa. Devo dire che non mi piace molto che ormai sia diventato quasi un obbligo dover criticare un po’ Musk prima di parlarne. Se dovessi fare la lista di quelli che dicono cose che non condivido prima ce ne sarebbero moltissimi altri.

(*) Propellenti ipergolici che si accendono per semplice contatto, non richiedendo quindi sistemi di accensione complessi anche per accensioni multiple.

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Dopo aver visto e letto mi viene da dire che NASA ha fatto bene a dare un appalto a due compagnie.

E continuo a pensare che i sovietici usano la stessa capsula con piccole modifiche dagli anni 60 e che solo nel 2020 volerà una Soyuz con controllo di assetto digitale E un razzo con un controllo di assetto digitale… nel 2020… 60 anni dopo la prima capsula…

Potrebbe… o potrebbe no :man_shrugging:
Non conosciamo le condizioni del test.
L’unica cosa che sappiamo e che quella capsula si è già fatta un “giro di giostra” compreso di “bagno nel drink” e che, attualmente, non è previsto che le Dragon 2 vengano riutilizzate se non come cargo dopo la rimozione proprio del sistema di abort.

A me non è che convinca tanto sta “analisi”…
la frase:

It’s safe to say that ten seconds away from a specifically planned ignition is one of those moments, although there is a limited chance that SpaceX’s static fire procedures intentionally diverge from an abort-triggered ignition.

mi sembra molto discutibile.

Comunque, visto il nome, sicuramente la “testata” nasce dal “fanboysmo”… passatemela.
Probabilmente adesso qualcuno “a libro paga” o con accesso ad informazioni non proprio pubbliche c’è.
Ma in questo momento non penso conoscano nulla più di me, te e tutti gli altri appassionati.

Su questo concordo totalmente

Qui invece per me è mistero dove tu voglia finire col ragionamento.
“Si stava meglio quando si stava peggio”? / “Teniamoci solo le Soyuz”?
Boh

Penso di non essere irragionevole nel dire che il minimo (minimo? minimo!) livello di sicurezza per il disegno di impianto in pressione è una o più valvole di sfogo per eventuali sovrappressioni accidentali.
I SuperDraco funzionano nominalmente a 6,9 mega-pascal ed è ragionevole credere i serbatoi di propellente abbiano come design load pressapoco la stessa pressione.
Ipotizzando un FoS (coefficiente di sicurezza) di 3, probabilmente esagerato rispetto allo standard di settore, abbiamo un carico di rottura a circa 21 mega-pascal.
Possono sembrare tanti ma ogni giorno sulle strade incrociate auto ed autobus con bombole che lavorano nominalmente a quella pressione e ormai sono spesso COPV, tecnologia talmente ben compresa da essere utilizzata dal pubblico generale senza alcun timore.
(NB: ci 10000+ differenze tra le 2 applicazioni, cum grano salis, grazie)

Tutto questo per dire che eviterei di semplificare! Nella grandissima maggioranza dei casi c’è una concomitanza di fattori che porta ad eventi catastrofici. Magari anche il software ha le proprie “resposabilità”… o magari no :stuck_out_tongue:

[spoiler]Però se proprio volete sapere la mia “fantasia speculatoria”, quasi una scommessa da lasciare qui… penso che la corrosione dovuta alla contaminazione d’acqua dei condotti e serbatoi di tetrossido di diazoto giochi un ruolo importante.
Bonus track: https://apps.dtic.mil/dtic/tr/fulltext/u2/400748.pdf[/spoiler]

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La mia citazione sulla Soyuz era in merito alla velocità impressa da SpX e alla affidabilità
A volte è meglio approcciare più cautamente
Con questo non voglio dire 60 anni :grinning:

Molto semplicistico. In progettazione si tiene conto delle condizioni operative, anche degli scenari di guasto. Quel pezzo a mio avviso è insignificante. Anche fosse un problema di margini ridotti, non si rifà tutto, il o i componenti che devono essere irrobustiti vengono irrobustiti. P.S. 1 bar = 1 kg/cmq = 100 kPa. 7 kPa sono una pressione ridicola, non so se è un errore di digitazione. Se così non fosse non è per nulla un problema ingegneristico.